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Veltroni si compra il 32
by il manifesto Wednesday, Dec. 28, 2005 at 4:52 PM mail:

a roma il celebre e storico 32 se lo compra il comune - dal manifesto del 23 dicembre

Veltroni compra il centro sociale di via dei Volsci
Il comune di Roma acquista il «32», storica sede dell'autonomia operaia. «La nostra conflittualità non diminuirà»
CI. GU.
ROMA
Via dei Volsci 32, storica sede dell'autonomia romana, verrà acquistata dal Comune di Roma. Una sorta di istituzionalizzazione, una «sconfitta» per chi ha fatto dell'autonomia e dell'indipendenza dai poteri costituiti una bandiera? Macché: «Noi festeggeremo, è un obiettivo che perseguiamo da anni e finalmente ce l'abbiamo fatta», rispondono a tono dalla trattoria popolare ospitata oggi nello storico numero civico del quartiere San Lorenzo. «Prima di tutto nessuno compra il 32. L'unico soggetto che lo può acquistare è la città, perché è uno spazio che appartiene alla storia di Roma e al suo territorio, e così è andata». A dirlo è Rino Fabiano, uno dei fondatori dello spazio sociale che da trent'anni è un punto di riferimento per i movimenti romani. Trent'anni che hanno visto scorrere la storia e i modi di fare politica, che Rino racconta senza tabù: «L'autonomia non c'è più, il 32 è cambiato e da anni ormai punta a un intervento concreto sul territorio. Mi vengono in mente le occupazioni a via dei Sabelli per impedire che il patrimonio pubblico venisse svenduto: oggi lì c'è un asilo nido. Lo stesso vale per Esc, l'atelier occupato, 1.200 metri quadrati che dei privati volevano acquistare per farci lussuosissimi loft per artisti, e che ora sono a disposizione della città». Da tutto ciò deriva che «questo è il nostro modo di essere, che non cambia con l'acquisto dell'immobile da parte del Comune» e neanche con l'entrata ufficiale, quando la compravendita verrà perfezionata, del 32 nelle delibera 26 del 1996, quella sulla «legalizzazione» degli spazi occupati che prevede diritti ma anche doveri. «Non ci sarà alcuna diminuzione della conflittualità, tutt'altro. Il 32 rimarrà quello che è, come è stato d'altronde anche per il Corto Circuito, centro sociale che rientra nella delibera e che mi pare essere uno dei più attivi a Roma». Una cosa analoga è accaduta qualche mese fa a Napoli, dove il comune ha deciso di acquistare Officina 99, il centro sociale di via Gianturco cantato dai 99 Posse in «Curre curre guagliò», occupato dal `91 e più volte a rischio sgombero. Il contrario sta invece accadendo a Bologna e Torino, dove invece lo sgombero pare la regola.

Il «32» viene occupato negli anni `70, qualche civico più in là nasce Radio Onda Rossa, ma stavolta in un appartamento di proprietà. Lo spazio sociale, invece, era inizialmente di proprietà della Dalea spa, poi fallita. E' passato nelle mani di altre due società - tra cui la Mediolanum - fino ad arrivare ad essere messo all'asta. Finora se ne sono susseguite sette, tutte andate deserte. E se per gli occupanti l'intervento del Comune è una buona cosa, si annunciano battaglie su questo specifico capitolo del bilancio comunale da parte della destra.

A tirare fuori la storia dell'acquisto di via dei Volsci è stato infatti il consigliere comunale di Alleanza nazionale Marco Marsilio, per il quale il 32 è niente meno che una «culla di facinorosi e di violenti no global». Il sindaco Veltroni, invece, è reo di avere «una doppia morale da record». «L'atteggiamento di tutela degli autonomi che spaccano vetrine, assaltano polizia e vigili ed occupano immobili in tutta Roma - ha detto Marsilio - rasenta l'insopportabile», tanto che l'acquisto del 32 sarebbe addirittura «una vergogna per tutta l'Italia». Pacata la risposta dell'assessore al Patrimonio del Comune Claudio Minelli, che ha spiegato come la funzione del Comune è anche quella di «allentare le tensioni sociali, con una funzione, anche educativa, alla convivenza civile: ciò può riguardare luoghi che a volte coinvolgono anche giovani di destra e di sinistra. Nel momento in cui è l'amministrazione comunale ad ospitare giovani, associazioni e movimenti, come prevede la delibera numero 26, tutti si devono anche impegnare a rispettare le regole fondamentali». Minelli in un'operazione di conciliazione ha citato anche la questione di via Capo D'Africa, alla quale il «32» ha sempre spiegato di non voler essere in alcun modo accostato, tanto da minacciare di rompere ogni tipo di trattativa qualora l'amministrazione avesse messo sullo stesso piano due esperienze diametralmente opposte. In quella via sorge da due anni il centro sociale di destra Foro 753. Nello stabile occupato doveva nascere il museo sulla Shoah. «Luoghi come via dei Volsci o via Capo d'Africa e le alternative che verranno offerte ai movimenti che vi erano ospitati (e altri esempi che potremmo fare) devono tornare, anche con l'aiuto del Comune di Roma, luoghi di incontro, anche vivace, ma nel rispetto delle regole della democrazia e della legalità».

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Ci sono 10 commenti visibili (su 19) a questo articolo
Lista degli ultimi 10 commenti, pubblicati in modo anonimo da chi partecipa al newswire di Indymedia italia.
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Titolo Autore Data
COLPA DEI DISOBBEDIENTI!! Rebel!! Friday, Jan. 06, 2006 at 8:10 AM
novità b Thursday, Jan. 05, 2006 at 3:18 PM
djdjddjj djdjdj Tuesday, Jan. 03, 2006 at 6:11 PM
no no Tuesday, Jan. 03, 2006 at 6:02 PM
x compagno un vero antifascista Monday, Jan. 02, 2006 at 8:50 PM
infatti non ci mangio compagno Monday, Jan. 02, 2006 at 8:26 PM
una riflessione Monday, Jan. 02, 2006 at 6:43 PM
noi io Monday, Jan. 02, 2006 at 5:50 PM
buffoni corcky Monday, Jan. 02, 2006 at 4:38 AM
x "antifa" un vero antifascista Friday, Dec. 30, 2005 at 10:28 AM
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