Fiaccola in Valsusa
Domenica 5 febbraio 2006, ore 15. A Bussoleno migliaia di persone attendono ansiose la fiaccola olimpica in mezzo alla strada insieme a Dolomiti Jane, l’eroina delle nevi che vive negli squat. Ma l'unica a passare, in mezzo alla folla plaudente che magicamente si apre, è la fiaccola dei comitati anti-TAV. Pare che a Susa uno squatter ultrasessantenne dell’alta valle abbia calato la sua bandiera bianca NO-TAV sulla fiaccola a forma di pipetta. È terribile, la sacralità del tedoforo è stata violata da questo folle gesto d’inaudita violenza. Le ceneri di Hitler e Goebbels, che primi proposero la staffetta dei tedofori nelle olimpiadi del ’36 a Berlino, si rivolteranno nella tomba, si fa per dire. I politicanti, con o senza il giaccone da benzinaio agip, si dissociano. Il movimento anti-TAV non sottostà agli ordini dall’alto e dà chiari segni di autogestione. Si scopre che i signori del TAV e delle olimpiadi sono gli stessi. Le truppe d’occupazione della Val Susa sono molto irritate, nonostante la buona volontà, non trovano capi d’accusa per punire adeguatamente un tale sacrilegio. Intanto l’idiozia asservita regna sovrana, almeno sui media.
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