+ Venerdi 17 febbraio 2006 ore 18.00
P.zzale Cadorna
Ago&Filo visionarie modificazioni urbane
Quest'ago piantato nel suolo non rappresenta la laboriosità dei cittadini milanesi bensì la ferita che il suo filo non può rimarginare: la precarietà.
Milano, una città fashion, senz'anima e corpo, costruita ad immagine e somiglianza di quella fabbrica d'apparenza che è il mondo della moda: apparente è il benessere e la sua ricchezza, apparenti sono le scelte e le opportunità. Una fabbrica di sogni costruisce la speranza ma mai il futuro. Gli strumenti servono a chi li usa e non a chi li possiede per guadagnarci. Se dobbiamo cucire una maglia la sua trama sarà data dal senso delle nostre esistenze. Serpica Naro è lo strumento e la tecnica, è l'idea ed il colore del tessuto, è l'affetto degli uguali e la grazia dei precari.
Ago & filo ti servono ora per cucirti addosso un nuovo abito, per proporre il tuo stile contro la moda degli altri, che è mancanza di stile. Come una volta, quando la nonna ti insegnava a cucire le cose che ti servivano, senza il marchio di nessuno.
Ago & filo contro lo standard impacchettato di questa città, rigida come le sue confezioni di lusso e sfruttamento. Cuci la trama, aggiungi un altro pezzo dell'unico vestito che manca e che serve davvero.
Non esiste conflitto se non nel comune diritto al sogno
|