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Milano: Pinelli, oggi la vecchia targa torna al suo posto.
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Corriere Thursday, Mar. 23, 2006 at 5:52 PM |
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Milano: Pinelli, oggi la vecchia targa torna al suo posto.
La vecchia targa in memoria dell'anarchico Pinelli torna al suo posto in piazza Fontana. Sara' posata oggi pomeriggio da anarchici e militanti della federazione milanese del Pdci, dopo le polemiche suscitate dalla sostituzione della lapide originaria, che parlava dell'uccisione di Pinelli, con una nuova piu' generica che parla della "morte" dell'anarchico. Il presidio e' fissato per le ore 18.
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vedova indignata per sostituzione.
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(A) News Thursday, Mar. 23, 2006 at 5:56 PM |
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Targa Pinelli: vedova indignata per sostituzione.
La vedova di Pinelli e' indignata per la decisione della giunta di Milano che ha sostituito la lapide che ricorda la controversa morte del marito, precipitato dal quarto piano della questura milanese dove fu interrogato per tre giorni. Sulla nuova lapide il ferroviere non sarebbe piu' un "ucciso innocente", ma un "innocente morto tragicamente". ''Sono profondamente indignata - ha dichiarato Licia Pinelli - per la decisione della Giunta, atta a sanare una iniziativa quanto meno discutibile del Sindaco. Una iniziativa, quasi clandestina, nel cuore della notte e in concomitanza con lo sciopero della stampa quotidiana. E' sconcertante - dice ancora la vedova del ferroviere anarchico - la scelta del momento, alla vigilia delle elezioni e dopo i fatti dei giorni scorsi a Milano. Questa citta' non ha davvero bisogno che si acuiscano tensioni e conflitti''.
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Ricollocazione della lapide a Pinelli - Comunicato CdC della FAI
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FAI Saturday, Mar. 25, 2006 at 8:19 PM |
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cdc@federazioneanarchica.org |
Ricollocazione della lapide a Pinelli - Comunicato CdC della FAI
25/03/2006
Dopo l'incursione ad opera dei "vandali" comandati dal sindaco di Milano Albertini, è stata ricollocata la lapide originale dedicata a Giuseppe Pinelli nell'ambito di un presidio al quale hanno partecipato centinaia e centinaia di persone. Era necessario ristabilire la verità storica: l'assassinio di Pinelli è strettamente legato alla strage di Stato del 12 dicembre 1969 e alle altre che seguirono con l'obiettivo reazionario di piegare il movimento dei lavoratori e di riaffermare un assetto di potere sempre più autoritario. Perseguire gli anarchici e coprire la pista dei nazi-fascisti e dei servizi segreti, non fu un "tragico incidente" bensì una precisa volontà politica di cui il commissario Calabresi, il questore Guida (già direttore del confino politico di Ventotene durante il ventennio fascista) e la magistratura furono espressione, esecutori ossequiosi di ordini che venivano dal ministro dell'interno e dal governo in carica. Di questa volontà politica il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli fu una vittima: invitato per informazioni in questura, trattenuto illegalmente e torchiato per tre giorni e tre notti, venne scaraventato da una finestra del quarto piano. Il tentativo mistificatorio della sostituzione della lapide dedicata a Pinelli è avvenuto a distanza di una settimana dalla lugubre parata fascista di Fiamma Tricolore. Sicuramente tutto ciò fa parte di una precisa strategia in una campagna elettorale in cui ogni arma è buona; infatti la partita che si gioca a Milano e in Lombardia è una partita importante: quando sono in discussione investimenti grandiosi, quando si disegnano progetti faraonici, quando si vuole ridisegnare il territorio, crescono gli appetiti e crescono i conflitti tra chi si vuole spartire la torta. E si sviluppa così anche la volontà di creare artificiosamente un clima di violenza nel tentativo di riproporre all'opinione pubblica la tesi degli opposti estremismi pur di raccattare un pugno di voti da usare contro i lavoratori. Bisogna rispedire al mittente ogni provocazione. È necessario tenere alta la vigilanza in un momento in cui la classe politica di questo paese si esprime ogni giorno attraverso il terrorismo mediatico, la paranoia securitaria, la criminalizzazione del dissenso sociale e politico in un crescendo di segnali inquietanti che rimandano direttamente a un rinnovato impiego della strategia della tensione. Di fronte ad ogni provocazione la nostra risposta non sarà emotiva, ma saprà ritorcere contro gli autori tutto il nostro disprezzo per il potere, la sua violenza e la sua arroganza, attraverso le lotte per la liberazione sociale, l'autogestione della società, la libertà e l'uguaglianza fra tutte e tutti.
Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana - FAI
http://www.federazioneanarchica.org
cdc@federazioneanarchica.org
http://www.federazioneanarchica.org
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In nome della verità
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Gabo Monday, Mar. 27, 2006 at 2:40 PM |
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lele62@ticino.com |
Quella sera a Milano era caldo Ma che caldo che caldo faceva Brigadiere apra un po' la finestra E ad un tratto Pinelli cascò.
"Commissario io gliel'ho già detto Le ripeto che sono innocente Anarchia non vuol dire bombe Ma eguaglianza nella libertà."
"Poche storie indiziato Pinelli Il tuo amico Valpreda ha parlato Lui è l'autore di questo attentato E il suo socio sappiamo sei tu"
"Impossibile" – grida Pinelli – "Un compagno non può averlo fatto Tra i padroni bisogna cercare Chi le bombe ha fatto scoppiar.
Altre bombe verranno gettate Per fermare la lotta di classe I padroni e i burocrati sanno Che non siam più disposti a trattar"
"Ora basta indiziato Pinelli" – Calabresi nervoso gridava – "Tu Lo Grano apri un po' la finestra Quattro piani son duri da far."
In dicembre a Milano era caldo Ma che caldo che caldo faceva È bastato aprir la finestra Una spinta e Pinelli cascò.
Dopo giorni eravamo in tremila In tremila al tuo funerale E nessuno può dimenticare Quel che accanto alla bara giurò.
Ti hanno ucciso spezzandoti il collo Sei caduto ed eri già morto Calabresi ritorna in ufficio Però adesso non è più tranquillo.
Ti hanno ucciso per farti tacere Perché avevi capito l’inganno Ora dormi, non puoi più parlare, Ma i compagni ti vendicheranno.
"Progressisti" e recuperatori Noi sputiamo sui vostri discorsi Per Valpreda Pinelli e noi tutti C’è soltanto una cosa da far.
Gli operai nelle fabbriche e fuori Stan firmando la vostra condanna Il potere comincia a tremare La giustizia sarà giudicata.
Calabresi con Guida il fascista Si ricordi che gli anni son lunghi Prima o poi qualche cosa succede Che il Pinelli farà ricordar.
Quella sera a Milano era caldo Ma che caldo che caldo faceva Brigadiere apra un po’ la finestra E ad un tratto Pinelli cascò.
testo di G. Barozzi, F. Lazzarini, U. Zavanella
Hasta siempre
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GIUSEPPE PINELLI
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FdCA Wednesday, Mar. 29, 2006 at 7:21 PM |
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GIUSEPPE PINELLI
FERROVIERE ANARCHICO UCCISO INNOCENTE NEI LOCALI DELLA QUESTURA DI MILANO IL 15-12-1969
Quanto sta accadendo nelle ultime settimane in Italia costituisce un segnale molto chiaro dell’involuzione autoritaria del paese.
I toni inequivocabili della strategia della tensione si rinnovano ancora una volta seguendo un copione consolidato.
L’ignobile sostituzione della storica lapide commemorativa dedicata a Giuseppe Pinelli operata con un vigliacco colpo di mano dal sindaco di Milano Albertini (Forza Italia) dimostra che è sempre più concreto il tentativo di riscrivere la storia di questo paese.
I fascisti che oggi sono al governo, questi assassini che da sempre assolvono la naturale funzione di manovali della borghesia, di picchiatori ed esecutori di stragi si permettono oggi – a quasi quarant’anni di distanza – di mistificare sulla verità della morte del compagno Pinelli, pensando di poter occultare i simboli condivisi della lotta antifascista e dell’opposizione popolare alla strage di Stato.
Le dichiarazioni rilasciate su questa vicenda dal giudice D’Ambrosio (Democratici di Sinistra) agli organi di stampa sono raccapriccianti. Il candidato al Senato dell’Ulivo ammette oggi che Pinelli fu effettivamente "vittima di una macchina repressiva messa in moto su indicazione del governo per indicare negli anarchici i colpevoli" della strage di Piazza Fontana. Questo infame personaggio che liquidò, da magistrato inquirente, l’uccisione di Pinelli con l’improbabile motivazione del “malore attivo” (passata alla storia come uno degli esempi più grotteschi dell’ipocrisia statuale) cerca di rifarsi una verginità che non avrà mai.
Se a questo aggiungiamo la gravità della repressione che ha colpito gli antifascisti milanesi maturata in un clima di pesantissima criminalizzazione del dissenso che a destra come a sinistra attraversa tutto l’arco parlamentare, ci si rende conto di come gli apparati dello Stato vogliano spazzare via a colpi di provocazione ogni opposizione sociale e la ricchezza della memoria storica.
Il clima della campagna elettorale è intriso di un veleno che ha il sapore di una voglia di ordine dittatoriale: il linguaggio del dibattito politico trasuda l’ossessione compulsiva mirata alla conquista permanente del potere. Sono tutti elementi già visti e che non vanno sottovalutati.
La sostituzione della lapide dedicata a Pinelli è un tentativo di riaccendere la miccia per scatenare la tensione nella città di Milano dopo i fatti dei giorni scorsi. Si tratta dell’ennesima provocazione con la quale i poteri forti vogliono giustificare una restaurazione autoritaria del paese per la cui guida il Centrodestra e il Centrosinistra si contendono il consenso dei ceti moderati: non c’è spazio, dunque, per tutto ciò che si pone in termini alternativi e antagonisti a questo grande progetto politico-elettorale.
È bene che Stato, magistrati, guardie e fascisti si convincano, una volta e per tutte, che il ricordo di Giuseppe Pinelli vive e vivrà sempre nelle lotte delle anarchiche e degli anarchici per la costruzione di una società di libere/i ed uguali.
Le lapidi posso anche essere rimosse, ma le nostre idee vivono e vivranno per sempre.
Nucleo "Giustizia e Libertà" della Federazione Anarchica Siciliana Federazione dei Comunisti Anarchici - Sezione di Palermo
www.fdca.it
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