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6 maggio antiprò M.M.M.
by Million Marijuana March Monday, May. 01, 2006 at 12:59 AM mail: giornatamondiale@millionmarijuanamarch.info

DIbattito "terapeuticattiva, Cannabis terapeutica e non solo" il mattino e street parade antiprò a Roma il 6 maggio

Giovedì ore 12.00 conferenza stampa M.M.M. ore 12.00 in via poli 29 (palazzo di rappresentanza gruppi consiliari Regione Lazio ).

Il seguente testo contiene il programma e gli argomenti che verranno discussi la mattina del 6 prima della street in "TERAPEUTICATTIVA: CANNABIS TERAPEUTICA E NON SOLO" alle ore 10 alla Locanda Atlantide in via dei Lucani 22b a San Lorenzo
Baci e un futuro liberato dal proibizionismo x tutte/i



Questa è la sesta edizione italiana della Million Marijuana March, giunta
ormai alla nona edizione mondiale.
Il 6 maggio 2006 si manifesta in oltre 200 città nel mondo su tre punti
condivisi in tutto il pianeta:
*Fine delle persecuzioni per consumatori e consumatrici di cannabis.
*Riconoscimento immediato del diritto all'uso terapeutico per i/le pazienti.
*Diritto a coltivare liberamente una pianta che cresce in natura ed è parte
del patrimonio botanico del pianeta che appartiene al genere umano.
E nel caso specifico italiano, dove con la legge 'Fini' 409 è in vigore la
peggiore legge al mondo per la marijuana, criminalizzata nelle tabelle più
della cocaina, anche per:
*Abrogazione immediata del decreto-legge Fini (L.409)
*Superamento entro il 2006 della L.309/90 sulle droghe, con la totale
depenalizzazione e desanzionamento dei consumi e delle condotte legate al
consumo.

Alle 16 del 6 maggio da piazza della repubblica partirà una street parade
che si concluderà entro le 24 a Piazza Bocca della Verità .
Il mattino dalle 10 presso la Locanda Atlantide in via dei Lucani 22b, Roma
si terrà un incontro dibattito dal titolo "TERAPEUTICATTIVA, CANNABIS
TERAPEUTICA E NON SOLO "; con rappresentanti delle istituzioni ed enti
locali.
27 giorni dopo la caduta del governo Berlusconi pazienti in attesa di cure,
consumatori consapevoli, attivisti, operatori e medici chiederanno al mondo
politico un impegno affinchè termini immediatamente una delle persecuzioni
più assurde: quella contro i consumatori di cannabis.
Ed è senza esagerare che parliamo di persecuzione verso i consumatori e gli
autocoltivatori di cannabis, che oltre tutto con il loro stile di vita non
danneggiano altri se non le narcomafie e nello specifico dell'uso
terapeutico, i profitti delle farmaceutiche.Nello scorso anno 80.000
italiani sono stati segnalati alla prefettura, la maggior parte per
detenzione di cannabis in quantità poco al di sotto o poco al di sopra di
quella prevista dalle recenti tabelle per essere considerati automaticamente
spacciatori. Gli Usa, faro e guida mondiale della guerra alla canapa da loro
stessi inventata nel 1937, fanno ancora peggio: quasi l' 80% degli arresti
per droga è per detenzione di piccole quantità di marijuana e la popolazione
carceraria è aumentata di oltre 600.000 consumatori in nove anni, arrivando
al record mondiale in rapporto agli abitanti di 2.200.000 (nel 2004, ora è
superato).

Il referendum del '93 in italia è stato stravolto, il caso drammatico di
Federico Aldrovandi, ragazzo di Ferrara morto il 25 settembre scorso durante
un misterioso e violento controllo di polizia mentre rincasava (e la legge
in vigore era ancora quella precedente), è un monito rivolto a tutti:
nessuno deve essere sicuro di tornare a casa la sera, una larga parte della
popolazione italiana di tutte le età deve sentire precaria ed a rischio la
stessa dignità e libertà personale; una insicurezza e precarietà totale in
cui si rischia non solo il posto di lavoro, ma la galera.
D' altronde si alimenta il clima di guerra a 360° alla Bush anche per
consentire la militarizzazione della società. In Italia, la nota
concentrazione e controllo economico dei media rende possibili campagne
propagandistiche in malafede e la censura del reale, questo clima
fondamentalista minaccia di corrompere tutti in profondità, anche attraverso
la 'produzione di senso comune' coordinata di tv e giornali.

Si motiva con slogans ideologici astratti un divieto che è ancora più odioso
quando obbliga pazienti affetti da varie patologie a rivolgersi al mercato
nero ed a rischiare per questo dal punto di vista sanitario e penale. Ognuno
di loro nella quotidianità deve affrontare le sofferenze della propria
condizione e cercare di garantirsi una qualità della vita il più dignitosa e
accettabile possibile nonostante la propria patologia.
Riteniamo che la pulsione a non soffrire e ad utilizzare tutto ciò che è
possibile a tal fine sia innato nella natura umana come l' istinto di
sopravvivenza e non possa in nessun modo essere considerato reato.
A questi pazienti viene negato tale diritto e criminalizzato il loro
bisogno.Concreti interessi economici vietano ciò che per loro è
'terapeutico': una pianta che cresce libera in natura e non interferisce con
le varie terapie se non per agevolarle, a differenza della maggior parte dei
farmaci, che hanno una lunga lista di interazioni pericolose tra loro oltre
agli effetti collaterali di ognuno.

Stiamo parlando della cannabis, una pianta utilizzata da migliaia di anni
per infiniti scopi, vera e propria risorsa della natura, una parte del
patrimonio botanico del pianeta che appartiene a tutto il genere umano, ma è
sotto attacco da quasi 70 anni a causa della sua insostenibile concorrenza
ed efficacia rispetto alle merci controllate e prodotte dalle multinazionali
del farmaco, della chimica e del petrolio.
Il proibizionismo protegge svariati interessi commerciali, così le
multinazionali del farmaco immettono da anni sul mercato farmaci civetta
sintetici monocomponenti con scarsa efficacia e una discreta tossicità, veri
e propri specchietti per le allodole spacciati nell' immaginario collettivo
come il principio attivo della pianta, con cui però hanno "in comune" solo
la copia sintetica di un alcaloide, il .9-Thc. .
Molti pazienti li provano per brevi periodi e poi abbandonano la terapia
credendo in buona fede che la cannabis non sia utile nel loro caso. La
cannabis naturale invece è un fitocomplesso con più alcaloidi che si
completano in sinergia. Se cercassero davvero un farmaco efficace potrebbero
confezionare le infiorescenze come nel caso del Bedrocan®, venduto nelle
farmacie olandesi, o preparare tinture o biscotti ottenuti con la pianta, ma
si svelerebbe ciò che deve restare "segreto" per continuare a vendere molti
altri farmaci: l' originale offerto dalla natura è meglio delle imitazioni
di laboratorio e soprattutto la si può autoprodurre senza finanziarli.
Anche la tanto strombazzata dai media 'sperimentazione sulla cannabis'
iniziata in Italia alle Molinette di Torino e all' Umberto 1° di Roma,
utilizza un farmaco sintetico in commercio dal 1994 negli Usa: il Marinol,
farmaco datato, sul loro sito attualmente in offerta promozionale.
Lo scorso lunedì 24 aprile alla borsa di Londra le azioni della GW
Pharmaceuticals, produttrice del Sativex (concorrente agguerrito del
Marinol) sono salite del 10 per cento, a 98 pennies in seguito alla
pubblicazione 3 giorni prima del rapporto della Food and Drug Administration
con il quale si sostiene che "fumare la marijuana non produce alcun
beneficio medico accertato o provato e negli Stati Uniti non e' ammesso come
trattamento medico", dato che il Sativex verrà commercializzato negli Usa
per la sclerosi multipla.

Robert Randall (Marijuana la medicina proibita, L. Grinspoon-J.B.Bakalar),
fondatore del Institute of Medical Marijuana di Rotterdam e primo paziente
affetto da glaucoma che nel 1976, al termine della causa vinta contro il
governo degli Stati Uniti vide riconosciuto il propio diritto a curarsi con
la cannabis, ricevendo da un funzionario un barattolo con le prime 300
sigarette di marijuana, cosi ci descrive il Marinol:
" Provarono su di me il THC sintetico [Marinol]. Che farmaco scadente,
risibile! Lo stato di euforia provoca ansia. Gli effetti terapeutici, quando
ce ne sono, sono minimi, transitori, imprevedibili. Ma il THC viene
somministrato in pillole. I burocrati, i ricercatori e i dottori sanno come
rapportarsi alle pillole......"
L' intreccio tra interessi economici, ideologia e propaganda crea paradossi
come il sopracitato progetto alle Molinette di Torino cui è affidata questa
finta ricerca su un ben noto farmaco in commercio da dodici anni(il
Marinol), responsabile della quale è l'oncologo professor Antonio Mussa,
presidente della Consulta nazionale per la ricerca scientifica di Alleanza
Nazionale, partito che come purtroppo ben sappiamo ha appena varato quella
infame legge che in maniera assai poco scientifica afferma tra l' altro che
le droghe sono tutte uguali, di terapeutico preferiscono le comunità e il
carcere.
Alla faccia del PRINCIPIO della libertà di scelta della cura, tanto cara
alla destra solo quando si tratta di sponsorizzare la "cura Di Bella".
E' sempre la solita vecchia storia: non far saper al contadino quanto è
buono il formaggio con le pere, ma, soprattutto, non far sapere ai pazienti
quanto può essere utile la cannabis per le loro patologie.
Sviluppare informazione libera, corretta e senza pregiudizi è una priorità
per ognuno nel suo piccolo e insieme, se si vuole incidere sulla società e
sulle direzioni che prenderà la sua evoluzione.
DI tutto ciò si discuterà in

"TERAPEUTICATTIVA: CANNABIS TERAPEUTICA E NON SOLO"

Sabato 6 Maggio presso la Locanda Atlantide in via dei Lucani 22b, Roma

Ore 10 Saluti dell'assessore alle politiche giovanili della Regione Lazio
Alessandra Tibaldi
Introduce Alessandro "Mefisto" Buccolieri
Intervengono
dott. Nunzio Santalucia (tossicologo medico)
dott. Benedetto Valdesalici (psichiatra, Responsabile SerT Sud, AUSL di
Reggio Emilia)
Dr. Franjo Grotenherm (presidente, International Association for Cannabis as
Medicine "IACM" Germania)
In prima persona i pazienti del P.I.C. (pazienti impazienti cannabis)
Alberto Sciolari
Alessandra Viazzi
Elena Bentivegna
Giuseppe Cucci
Chiudono il dibattito
attivista M.D.M.A. Roma
Paolo Perrini 'Paolone' (a.r.c.i.)
Anna Pizzo (Consigliere Regione Lazio, P.R.C.)
Daniele Farina ( deputato P.R.C. )
Loredana Mezzabotta (Segreteria Ds Lazio)
Rosario Picciolo (Livello 57)
sen. Giampaolo Silvestri (responsabile diritti civili, Verdi)

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