Sig. Questore, sono certo che lei è una persona per bene. O meglio. Ci sono buone possibilità che lei lo sia. Lei serve lo Stato perchè è il suo compito ed il suo lavoro. Sarò franco. Io non le credo. Ma non è che non credo a lei. Non credo a queste verità che ci dicono che su Ustica non è successo niente di rilevante e che Carlo è stato ucciso da un proiettile (sentite bene !!) che ha cambiato la sua traiettoria verso l'alto, come dicono i manuali di polizia in caso d'ingaggio con civili) perché si è scontrato con una pietra lanciata da un manifestante. Questo strano puzzle tra missili mai stati e colpi di pistola mai sparati fa si che io non le credo. Credo alla madre invece. Solo il dolore di chi sopravvive ai figli da questa disperazione. E nella disperazione, la verità. Io non le credo e credo che le cose siano andate molto vicino a come le ha raccontate quella donna. Le vorrei fare una domanda. Non le sembra che stia sostenendo una tesi, come dire, difficile da sostenere. Perché non dire la verità. Guardi che tutti i Distretti di Polizia o maresciallli Rocca non serviranno a far ricredere la gente. La gente non vi crede. La gente ha paura di voi. E' questo quello che volete? Sig. Questore, un'ultima domanda alla quale lei non risponderà. E mi dispiace. Veramente. Perché non si dimette?
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