Nazismo, Irving condannato a tre anni.
Lo storico britannico aveva sostenuto la tesi dell'innocenza di Hitler.
La Corte d'assise di Vienna non accoglie le obiezioni del suo difensore. Era chiamato a rispondere di apologia nazista.
VIENNA (Austria) - Lo storico negazionista David Irving è stato condannato a tre anni dalla corte d'assise di Vienna per apologia del nazismo. A Irving è stata negato il beneficio della sospensione condizionale della pena, anche se potrà impugnare la sentenza. In attesa dell' esame del ricorso, dovrà comunque restare in stato di detenzione. Sulla colpevolezza dello storico inglese gli otto giurati ha raggiunto l'unanimità. Nel momento della lettura della sentenza Irving è rimasto impassibile e quando il presidente gli ha chiesto se avesse capito lo storico - che parla il tedesco - ha detto di no. Tanto che il presidente gli ha riletto il dispositivo. Per la corte d' assise il pentimento di Irving, nonostante egli abbia riconosciuto di avere negato a torto l' olocausto, non è stato sincero. Dopo la lettura della condanna, un anziano che era in aula ha gridato in inglese, all' indirizzo dell' imputato, «rimani forte». Il difensore di Irving, l' avvocato Elmar Cresbach, aveva chiesto alla corte d'assisie di valutare con clemenza la posizione dello storico, elencando quelle che sono, a suo avviso, le circostanze attenuati. Innanzitutto il fatto che quanto addebitato allo storico risalga ormai al 1989 e che Irving non era a conoscenza del fatto che le sue tesi potevano costituire in Austria una violazione di legge. Cresbach ha quindi chiesto che i giudici tengano in considerazione l' età avanzata dello storico (ha 67 anni) e di conseguenza la relativa pericolosità sociale, la cittadinanza britannica, le precarie condizioni di salute della moglie, oltre al pentimento. In ogni caso, ha detto l' avvocato, Irving rivendica la libertà di opinione. Tutte motivazioni che non hanno evidentemente convinto i giudici. La pubblica accusa aveva tra l'altro sostenuto che quello di David Irving è un falso pentimento, una farsa. Per il pubblico ministero Irving, che al processo ha riconosciuto di avere sbagliato, ha solo recitato una parte. 20 febbraio 2006
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