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MCDONALD'S. CHIUDE AD ALTAMURA BATTUTO DA UN PANETTIERE…
by W ALTAMURA Wednesday, Jan. 04, 2006 at 5:07 AM mail:

4 - MCDONALD'S. CHIUDE AD ALTAMURA BATTUTO DA UN PANETTIERE…
(Il Sole 24 ore Radiocor) - il gigante americano mcdonald's costretto a chiudere i battenti per la concorrenza "leale" di un piccolo panettiere pugliese. Il fatto, ripreso e commentato in prima pagina dal quotidiano francese 'Liberation', e' avvenuto ad Altamura, in Puglia, dove il gigante della ristorazione e' sbarcato nel 2001 e dove ha abbandonato il campo di recente, smontando l'insegna della grande insegna "m" di notte.


L'apertura di McDonald's era stata vista come un segnale di modernita' dai 65mila abitanti di Altamura e i 550 metri quadrati era ben frequentati, finche' nella stessa piazza non ha aperto bottega il giovane panettiere Luca Digesu' senza alcuna intenzione bellicosa. Digesu' ha subito allineato i prezzi dei suoi prodotti a quelli applicati dal gigante degli hamburger, moltiplicando la composizione delle focaccine e insistendo sulla qualita' e la diversita' del prodotto. nel giro di qualche settimana la 'corrente' dei clienti s'inverte a scapito di mcdonald's che per tentare di recuperare le perdite moltiplica le sue promozioni, le feste per bambini, cambia direttore. nulla da fare. Anzi, alcuni clienti di Digesu' acquistavano i prodotti dal fornaio e andavano a consumarli sui tavoli della catena americana, fino alla debacle totale di McDonald's costretta ad andarsene da un piccolo paese della Puglia e soprattutto ai prodotti di qualita' di un piccolo fornaio.


Dagospia 03 Gennaio 2006

http://213.215.144.81/public_html/articolo_index_21674.html

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queste si
by frida Wednesday, Jan. 04, 2006 at 9:57 AM mail:

Queste sono ottime notizie di inizio anno.
Bravo al fornaio.
Evviva.

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ben detto
by il pugnettista Wednesday, Jan. 04, 2006 at 10:12 AM mail:

però la morale per me è un altra: che il mostro multinazionale campa sulla poca qualità altrui e non sui suoi "tentacoli diabolici" più volte agitati qui su indy...

che l'80% di bar e baretti italiani sia gestito da gente che pur di guadagnarci mezzo euro in più non esita a metterti nel panozzo la fetta di mozzarella di 10gg fa o la fetta di pomodoro caduta poco prima sul pavimento lordo e unto non è un mistero....

di mcdonald burger king e, all'epoca, di wendy quick e quel cazzo di fast food all'italiana che non mi ricordo il nome (ma che forse apparteneva alla stessa catena di burghy e mi ricordo che aveva nel menù la "vitellina" e Italy nel nome) si può dire tutto ma non che non curino la pulizia e l'igiene e che cerchino di inculare il prossimo

e se i paesanotti di altamura oggi mangiano le loro belle e buone focaccine è perchè grazie a mcdonalds il concorrente ha capito che doveva puntare su qualità e giusto rapporto prezzo/qualità

il resto sono cagate come contro la coca cola

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x ben detto
by frida Wednesday, Jan. 04, 2006 at 10:53 AM mail:

sul discorso igiene e decoro ti do ragione al 100%
però non è vero che tutto il resto sono xxxxx, come dici tu.
nei McDonalds lo sfruttamento dei lavoratori l'ha sempre fatta da padrone e anche il fatto di subdolamente invogliare i bambini con giochini e gadgets non mi sembra molto etico. <Poi teniamo presente che non è un nutrimento sano, e costando abbastanza poco c'è chi ne usufruisce tutti i giorni a scapito della salute (vedi obesità)

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pugnett
by sei fuori... Wednesday, Jan. 04, 2006 at 11:29 AM mail:

la qualità dei prodotti dei fast food è pessima,qualunque esso sia.
è certamente meglio mangiare una pizza o qualcosa tipo verdura o altro ke mc donald nn ti offre, e se ti offre nn è certo di buona qualità. e poi guarda che in italia di locali economici dove mi magna bene ce ne sono a bizeffe.
cmq prima di parlare informti, e pure sulla cocacola.
http://www.tmcrew.org/mcd/

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Ma che hamburger, è meglio il cardoncello
by di Giovanni Fasanella (da Panorama) Wednesday, Jan. 04, 2006 at 12:53 PM mail:

Ma che hamburger, è meglio il cardoncello
di Giovanni Fasanella
28/11/2005
http://www.panorama.it/piaceri/gola/articolo/ix1-A020001033747



Ad Altamura chiude un negozio del più celebrato fast food del mondo: mancanza di clienti. E la lobby gastronomica del fungo tipico di Arbore e D'Alema canta vittoria.
[...]

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Artigiano locale mette k.o. colosso multinazionale
by da socialdesignzine Wednesday, Jan. 04, 2006 at 12:55 PM mail:

da socialdesignzine http://socialdesignzine.aiap.it/


Artigiano locale mette k.o. colosso multinazionale
pane di altamura
http://socialdesignzine.aiap.it/sdz/archives/002437.php

Altamura (Ba), 50.000 abitanti.
Un intraprendente fornaio con la sua panetteria aperta accanto al Mc Donald lo ha costretto a chiudere. A decretarne la sconfitta sono stati soprattutto i giovani di Altamura che, dovendo scegliere tra i grassi panini del Mc Donald e le focacce del concittadino, hanno preferito queste ultime.
Altamura ? conosciuta quasi ovunque come la citt? del pane e il pane di Altamura ? davvero speciale grazie alle caratteristiche organolettiche e nutrizionali del grano duro della Murgia oltre che all'arte dei maestri fornai, quindi che accadesse una cosa del genere era come gi? scritto. Il fatto ha suscitato un grande clamore e se ne ? parlato molto sui mezzi d'informazione locali anche perch? questo episodio, se ha reso felici i detrattori della globalizzazione, ha lasciato disoccupati 14 ragazzi che con il Mc Donald avevano trovato una "dignitosa sistemazione"; cos? il fatto nuovo ha avuto anche il merito di aprire il dibattito sulle condizioni di lavoro dei giovani occupati nelle pizzerie e nei pub della citt?.
Quanto ? accaduto dimostra che il valore delle cose di una volta (ahim?, cos? direbbero i nostri genitori) ? ancora vivo e vince contro i supermercati e i Mc Donald che ci vorrebbero buoni solo a consumare. Una recente inchiesta della Bbc e del quotidiano The Guardian ha rivelato che la carne dei "cicken nuggetts" ? stata gonfiata, anche fino al 50%, con acqua e proteine di bovini e suini, cosicch? insieme alla carne bianca viene ingerita una specie di poltiglia di pelle, grasso e cartilagine derivata da un qualunque altro animale.
Se i giovani di Altamura, rifiutando l'alimentazione seriale hanno dimostrato di essere legati ai valori e alla storia della loro terra un merito va anche riconosciuto al lavoro di promozione delle produzioni, delle colture e delle culture locali che Torre di Nebbia, un centro studi con studio grafico interno, ha fatto in sinergia con le istituzioni locali.
La Puglia ? anche la regione dove il Comune di Lecce ha approvato la De.Co. (Denominazione Comunale d'origine) grazie alla quale il controllo della denominazione d'origine sui prodotti dell'agricoltura e dell'artigianato alimentare del territorio viene sottratto allo strapotere della Camera di Commercio e viene proiettato alla conquista del mercato per arrivare a costi minori al consumatore. Questi segnali ci dicono che al Sud, dove i modelli industriali del Nord hanno fallito, l'artigianato delle piccole produzioni e l'agricoltura biologica sono, con il turismo culturale, le risorse per uno sviluppo sostenibile. È in questi settori che il progettista grafico deve intervenire.
L'ottimo design di Artefatti Adp (che opera ad Andria) ? un esempio concreto delle opportunit? che l'economia locale offre al progettista competente.

Inserito da il 27.06.03 alle 19:27

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ESEMPIO PRATICO DI COME SI DOVREBBE COMBATTERE LE MULTINAZIONALI
by Coordinamento lombardo Nord/Sud del mondo Wednesday, Jan. 04, 2006 at 1:05 PM mail:

dal verbale del Coordinamento lombardo Nord/Sud del mondo

VENERDI' 21 FEBBRAIO 2003 dalle ORE 18 alle 20
http://www.lilliputmilano.org/ass/vb21febb03.htm

[...]

ESEMPIO PRATICO DI COME SI DOVREBBE COMBATTERE LE MULTINAZIONALI:

un impiegato alla regione Puglia Onofrio Pepe è riuscito a sconfiggere McDonald's e a farne chiedere un punto vendita ad Altamura, cittadina di 65.000 abitanti famosa per il pane, la focaccia, i funghi e la carne .

Quando due anni fa arrivò Mdonald's e affittò un locale di 400 metri quadri, il sig Pepe e amici dapprima volantinarono ma poi capirono che non bisognava demonizzare il nemico, ma valorizzare la cultura locale.

Cominciarono a manifestare in piazza pro salsiccia e pro funghi locali, entrarono nelle scuole a spiegare le qualità dei prodotti locali, hanno chiesto ai panifici di vendere prodotti tipici e non passare alla concorrenza diretta con menù internazionali. Il colpo di graia lo diede l'apertura di un piccolo panificio a fianco del Mdonald's.

La sera eras uno spettacolo vedere il fast food vuoto e una lunghissima fila di giovani davanti al panificio in attesa di comprare la focaccia appena sfornata. Alla fine Mdonald's chiuse ed il Comune si sta ora adoperando per trovar lavoro ai quattordici ragazzi che prestavano servizio al Mdonald's con un progetto per valorizzare i prodotti locali.

Ottimo esempio per sconfiggere lo strapotere delle multinazionali.

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iniziamo a mettere il cappello
by il pugnettista Wednesday, Jan. 04, 2006 at 2:01 PM mail:

la faccenda inizia a mettersi sul ridicolo: prima l'eroe era il fornaio, il novello davide contro golia, tra l'altro con il nome giusto: il fornaio DiGesù....
adesso che il fornaio è famoso subito ci si mette il politicizzato (sicuramente diessino e cooperativo hehehe) impiegato della regione a voler mettere il suo cappello sulla vittoria....W PEPE W PEPE
che ridicoli ragazzi...hehehehe per non parlare di sto PEPino che anziche lavorare andava in giro a volantinare hehehehe

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stessa cosa in Sicilia
by sikulo Wednesday, Jan. 04, 2006 at 9:50 PM mail:

sono testimone della apertura e chiusura nell'arco di meno di 2 anni di un ristorante MCD's a Modica, RG.
Del resto qui con la cultura culinaria che abbiamo gli americani ce la possono solo sukare con le loro porcherie.
MCD's era costantemente vuoto....uno spettacolo orgasmico!
Del resto non so puo' certo paragonare una focaccia alle melanzane con un hambuger...

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fuck McD
by michi Thursday, Jan. 05, 2006 at 6:13 PM mail:

ci vuole un'esercito di panettieri volenterosi per killare McD.Avanti, compagni, che la rivoluzione è alle porte.

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Salse?
by Sospettoso Thursday, Jan. 05, 2006 at 6:22 PM mail:

I panini McDonald sono buoni però sono principalmente le loro salse a dare il sapore.
C'è il sospetto che usino le salse per nascondere i prodotti scadenti con cui fanno i panini.

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diciamo la verità
by il pugnettista Thursday, Jan. 05, 2006 at 6:27 PM mail:

i panozzi di Mcdonalds (per non citare il double whopper di Burger King) sono buoni. e non è questione di salse. poi sul fatto che buono non vuol dire sano non ci piove. pero buoni sono e di sicuro di qualità di materia prima migliore che la media.
il resto è politica o - mio dubbio esistenziale - satira politica

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Italie : le boulanger a eu la peau de McDo
by Eric JOZSEF (Libération) Saturday, Jan. 07, 2006 at 1:30 PM mail:

da Libération http://www.liberation.fr

Monde
Italie : le boulanger a eu la peau de McDo

A Altamura, un artisan a contraint la multinationale à la fermeture, grâce à ses produits de qualité.

par Eric JOZSEF
QUOTIDIEN : mardi 03 janvier 2006

Altamura (Pouilles) envoyé spécial

http://www.liberation.fr/page.php?Article=348539


Le long mât rouge a été démonté secrètement, durant la nuit. L'énorme «M» jaune qui, à son extrémité, dominait piazza Zanardelli, l'une des places centrales de la ville, a été remballé tout aussi subrepticement. A quelques mètres de là, les vitres du McDonald's avaient été couvertes un peu plus tôt de bâches en plastique, comme un linceul sur une victime du champ de bataille alimentaire : il n'y a plus aujourd'hui de Big Mac, de Chicken McNuggets ni de frites industrielles à Altamura. Dans cette petite ville des Pouilles située dans le sud-est de l'Italie, à une quarantaine de kilomètres de Bari, McDonald's a préféré plier bagage. De nombreux mois ont passé depuis cette retraite en rase campagne de la grande multinationale américaine, mais Onofrio Pepe en rit encore : «Avec son mât comme totem, McDonald's pensait nous assiéger ! Mais c'est nous qui les avons encerclés et bombardés à coups de saucisses, de fouaces et de pain local. Nous sommes parvenus à les repousser.» Avec son compère médecin Peppino Colamonico, cet ancien journaliste est à la tête d'une association de défense de l'art culinaire et des produits locaux baptisée les Amis du cardoncello, un savoureux champignon du sud de l'Italie autrefois banni, durant les jubilés chrétiens, car les papes craignaient que ses vertus supposées aphrodisiaques ne détournent les pèlerins, accourus à Rome, de leur chemin spirituel.

Au début, les ados s'agglutinent chez McDo

«Lorsque McDonald's, avec ses produits à bas prix, s'est installé en 2001 à Altamura, nous avons craint le pire, explique-t-il. Nous avions peur que notre patient travail pour défendre nos traditions alimentaires, dans les écoles ou à l'occasion de fêtes gastronomiques, ne soit balayé.» Le colosse de la restauration rapide débarque alors en force, en plein centre d'Altamura, pour séduire les 65 000 habitants du gros bourg, mais aussi drainer les jeunes de Matera, Gravina et Santeramo, les communes voisines : 550 m2 de surface à proximité du grand collège de la ville et d'agences bancaires, vingt employés, des promotions à gogo et le long mât dressé comme un étendard, illuminé jusque tard dans la nuit... le fast-food démarre en trombe. Dans ce coin du Mezzogiorno enclavé et fortement marqué par le passage, au XIIIe siècle, de l'empereur germanique Frédéric II Hohenstaufen, le nouveau conquérant déploie ses armes au ketchup et à la moutarde sucrée. Au début, la curiosité pour ce symbole de la culture consumériste américaine fonctionne. Les adolescents s'agglutinent aux abords du McDo. Et les vieux du pays, en proie aux chaleurs estivales, viennent goûter à l'air conditionné des salles de repas. «Moi aussi, je voyais l'arrivée de McDonald's comme une espèce de modernité, admet l'ancien député-maire communiste Fabio Perimei, comme une manière d'insérer Altamura dans un monde et une Europe globalisés.» «Nous n'osions pas réagir, notamment par crainte de mettre en péril les vingt emplois créés par McDonald's», confie Onofrio Pepe, qui ajoute, tout sourire : «Mais nous avions un cheval de Troie !» A Altamura, Ulysse s'appelle Luca Digesù. Héritier d'une antique famille de boulangers locaux, celui-ci décide d'installer à proximité du fast-food un petit commerce de produits locaux de qualité : des pizzas, de délicieuses pâtisseries, des biscuits, du pain au blé dur, des sortes de quiches des Pouilles et des fouaces à l'oignon, à l'olive ou au cardoncello. «C'était un pari», explique le jeune boulanger. «Au départ, j'espérais pouvoir bénéficier de l'attrait de McDonald's pour me constituer une petite clientèle. Mais je craignais aussi de me casser les os. Je ne cherchais pas à mener une guerre contre McDonald's», poursuit Digesù, pour qui la chaîne de fast-food reste une «institution mondiale», «mais, de facto, ce fut un combat de l'alimentation industrielle contre la nourriture traditionnelle». Le jeune boulanger aligne le prix de ses pizzas sur celui du hamburger, multiplie les compositions de fouaces et insiste sur la qualité et la diversité. Au bout de quelques semaines, le courant s'inverse. Les jeunes commencent à délaisser les caisses du McDonald's pour les saveurs antiques. La multinationale réagit, multiplie les offres promotionnelles, les fêtes d'anniversaire pour les enfants, change de directeur... Rien n'y fait. Certains clients vont même jusqu'à s'approvisionner dans la petite boutique de Digesù, puis vont s'asseoir pour consommer ses produits au fast-food, à côté. Par manque de rentabilité, le McDonald's a fini par fermer.

Gâteaux aux extraits de figue, amande et cacao

Alors que dans l'ancien quartier grec d'Altamura le boulanger de Vito Macella se prépare à enfourner un plateau de mustaciolli (des petits gâteaux aux extraits de figue, d'amande, d'agrume et de cacao) dans l'énorme four à bois de 50 m2 datant de 1423, Nicola, venu chercher une grosse miche de pain, balaie toute nostalgie pour McDo : «A Milan, où je réside habituellement, je suis allé de temps en temps au fast-food, mais pas à Altamura ! s'exclame le jeune homme. Ici, je ne veux que de bons produits, de la fouace, du pain, de la saucisse.» Devant le collège Mercadante, à deux pas de l'ancien McDo transformé, depuis, en agence bancaire, les adolescents confessent un certain regret. «C'est dommage qu'ils aient fermé», indiquent ainsi Alice et Barbara, deux jeunes filles brunes de 17 ans, mais, ajoutent-elles : «On aimait bien leurs glaces, pas leurs hamburgers.»

«C'est l'attachement à la tradition culinaire et aux bons produits qui l'a emporté, résume Onofrio Pepe. La morale de cette histoire, c'est qu'il n'est pas nécessaire de réagir comme José Bové. Démonter un McDo, se replier sur son territoire face à la globalisation est une attitude réactionnaire. Nous avons gagné sur le terrain de la concurrence alimentaire.» «J'ai compris qu'il faut provoquer la confrontation. Dans ces conditions, le produit local peut l'emporter sur le global», considère, pour sa part, Fabio Perimei, qui insiste sur l'importance de transmettre dans les familles les traditions agroalimentaires. Chez McDonald's, on préfère aujourd'hui éviter d'évoquer la faillite d'Altamura. Luca Digesù, lui, cherche désormais un local pour s'implanter à Rome et y exporter ses spécialités.

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The baker who beat McDonald's
by Richard Owen (The Times) Saturday, Jan. 07, 2006 at 1:37 PM mail:

da The Times http://www.timesonline.co.uk


Europe

The Times January 06, 2006

The baker who beat McDonald's
From Richard Owen in Rome
http://www.timesonline.co.uk/article/0,,13509-1972421,00.html


AFTER a five-year battle, the fast-food giant McDonald’s has retreated from a southern Italian town, defeated by the sheer wholesomeness of a local baker’s bread.

The closure of McDonald’s in Altamura, Apulia, was hailed yesterday as a victory for European cuisine against globalised fast food.

Luigi Digesù, the baker, said that he had not set out to force McDonald’s to close down in any “bellicose spirit”. He had merely offered the 65,000 residents tasty filled panini — bread rolls — which they overwhelmingly preferred to hamburgers and chicken nuggets. “It is a question of free choice,” Signor Digesù said.

His speciality fillings include mortadella, mozzarella and eggs or scamorza cheese, eggs, basil and tomato, as well as fèdda, a local version of bruschetta — toasted bread drizzled with olive oil and salt and covered in chopped tomatoes.

McDonald’s opened in a piazza in the centre of Altamura, 45km (30 miles) south of Bari, in 2001, infuriating devotees of traditional Apulia gastronomy such as Peppino Colamonico, a doctor, and Onofrio Pepe, a journalist. They campaigned against McDonald’s as the Friends of Cardoncello, named after a southern Italian mushroom.

Altamura, founded in the 5th century BC and rebuilt in the Middle Ages by Frederick II, is famed for its fragrant, golden bread — and for Signor Digesù’s victorious panini.

“There was no marketing strategy, no advertising promotion, no discounts,” Il Giornale commented. “It was just that people decided the baker’s products were better. David has beaten Goliath.”

The queues outside the bakery grew longer while McDonald’s gradually emptied, despite the best efforts of Ronald McDonald, the mascot clown, changes of management, children’s parties and special offers.

In July 2003 Altamura bread was recognised by the European Union as a protected regional product after lobbying by Enzo Lavarra, Euro MP for the Bari area, Rachele Popolizio, the Mayor of Altamura, and Giuseppe Barile, head of the local bakers’ association.

Signor Pepe said that he regretted the loss of 20 jobs at McDonald’s, but “tradition has won”. The campaign was supported by the Slow Food Foundation, founded in 1986 by Carlo Petrini, an Italian journalist incensed by the opening of a McDonald’s on the Piazza di Spagna near the Spanish Steps in Rome. It has 82,000 members in 107 countries.

Despite a series of closures around the world and active opposition, McDonald’s increased worldwide sales by 4 per cent last year. Jim Skinner, the chief executive, said that it was “the leading global foodservice retailer”, with more than 30,000 restaurants in more than 100 countries, 70 per cent of them “owned and operated by independent local businessmen and women”.

Shirley Foenander, vice-president for marketing and communication, said that McDonald’s had adapted to local cuisines and tastes.

But Signor Digesu’s victory was seen as more than a local setback by some. The French newspaper Libération said it showed that there was a “peaceful alternative” to the militancy of José Bové, the French farmer and anti-globalisation protester, who was given a three-month prison sentence after ransacking a McDonald’s in the town of Millau in 1999.

THE BREAD THAT RAN THE BIG MAC OUT OF TOWN
http://www.timesonline.co.uk/article/0,,13509-1972421_2,00.html

# Altamura bread was the first baking product in Europe to be granted a DOP certificate, and is so far the only Italian bread to qualify for the honour. DOP stands for Denominazione d’Origine Protetta, or denomination of protected origin, the equivalent of DOC (Denominazione di Origine Controllata, or denomination of controlled origin), used for wines. DOP products must be specific to a geographic area

# The bread is made from locally grown durum wheat flour with yeast, water and marine salt, according to a recipe dating to 1500. The formula is almost certainly older, however, because Horace, the Roman poet, called the bread “the best in the world”

# The flour must be ground in mills within the communes of Altamura, Gravina di Puglia, Poggiorsini, Spinazzola and Minervino Murge, all in the province of Bari. The baking process has five stages from the rolling of the dough to baking

# It is baked in an open oak wood oven. It is unusually long-lasting and was originally created for shepherds and farmers who worked in the fields and hills of Apulia for days or even weeks at a time

# Altamura bread is the basis of several local dishes, including a winter soup called cialda, in which slices of the bread line a pot to which are added water, onions, tomatoes, parsley, basil, potatoes, olive oil, olives, celery and lemons

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La «guerra» del pane di Altamura Così un fornaio batte McDonald’s
by Enrico Lagattolla (il Giornale) Monday, Jan. 09, 2006 at 11:36 AM mail:

da il Giornale http://www.ilgiornale.it
n. 312 del 04-01-2006 pagina 14

La «guerra» del pane di Altamura Così un fornaio batte McDonald’s
- di ENRICO LAGATTOLLA -
Enrico Lagattolla
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=54619

Alla faccia del mondo globale e delle multinazionali che colonizzano il globo. Chiedete a Luigi Digesù, fornaio di Altamura. Lui la sua panetteria l'ha aperta proprio in faccia a un McDonald's, e vediamo chi la spunta. Tempo quattro anni, e a levare le tende è stato il colosso americano. Altamura uno-Stati Uniti d'America zero.
E non c'è stato nulla da fare. Niente marketing, niente strategie commerciali o promozioni o sconti. La focaccia di Luigi era meglio e basta. McDonald's,


sbarcato nel 2001 nella patria del «pane a ruota», aveva fatto le cose in grande. Cinquecentocinquanta metri quadrati di negozio, nella piazza principale della città (e dove, sennò?), ad attirare le ambizioni di modernità dei 65mila abitanti del centro pugliese. Affari che non andavano affatto male, finché...
Finché in piazza non c'è arrivato anche Digesù Luigi, professione panettiere sfacciato. A un tiro di schioppo apre la sua bottega, e si mette a sfornare. Niente di premeditato, né di bellicoso.


Il fatto è che se la differenza c'è, si sente. E tra un «McChicken» come ce n'è a migliaia e una forma di grano duro, gli altamurani hanno scelto in fretta. Tutti da Luigi.
Un po' alla volta, McDonald's s'è svuotato. E non sono servite decine di iniziative per riconquistare la clientela, non le feste per bambini, né il taglio dei prezzi e tantomeno il cambio del direttore. Fino all'onta, lo smacco, lo sfregio finale. Avventori che andavano ad acquistare in panetteria, per poi consumare nei locali del fast-food.

Quelli sì, più comodi. Tavolini e sedie, e basta.
E alla fine, la mesta chiusura. Il gigante s'arrende, McDonald's getta la spugna. Luigi Digesù il panettiere arriva a conquistare la prima pagina del quotidiano francese Libération, con tanto di commento politico.
Si consolerà, la catena americana, col lancio del nuovo panino a base di riso, aggiunto in questi giorni nei menu di Singapore. Scopo dell'iniziativa, invogliare i palati locali, anche quelli più tradizionalisti. In realtà, non esattamente una prima volta.


Il gigante del panino, infatti, un esperimento l'aveva già fatto a Taiwan. Un successo, quei nuovi «rice burger». Ricetta semplice: fette di carne servite tra due gallette di riso. Totale, più di cinque milioni i panini venduti nei primi sei mesi del lancio, da quando - da febbraio scorso - erano stati aggiunti ai più consueti «McMenu». In poche parole, un successo.
«Crediamo che i panini di riso saranno un prodotto importante sul mercato di Singapore, perché il riso è fondamentale qui, come lo è nel resto dell'Asia».


Così Shirley Foenander, vicepresidente del marketing e della comunicazione per McDonald's restaurant. E, conti alla mano, la scommessa sembrerebbe già vinta. Quasi quattro milioni e mezzo di abitanti a Singapore, prevalentemente di etnia cinese, malay e indiana. Denominatore comune, una dieta a base di riso. Come dire, tutti potenziali clienti.

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Altamura sconfigge McDonald
by Fahrenheit (Radio 3 RAI) Monday, Jan. 09, 2006 at 7:10 PM mail:

da Fahrenheit (Radio 3 RAI) http://www.radio.rai.it/radio3/fahrenheit/index.cfm


04/01/2006
Altamura sconfigge McDonald
http://www.radio.rai.it/radio3/fahrenheit/mostra_evento.cfm?Q_EV_ID=158338

Un panettiere pugliese, celebrato anche dal quotidiano francese Liberation, costringe la sede locale della grande mulinazionale alimentare a chiudere bottega. Trionfo dei buoni sapori di "un tempo" o intelligenza di uno sviluppo sostenibile?
Ne parliamo con Franco Cassano, docente di Sociologia della conoscenza all'Universita' di Bari, fra i suoi saggi Modernizzare stanca: perdere tempo, guadagnare tempo, edito da Il Mulino e con l'editore Alberto Castelvecchi.

Ascolta la puntata
http://www.radio.rai.it/radio3/fahrenheit/archivio_2006/audio/intervista2006_01_04.ram

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McD e la salute
by ccdesan Friday, Jan. 13, 2006 at 1:36 AM mail:

Be'. Quanto americano, il McD fa parte della mia cultura. Ma negli ultimi anni ho imparato quanto e' malsano quello che ci serve non solo loro ma tutti i ristoranti "fast food". Ci sono due risorsi indispensabili per quelli chi vogliono impararne di piu': (1) "Supersize Me", documentario americano dalla parte di Morgan Spurlock che si nutriva solamente da McFood per 30 giorni. Non credo che sia tradotto in italiano, ma c'e' un'articolo eccelente qua: http://www.threemonkeysonline.com/it/threemon_article.php?id=129.htm.

(2) Fast Food Nation (http://www.amazon.com/gp/product/0060938455/104-1042419-8761543?v=glance&n=283155) solamente in Inglese credo, ma molto informativo. Anche se Le piace il gusto di McDonald's, vale la pena di informarsi sopra gli effetti horribli sul vostro corpo che risultano dal consumo del questo genere di alimento.

Scusate l'italiano difettoso...

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The Bread Is Famously Good, but It Killed McDonald's
by IAN FISHER (The New York Times) Wednesday, Jan. 18, 2006 at 1:57 PM mail:

The New York Times http://www.nytimes.com

January 12, 2006
Altamura Journal
The Bread Is Famously Good, but It Killed McDonald's
By IAN FISHER
http://tinyurl.com/cl6lf

ALTAMURA, Italy, Jan. 10 - First, an inconvenient truth: This is not a new story. But somehow the tale of how the city with the best bread in Italy forced its McDonald's out of business never really got told, and is spilling out now.

All the elements of a McDonald's morality play remain relevant today: perceived corporate arrogance; traditional food triumphing over food product; a David in the form of a humble and graying baker against an expansionist American Goliath.

And, inevitably, it includes the French.

It was the leftist and Amero-skeptic French newspaper Libération that last week wrote the fullest account of what happened in Altamura, in southern Italy, where the road signs rightly welcome visitors to "The City of Bread."

"The long red mat was taken away secretly during the night," it reported, noting too that the "enormous M" over Piazza Zanardelli was "also packed up surreptitiously." The windows were covered "like a shroud on the victim of a culinary battlefield."

"Today," the newspaper said, "there are no longer Big Macs, Chicken McNuggets or industrial fries in Altamura."

What Libération neglected to say, as have most of the other articles in an irresistible landslide of coverage in print and on the Web, is that the McDonald's closed in December 2002. The paper spoke vaguely of events a "number" of months ago.

But no matter. The protagonists here in Altamura as well as many others are thrilled with the belated attention, and the distinction as the city whose food was so good that it closed down a McDonald's without really trying.

"What took place was a small war between us and McDonald's," said Onofrio Pepe, a retired journalist who founded an association here devoted to local delicacies. "Our bullets were focaccia. And sausage. And bread. It was a peaceful war, without any spilling of blood."

Mr. Pepe and several like-minded citizens of Altamura, a city of 65,000 residents, made up one wing of the army. They say they fought largely for pride and for their food, which includes a local mushroom called the cardoncello, focaccia, mozzarella and, most of all, a coarse-grain bread famous for millennia around Italy. The bread is protected as unique in European Union regulations, which note that Horace called it, in 37 B.C., "far the best bread to be had, so good that the wise traveler takes a supply of it for his onward journey."

When the McDonald's first opened in early 2001, Mr. Pepe said, he was not opposed to it, and even welcomed the 25 or so jobs it created. "In the beginning," he said, "it seemed like modernization."

Then the modern seemed to take over: McDonald's erected the huge arches on a pole near the old town center, jarringly near the 13th century cathedral, beaming yellow neon 24 hours a day (and disturbing, Mr. Pepe said, little falcons that nested in nearby trees).

"It gave the sense of a city being occupied," he said. "It was considered a sort of challenge. Not a challenge to confront in anger but with a smile. They brought in their products, and we had ours."

So his group held low-key protests to highlight local food, as another front on the war opened, very much unplanned.

A fourth-generation baker, Luca Digesu, now 35, opened Antica Casa Digesu, a small bakery right next to the McDonald's. He said he had had no intention of challenging it, but had merely hoped to shake free some customers attracted to the spot by the novelty.

"I was afraid of McDonald's," he said in his bakery on Tuesday. "I was afraid we would be completely glossed over. I was afraid no one would even notice us."

For a while, McDonald's drew in the customers of Altamura. "In the beginning," Mr. Digesu said, "McDonald's was McDonald's."

But soon there was a migration of locals who preferred their own version of fast food: hunks of thick focaccia like the dozen that Mr. Digesu was tending in the oven as he spoke. Part of the reason seemed economic: Mr. Digesu said a big slice of focaccia cost the same as a single McDonald's hamburger. It was also, clearly, preference.

McDonald's began fighting back, offering school trips to visit the kitchens, free rentals of the restaurant for children's birthday parties, coupons for children and a television for customers to watch soccer. Nothing seemed to work.

"They'd watch the game, and as soon as it was over go out and get focaccia," Mr. Pepe said.

Finally, in December 2002, after less than two years in operation, the McDonald's closed shop, according to the company, for lack of profitability. The huge space is now divided up into a jeans store and a bank. Mr. Digesu smiled broadly when asked how he felt that the Italian news media, which missed the story three years ago, are now hailing him as a modern-day David.

"I like it," he said. "McDonald's is big. I am small. Right now it is 1-0."

The company sees it differently, of course. "In no way is this a defeat for McDonald's," contended Mario Resca, president of McDonald's in Italy, saying he hoped to double the number of McDonald's here from the current 340. "If anything, I am proud that the local culture is appreciating its local cuisine because this means that McDonald's has stimulated a healthy competition."

In the end, it seems there may simply be places in the world where McDonald's is out of its depth on every front.

The landlord both for McDonald's and Mr. Digesu happened to be Mr. Digesu's brother-in-law. The brother-in-law gave Mr. Digesu a good deal on the rent. He did not do so for McDonald's.

Then there is the local food - cheap and overwhelmingly good - and the people who have eaten it for centuries and consider it as much their tradition as their history. Odd as it might seem in a corporate boardroom, they put no value on a McDonald's in Altamura.

"The majority couldn't imagine McDonald's becoming an integral part of their lives," said Patrick Girondi, 48, an entrepreneur from Chicago who has lived here for 15 years. "McDonald's didn't get beat by a baker. McDonald's got beat by a culture."

Peter Kiefer contributed reportingfor this article.

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McDonald ad Altamura, ecco come andò davvero!
by Onofrio Bruno (notizie-online.it) Wednesday, Jan. 18, 2006 at 3:25 PM mail:

McDonald ad Altamura, ecco come andò davvero!

Inviato da Onofrio Bruno

martedì 17 gennaio 2006

Il quesito, innanzitutto. Globale o locale? Fast oppure slow? La madre di tutte le domande dell'alimentazione di colpo trova una sola risposta sui giornali di mezzo mondo. E' il pane di Altamura, il prodotto tipico elevato al rango di "killer" del McDonald's.

Una storia che è appunto datata. E' vecchia per la precisione di oltre tre anni. Quando il McDonald's ha chiuso i battenti il 29 dicembre del 2002 nella centrale piazza Zanardelli dove aveva aperto con tante buone aspettative nel maggio di un anno prima. Un ristorante che apriva con molte ambizioni all'insegna della politica di espansione nelle città medie. I fatti hanno poi rivelato che aprire ad Altamura e sfidare la città del pane fu un errore. Soprattutto perché si aprì con un locale che si è poi rivelato sovra-dimensionato rispetto alla domanda del mercato. Semplicemente, il colosso del fast food non riuscì a "sfondare". Ricordano i ragazzi della crew, che ci hanno lavorato per mesi, che il ristorante non era "in rosso" ma nemmeno raggiungeva gli standard di profitto previsti. E così chiuse.

La storia è tornata in circolazione sul settimanale Panorama (titolo: "Ma che hamburger, meglio il cardoncello") grazie alle abili doti comunicative di promozione del territorio di Onofrio Pepe, patron dell'associazione degli Amici del fungo cardoncello. Ha ingolosito il quotidiano francese "Liberation" che il 3 gennaio ha messo la storia in prima pagina. "LIberation", giornale apertamente anti-globalizzazione, ci è andato a nozze titolando "Il panettiere ha avuto la pelle del McDo". Notizia ripresa più o meno pari pari dal prestigioso (ma stavolta non all'altezza della fama del giornalismo anglosassone) "Times" di Londra che titola "Il panettiere che batte McDonald's". Solo il "New York Times" ha finalmente ristabilito i paletti in questa vicenda. Il giornale statunitense ha correttamente riportato la vicenda nel suo alveo cronologico, il 2002. Cogliendo così l'occasione per una stoccata al giornale progressista francese definito "americano-scettico" che aveva scritto vagamente che il fatto era avvenuto solo "alcuni mesi" fa.

Molto romantica la storia raccontata finora. McDonald's messo ko dalla concorrenza di un fornaio che aprì a pochi metri. Un bravo panettiere, appartenente ad una famiglia storica nel settore, i Digesù. Ma la realtà, spiace rovinare questa festa, è diversa dalla "favola". McDonald's chiuse semplicemente perché il mercato non premiò il ristorante così come ci si attendeva. Tutto qui. Una "normale" parabola commerciale. Prova ne è il fatto che McDonald's, sin dall'inizio, fece ricorso a tutte le strategie commerciali e promozionali per sfondare ad Altamura. Non ce la fece mentre i pub restavano pieni.

E allora le parole più giuste, pubblicate anche sulla prima pagina della Gazzetta del Mezzogiorno, le ha dette Patrick Girondi, originario di Chicago dove vive attualmente per lavoro e adottivo di Altamura dove ha la famiglia. "McDonald's - sottolinea - non è stato battuto da un fornaio. McDonald's è stato battuto da una cultura". Una cultura gastronomica che predilige la focaccia ed il pane all'hamburger, il panino con il salume tipico ai vari BigMac o McChicken. Una cultura del cibo che si accompagna alla chiacchiera in compagnia. Nei pub, tutte le sere, la pizza ed il panino battono l'hamburger.

Ha vinto così il pane di Altamura inteso come prodotto simbolo di un'alimentazione che mette radici nella cultura gastronomica locale. Una cultura che però deve adeguarsi ai tempi. Innanzitutto alle normative europee che, come per la pizza, ha reso più stringente l'uso dei forni a legna. Una cultura che comunque ha visto lontano. Perché il pane di Altamura è l'unico prodotto di panetteria con il marchio Dop (denominazione di origine protetta), dal 2003, ed il disciplinare approvato a Bruxelles prevede per la Dop l'utilizzo dei grani murgiani. Un antidoto in tempi in cui la globalizzazione ed il mercato mondializzato spaventano.

Ma più che il pane di Altamura (e tutto il companatico culturale eccetera eccetera), diciamola tutta, potè il mercato.

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