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May Day 2006, torna la cospirazione precaria
by da liberazione Saturday, Apr. 29, 2006 at 1:25 PM mail:

Il 1° maggio degli atipici dilaga in decine di appuntamenti, in Italia e in Europa.

Sarà “May Day” per la sesta volta, in Italia (a Milano, Torino, Palermo, L’Aquila, Napoli, Livorno) e in tanta Europa con appuntamenti il primo maggio ad Amburgo, Barcellona, Berlino, Bruxelles, Copenhagen, Helsinki, Léon, Liegi, Londra, Maribor, Parigi, Siviglia, Stoccolma, Vienna e Tornio, praticamente al circolo polare artico. Dalla rivolta francese contro il Cpe a quella diffusa nei luoghi e nei tempi di tutti i giorni è ormai evidente ciò che accomuna l’Unione europea: la precarietà del futuro (non di certo salari e diritti). «Ci saranno appuntamenti diversi - racconta Alex Foti dei Chainworkers - per battere la dimensione europea della precarietà con i danesi che sfileranno di notte, i “pirati” informatici svedesi per la libertà dei saperi, i belgi per smascherare la deriva etnica, mentre a Parigi ci sarà un corteo da Pigalle a la République promosso da una quindicina di atenei, alcuni ancora in occupazione, post lotta Cpe e il 2 maggio si terrà un’assemblea europea contro la precarietà con diversi pullman dall’Italia».
A Milano, come da consuetudine, la manifestazione sarà promossa dalle reti contro il precariato e dalla Cub e sfilerà per le vie del centro con una ventina di carri allegorici su cinque assi della precarietà della vita, oltre al lavoro: casa, reddito per tutti/e, affettività e libertà di scelta, mobilità. «Perché i precari non sono degli sfigati - sintetizza il prof. Andrea Fumagalli, animatore delle proposte di reddito di cittadinanza e delle reti - ma lavoratori che producono la maggior parte della nuova ricchezza nelle aree più industrializzate del paese. In Lombardia col 30% del Pil nazionale prodotto e il 35% dei lavoratori a progetto e co. co. co del paese, con buona pace del Prof. Ichino che teorizza la stabilizzazione dei contratti a tempo determinato, da tre anni il 75% dei nuovi assunti, per così dire, sono in formazione lavoro, apprendistato o stage».

La May Day come ogni anno non sarà solo denuncia e “parade”, ma anche una vera e propria piattaforma rivendicativa contro la precarietà, con quattro proposte: una cassa sociale regionale e provinciale per la continuità del reddito e l’accesso ai servizi dal trasporto allo studio, la tassazione delle rendite immobiliari, finanziarie e della grande distribuzione commerciale per la redistribuzione del maltolto, la drastica riduzione delle 37 forme di contratto atipiche attuali a 3-4 tipologie e un salario minimo orario per difendere il 40% della forza lavoro italiana senza contratto nazionale (siamo l’unico paese europeo con la Grecia a non avere un sistema di protezione generale in materia). «Quest’anno si passa dalla protesta alla proposta - spiega Walter Montagnoli della Cub - sintetizzabile nello slogan “diritti nel lavoro e diritto alla continuità del reddito”». Lo scatto che si chiede al governo va oltre l’abolizione della Legge 30 con la rimessa in discussione del pacchetto Treu che «ha aperto le porte alla precarietà nel paese». «In campagna elettorale persino la destra ha parlato di precarietà, bisogna riconoscere il fallimento del modello di flessibilità, visto che anche lavoratori a tempo indeterminato vivono in condizioni di precarietà esistenziale tra orari impossibili e cassintegrazione a singhiozzo per anni». Ma la flessibilità non aiuta a inserirsi più facilmente nel lavoro, chiede una giornalista? «Ti risponde la nostra vita - replica Frankie dei Chainworkers - si entra precari e si passa da contratto a contratto, dalle rotazioni il sabato e la domenica al ricatto di stare a casa un mese sì e l’altro no, per il sogno del posto fisso a 700 euro al mese».

Per raccontarlo Frankie e gli/le altri/e hanno usato a piene mani la creatività progettuale che piace tanto al modello azienda imperante, in un rovescio di simbologie e metodi di comunicazione. Dopo il grido d’aiuto “May Day”, i carri allegorici, il santo a cui votarsi (San Precario), le figurine degli “imbattibili” i super eroi/eroine della precarietà e la stilista virtuale Serpica Naro, quest’anno tocca alla “lotteria”: “C’è in gioco la nostra vita? Giochiamocela”. Con tanto di estrazione in piazza di premi risolutivi contro la precarietà esistenziale, insieme alla distribuzione di veri e propri kit e mappe di sopravvivenza precaria. «La precarietà ti costringe a vivere di speranze in un gioco di continui ‘riprova, sarai più fortunato’? Rompiamo questo meccanismo e riprendiamoci il diritto di scrivere le regole della nostra vita». Un lavoro di creatività politica e sociale impressionante per far muovere idee, coscienze, vite: “cospirazione precaria” perché anche la solitudine del precario globale può essere messa in cortocircuito collettivo.


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mah..
by mortadella alla lacrima Saturday, Apr. 29, 2006 at 2:55 PM mail:


ma una bella giornata di incidenti che squassava tutt'Europa sul tema del precariato no ?
I governi avrebbero avuto timore del contagio francese e questi temi avrebbero pesato di più. Invece vai con il sound system e le proposte creative per far crescere i Caruso prossimi venturi.
A me le parade piacciono ma sono un'opportunità politica ? A parte l'organizzazione della mayday che si autoalimenta cosa è nato in questi anni ?
E se i sindacati dedicano il primo maggio ai caduti (sic) di Nassirya la mayday non ha niente da dire sull'Iraq ?

spero di non essere tacciato di insanità mentale..non per me che sano sono..ma per chi legge e ha diritto a discussioni vere non scazzi

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HAI RAGIONE
by nn Saturday, Apr. 29, 2006 at 3:11 PM mail:

giusto... non c'è meglio di un bel pò di devastazione gratuita per far sentire le proprie istanze e non essere fraintesi... pensavi a delle semplici molotov?? o magari alla classica vetrina rotta che tanto bene ha fatto al movimento in questi anni... no perchè volendo io posso procurarti della dinamite a poco prezzo... allora si che tutto il paese abbraccerebbe la causa del precariato, non trovi??
Cosa c'è di meglio per far capire al cittadino medio il disagio di una condizione di vita senza futuro che fargli esplodere la macchina sotto casa... passa subito dalla nostra parte... San Precario, aiutaci tu! (Marescià, ero sarcastico.)

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ah già
by mortadella alla lacrima Saturday, Apr. 29, 2006 at 5:52 PM mail:

caro (figlio di) nn,

sarei stato curioso di leggere i tuoi commenti sulle lotte francesi. Chissà forse sei uno di quelli che.. non appena le lotte passano il confine di Bardonecchia fanno subito il gioco delle destre. Oppure di quelli che si firmano come veri interpreti di quel che succede in Francia ..oracoli che si raccomandano subito che non succeda nulla in Italia.

>giusto... non c'è meglio di un bel pò di devastazione gratuita

gratuita l'hai detto te. Si distrugge per comunicare costruendo simboli.

> o magari alla classica vetrina rotta che tanto bene ha fatto al movimento in questi anni...

sicuramente avrà logorato il rapporto con qualche assessore ieri e con il governo amico domani.

> allora si che tutto il paese abbraccerebbe la causa del precariato, non trovi??

già il paese l'ha abbracciata nel momento in cui Farina è andato a sifilare in Corso Buenos Aires insieme ai nazionalalleati che gridavano "chi non salta comunista è".
I carri allegorici della mayday invece aprono numerose brecce nella coscienza del cittadino medio: dalla casalinga
di Voghera alla commessa di Lorenzago è tutto un chiedersi perchè in Italia il carnevale si faccia a maggio fumando quelle strane sigarette ..



>Cosa c'è di meglio per far capire al cittadino medio il disagio di una condizione di vita senza futuro che fargli esplodere la macchina sotto casa...

ma chi ti ha detto che devi fare questo. Bamboccio non parlare di quel che non conosci (gli scontri). Insomma, in Francia la lotta non è servita a nulla, gli incidenti non hanno socializzato, non hanno compattato e tutti i monsieur
Dupont di quel paese hanno fatto un corteo


>passa subito dalla nostra parte... San Precario, aiutaci tu!

proprio un immaginario da preti..


>(Marescià, ero sarcastico.)

sei solo un arruolato senza stipendio nelle file degli utili idioti di Romano Prodi..te lo darà lui il conflitto vai..mentre arroventerai la tastiera gridando contro gli sfasciavetrine che non hanno capito di fare il gioco delle destre..mentre i carri allegorici sono il vero terrore del capitale..bisogna arrivare al XXI secolo per capirlo

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cos'hai contro le canne?
by eh? Saturday, Apr. 29, 2006 at 5:59 PM mail:

Senti sfacimme, che hai da dire contro le canne?
Tu con cosa ti droghi?
Perchè non fai un bellissimo primo maggio più figo con milioni di incazzatissimi?
Che ci vuole?
Chiami la gente e vedi se viene...

Poi a sfasciare le cose altri però, perchè a quelli come te le denunce non le fanno mai, perchè ci sono solo quando non c'è da rischiare niente.

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