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Richiesta di sgombero per il s.michele
by tendopolis Tuesday, Jan. 10, 2006 at 1:56 PM mail: g.acrob@virgilio.it

L'occupazione di uno degli edifci dell'ex-Ipab S.MIchele ha subito una rchiesta di sgombero da parte dell'IKT s.r.l. una delle società che si contendono le speculazioni sul patrimonio pubblico regionale gestito in maniera criminosa dall'uomo di Storace, Marco Buttarelli. La Regione Lazio deve mantenere gli impegni presi rispetto all'indagine sulla gestione e soprattutto rispetto alla destinazione all'emergenza abitativa di parte del patrimonio ex-IPAB (Istituzioni Pubbliche per l'assistenza e la Beneficienza) largamente in disuso.

COMUNICATO DELLA TENDOPOLI DEL S.MICHELE
sulla RICHIESTA DI SGOMBERO da parte dell’IKT s.r.l.

Oggi veniamo a conoscenza che l’IKT s.r.l. ha richiesto lo sgombero dell’edificio in cui noi della tendopoli del S.Michele siamo entrati, dopo quasi due mesi passati al freddo nelle tende.
La palazzina che abbiamo aperto (ex-istituto d’arte) appartiene al patrimonio dell’ex-ipab S.Michele attualmente gestito dall’agenzia autonoma Istituto Romano S.Michele presieduta da Marco Buttarelli, braccio destro e “uomo di fiducia” di Storace prima alla regione, e ora al ministero della sanità...
Più di un anno fa il coordinamento aveva già occupato un altro degli edificidi questo comprensorio, ristrutturato con i soldi pubblici del giubileo e vuoto da anni, subendo un immediato e sproporzionato intervento delle forze dell’ordine.
In seguito ci furono molte altre denunce sugli scandali e le irregolarità di questa gestione da parte di diversi soggetti: prima l’Emmaus (affittuaria di un edificio nel comprensorio), poi Marrazzo in piena campagna elettorale, poi l’Onu durante la visita della delegazione internazionale sul diritto all’abitare guidata da Ottolini ed infine, ad un anno dal primo sgombero, di nuovo il coordinamento con una serie di iniziative di denuncia e di lotta: a partire dalle centinaia di persone in emergenza abitativa che per circa due mesi hanno animato la tendopoli precaria sotto quei palazzi nuovi, pubblici e vuoti, passando per diverse manifestazioni sotto alla Regione e per le vie di Garbatella e Tor Marancia fino alla presentazione di un approfondito dossier sulla situazione di abbandono e speculazione in cui versa il comprensorio del S.Michele.
Molto si è letto sui giornali del cosiddetto scandalo S.Michele: da una parte i servizi fantasma per i quali l’IKT ha ricevuto finanziamenti per svariati milioni di euro (circa 13!), soldi pubblici della Regione Lazio elargiti per assistenza sanitaria e corsi di formazione in realtà mai erogati. Dall’altra l’aumento indiscriminato degli affitti che ha portato la comunità-lavoro Emmaus a uno sfratto imminente e ha costretto l’istituto d’arte e il reparto specializzato in terapie post-coma dell’associazione Volo ad abbandonare gli edifici del S.Michele, negando quindi importanti servizi all’intero quartiere.
Tutto questo si inserisce all’interno di una strategia avviata dalla giunta Storace che mira all’egemonia e al controllo tanto dell’ingente patrimonio immobiliare (stimato nel 2001 in 175 miliardi di vecchie lire) che il comprensorio rappresenta, quanto dei flussi di denaro legati all’erogazione di servizi sociali e sanitari.
A conferma della veridicità di queste denunce, uno dei primi provvedimenti del neoeletto assessore regionale alla sanità Battaglia (27 luglio 2005), è il blocco dell’erogazione di fondi per i servizi fantasma del S.Michele. E poi più nulla….
Fino a quando le pressioni esercitate dalla tenda precaria, che fin dall’inizio ha rivendicato con forza la destinazione di parte del patrimonio ex-Ipab all’emergenza abitativa della città, unita ai movimenti cittadini di lotta per la casa in una più ampia piattaforma sul diritto all’abitare, hanno prodotto una presa di posizione ufficiale del Consiglio Regionale attraverso la votazione dell’Ordine del Giorno del 14 dicembre ’05 sulla gestione del patrimonio ex-ipab (il comprensorio del s.michele nello specifico) e sull’emergenza abitativa.
Mentre da un lato la regione si impegna “nell’immediato e con la massima urgenza” ad attivare un’inchiesta e un monitoraggio sulla gestione dell’ex-Ipab S.Michele e finalmente a destituire Buttarelli e gli altri responsabili dello scandalo, in merito alla situazione di precarietà abitativa la Regione indica chiaramente la necessità di “prevedere la realizzazione di un Centro di Assistenza Temporanea Abitativa” producendo “un piano di interventi mirato all’utilizzo degli spazi di proprietà dell’Istituto Romano S.Michele tenendo conto delle esigenze avanzate dalla “tendopoli degli sfrattati e dei senza casa”[…]” .

La notizia della richiesta di sgombero da parte dell’IKT non ci coglie di sorpresa: un privato persegue sempre i propri interessi, e quelli dell’IKT valgono milioni di euro… Quello che ci interessa è continuare la nostra battaglia non solo per dare immediata soddisfazione al nostro bisogno di casa, ma anche e soprattutto per restituire uno spazio pubblico al quartiere e a tutta la città.
Il territorio dell’XI Municipio infatti è stato toccato negli ultimi anni da radicali trasformazioni urbanistiche e sociali come la creazione del terzo polo universitario romano, la chiusura dell’attività dei mercati generali e la ridefinizione della sua destinazione d’uso, le cartolarizzazioni delle case degli enti pubblici...
La precarietà abitativa che molti di noi vivono come studenti, migranti e famiglie non può essere considerata un fenomeno marginale in una città come Roma fortemente segnata dall’emergenza abitativa.
Di fronte all’ennesima minaccia di sgombero nei confronti di chi reclama un diritto alla casa per tutti e tutte rilanciamo con l’apertura di uno spazio pubblico di discussione e partecipazione, a partire proprio dalle realtà che numerose abitano questo territorio, per opporsi radicalmente alle modalità e alle logiche di gestione verticistica e privatistica del patrimonio pubblico che fino ad ora abbiamo conosciuto.
Chiediamo alla Regione Lazio e al Comune di Roma, che sono le nostre principali controparti nella lotta per il diritto alla casa per le loro competenze sulle politiche abitative, un’immediata presa di posizione contro lo sgombero e il rispetto degli impegni presi con le centinaia di persone che animano la tendopoli del S.Michele.


Tendopoli Precaria del S.Michele di via Casal de Merode
Coordinamento Cittadino Lotta per la Casa

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