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SCIOPERO ALLA FERRARI
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ACCIAIO Thursday, Jan. 12, 2006 at 6:38 PM |
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Montezemolo e i ratti aziendali, schiacciarli e ripulire la fogna
SCIOPERO MECCANICI-AGGRESSIONE DELEGATO ALLA FERRARI AUTO: L’AZIENDA NON PUÒ SOTTRARSI DALLE SUE RESPONSABILITÀ
La CGIL di Modena esprime solidarietà al delegato sindacale della Ferrari Auto, Elvis Fischietti, che ieri - mentre era in corso il presidio dei lavoratori davanti all’azienda a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto - è stato brutalmente picchiato da un dipendente entrato senza autorizzazione nella saletta sindacale insieme ad alcune altre persone che lo hanno spalleggiato nell’aggressione.
Nell’auspicare vivamente che tali atti di violenza non abbiano a ripetersi, la CGIL esprime viva preoccupazione per il peggiorare del clima aziendale e delle relazioni sindacali interne alla Ferrari Auto di Maranello che creano terreno fertile dove si alimentano episodi di violenza come questo.
La direzione aziendale non può chiamarsi fuori, come ha dichiarato pubblicamente ieri in una nota stampa, e rifiutare ogni responsabilità nell’accaduto. La CGIL di Modena chiede una disponibilità concreta dell’azienda e un impegno deciso nel ridurre il “pesante” clima che si respira alla Ferrari Auto, anche perché non è prassi che persone, anche esterne all’azienda, abbiano accesso ai locali aziendali, come la saletta sindacale, senza le relative autorizzazioni.
Questo, dopo che un mese fa, in occasione del precedente sciopero a sostegno del contratto, l’auto di un collaboratore aziendale ha tentato di forzare il presidio – che peraltro si stava svolgendo normalmente senza disordini come del resto si sono svolti i presidi durante lo sciopero di ieri – e ha investito un lavoratore procurandogli ferite e mandandolo in ospedale.
L’azienda non può non riflettere sulle proprie responsabilità a fronte di simili episodi e sul fatto che sia urgente mettere in campo un’azione per riportare in fabbrica un clima normale, senza più tollerare simili fatti !! La CGIL chiede inoltre un comportamento fermo dell’azienda nei confronti del dipendente che ha commesso l’aggressione e delle persone che lo spalleggiavano.
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calma
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carlo.v Thursday, Jan. 12, 2006 at 7:32 PM |
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ma non è chiaro l'atteggiamento vittimista e conseguentemente rinunciatario del comunicato della cgil!
siamo in piena area concertativa, altro che picchetto nazionale, avreste contro, se ancora funzionasse, il servizio d'ordine del sindacato al completo, come ai bei tempi,
di fronte all'agressiva posizione padronale si risponde con uno stizzignoso comunicato...
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è tutto chiaro Carlo ma...
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op new holland Thursday, Jan. 12, 2006 at 11:52 PM |
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I sindacati sono chiaramente concertativi, ma gli operai no. Cosa hanno da rimetterci nello scavalcare i sindacati collaborazionisti dei padroni? Noi in CNH a Modena lavoreremo per andare a picchettare alla Ferrari a prescindere quello che pensano CGIL CISL e UIL. Dimenticavo, ti posso garantire che i picchiatori che avevano una volta non sono più tanto numerosi e cattivi, senza le forze dell'ordine ufficiali volano bassi. Se non lo sappiamo noi che viviamo e lavoriamo nel quartier generale dei DS-CGIL...da una vita.
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COMMENTO DI UN CARROZZIERE
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Alessandro Giomini Saturday, Jun. 24, 2006 at 8:12 PM |
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fast@freemail.it |
Gentile lettore, mi chiamo Alessandro Giomini, ho 29 anni e svolgo tutt'ora il lavoro di carrozziere presso la città di Udine.. Sono un attento verniciatore, e un maniacale rifinitore dell'auto. Ogni giorno mi reco a lavoro percorrendo complessivi 90 km di strada per svolgere la professione che con tanta passione ed amore vado a svolgere, ma non solo.. In passato, mi sono auto spronato ed economicamente sostenuto per perfezionare il più possibile le mie conoscenze professionali sostenendo corsi teorici e pratici in tutta Italia all'interno delle migliori Aziende produttrici di prodotti e strumenti per carrozzeria, ma non solo.. Nel frattempo, mentre acquisivi con umiltà, impegno, e sacrificio, a "testa bassa" le mie attuali capacità professionali, mi riservai come obiettivo il diritto e dovere di percepire un titolo di studio in diritto ed economia studiando come privatista, al fine di poter spaziare in una visione mentale aperta nei confronti dell'Azienda aperta a trecentosessanta gradi, capendo e rispettando tacitamente il ruolo che ogniuno di noi ha all'interno di un gruppo di persone atte al raggiungimento di uno scopo ultimo detto "utile", e ritradotto in "sostentamento finanziario o salario o stipendio". Se volessimo ridurre, a mio avviso, il tutto ad un puro e semplice concetto puramente matematico ove tutto deve pesare in denaro, ebbene credo, a mio avviso, che non dovremmo parlare in questi termini di "Ferrari", perchè la Rossa è L'Italia di tutti noi Italiani, ed è un qualcosa che si libra ed eleva sopra ogni semplice concetto di pura e semplice costruzione di mezzi di trasporto. Terminerei solo dicendo che chi lavora in Ferrari dovrebbe esser fiero di se stesso, del proprio collega al proprio fianco, e soprattutto dovrebbe esser fiero di esser un figlio e uomo del Vostro e nostro team Ferrari! Io vedo tante auto passare sotto agli occhi miei, di tutti i generi, e ritrovo il piacere del mio lavoro negli occhi di chi rispetta ed apprezza il mio lavoro, e posso affermare, indipendentemente da tutte le auto e da tutti i loro proprietari, che la Rossa non è un'automobile, ma un obiettivo totalmente astratto elevato alla perfezione, priva di eguali, e con un anima che rugge nel suo rombo! Abbiate la cortesia di non permetter mai a nessuna persona diversa da Voi uomini e figli di Ferrari di disonorare il Vostro lavoro, le Vostre auto, e la Vostra storia mescolando il Vostro lavoro e vita, con cose sporche e poco nobili quali la politica svenduta oggi giorno in nazione in tutte le salse. Un affettuoso saluto a tutti gli uomini Ferrari.
Carrozziere Alessandro Giomini
fast@freemail.it
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