Ritorna il lazzaretto precario in via Garibaldi angolo corso Palestro a Torino
Lavoratori/trici flessibili e temporanei, migranti sans papier, studenti/tesse, intermittenti, interinali, ricercatori/trici, licenziati/e o impiegati/e a tempo determinato, stipendiati dall’impiego discontinuo, artisti senza statuto, disoccupati/e per scelta o no, staigiari/e, lavoratori/trici del sesso, a volte tutto questo allo stesso tempo. Siamo la nuova realtà del lavoro europeo, le nostre vite esprimono la generalizzazione della precarietà e delle nuove forme di sfruttamento. Siamo al centro del processo di produzione di ricchezza e malgrado questo noi siamo invisibili agli occhi del potere, non abbiamo né peso né futuro nelle forme tradizionali di rappresentazione politica e sociale.
Ma noi ci organizziamo per lottare, per vivere, per realizzarci. Le Mayday, le parate del 1° Maggio dei precari esistono in Italia, Belgio, Germania, Danimarca, Spagna, Svezia, Olanda, Finlandia, Francia, Slovenia, Inghilterra, Grecia…e guadagnano ogni anno in potenza. Le nostre lotte cominciano a crescere nello spazio sociale europeo e a imprimervi delle tracce indelebili. Aldilà delle nostre esperienze di lotta particolare e fuggitiva, il movimento anti-CPE rimanda su grande scala una creatività e una radicalità assenti da molto tempo, partecipa ad una emergenza di una nuova generazione e di un nuovo immaginario in Europa. Questa coscienza emergente, la nostra coscienza, è quella che non teme la precarietà, che accetta di vivere con essa, che vuole vivere questa molteplicità di esperienze e di possibilità. Che vuole viverla, ma non subirla. Ecco perché noi lottiamo, cospiriamo, inventiamo, perché noi non vogliamo mendicare, noi vogliamo prendere, noi vogliamo avere ed essere.
Noi non vogliamo l’illusione definitivamente sparita del pieno impiego e dell’indennità per tutti. Noi vogliamo trovare casa, dormire, imparare, fondare le famiglie che vogliamo, produrre e accedere ad una informazione e una cultura diversificate, giocare, scambiare liberamente i saperi, mangiare bene, avere cura della nostra salute, rispettare l’ambiente, spostarci e installarci liberamente, partecipare alla vita della città, creare dei nuovi spazi pubblici e dei nuovi modi di vivere nella società.
Brevemente, noi vogliamo dei nuovi diritti collettivi in relazione alle nostre realtà di vita, e noi li vogliamo per tutti, indipendentemente dai nostri meriti, lavori o nazionalità.
Per questo, per rifare del 1° Maggio la festa dei lavoratori e non del lavoro, noi invaderemo lo spazio del 1° Maggio a Torino come in altre 20 città europee. Noi faremo una parade nella gioia e la determinazione, mostreremo le nostre esistenze e i nostri desideri…a partire dalle 16 in piazza Castello.
E anche quest'anno saremo in strada da oggi con il lazzaretto per adre visbilità a tutti i precari e le precarie di Torino.
Ecco il programma delle giornate:
venerdì 28 aprile: ore 17: chiacchierata amichevole su liberi saperi e coriste ore 19: culto di liberazione dalla precarietà ore 20: videoproiezioni (cronache a bassa velocità, video dell'associazione tempo perso di Livorno, siamo flessibili)
sabato 29 aprile: ore 11: assemblea di preparazione dell'Euromayday ore 14: marisa precurte distribuisce i voucher per vaiggiare aggratis sui mezzi pubblici ore 17: chiacchierata sul reddito ore 19: culto ore 22: serata amena con forum dei liberattori e/o concerto dell'orchestra di porta palazzo
domenica 30 aprile: ore 11: mercatino del baratto (porti qualcosa di tuo e scambi con un'altra cosa) ore 13: pranzo precario ore 17: chiacchierata di economia sociale e precarietà (mag4, casawiwa, bioedilizia) ore 21: il grande gioco del precariato
Mayday Mayday!
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