Pulita la nuova lapide imbrattata con una scritta. Albertini: servirebbe un trattamento antigraffiti.
Quella che è stata una tragedia rischia di trasformarsi in farsa. Pinelli, la targa, le parole cambiate, gli imbrattamenti. Ieri, puntuali alle 15, gli anarchici del Circolo Ponte alla Ghisolfa si sono presentati in piazza Fontana con lo straccetto in mano per ripulire la lapide del Comune, imbrattata da una mano ignota. Con un pennarello rosso qualcuno aveva scritto: «No al revisionismo». Ed ha inoltre disegnato una falce e martello. Si sono presentati Mauro De Cortes e il segretario provinciale di Rifondazione, Augusto Rocchi. Hanno pulito ed hanno promesso che se ce ne sarà bisogno torneranno ogni giorno in piazza Fontana per «difendere» la lapide del Comune: «Il fatto di avere anche noi l’idea che quella targa è revisionista non significa volerla danneggiare o sostituire» ripete il portavoce degli Anarchici, Mauro De Cortes. Ci pensa il sindaco Gabriele Albertini a offrire una soluzione: «Non vorrei commentare i pennarelli. Però credo che la targa di Pinelli apposta dal Comune vada sottoposta a un trattamento antigraffiti». Un po’ come quello che sta facendo l’Amsa con i muri della case dei milanesi. Chissà chi pagherà l’abbonamento?
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