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1° maggio No Tav a Cervignano report+foto
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Coordinamento Difesa Ambientale Monday, May. 01, 2006 at 6:17 PM |
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Ottima riuscita !! Quasi 400 persone nel corteo no tav
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Incredibile! la partecipazione dei movimenti ambientalisti ha superato quella del corteo ufficiale dei Sindacati con tanto di gonfaloni e sindaci, anche per la effettivamente scarsa peatecipazione rispetto agli anni passati. Va tenuto presente che il 1° maggio di Cervignano del Friuli ha praticamente valenza provinciale (Udine) e ha una forte tradizione storica nella bassa friulana. Ulteriore segnale questo per il centrosinistra che anche in questa zona rossa ha subito alle recenti elezioni provinciali una forte sconfitta. Questo il caro prezzo che la sinistra sta pagando in friuli per la sua alleanza con illy e le sue scelte contro il friuli
Alcuni esempi anche negli striscioni
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Comizio finale
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Coordinamento Difesa Ambientale Monday, May. 01, 2006 at 7:10 PM |
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Comizio finale
Appuntamento a S. Giorgio di Nogaro sabato 13 maggio ore 15.30 per l'assemblea del Coordinamento regionale No Tav in vista del 24 maggio giorno in cui verrà presentato a cervignano il Progetto del tracciato con Sonego
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rai
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iviana andreossi Tuesday, May. 02, 2006 at 9:21 PM |
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belle le foto ! La RAI regionale ha mandato un " servizio riparatore " alle ore 14.00 ,non replicato alle 19.00 che faceva abbastanza schifo. Non si è vista nessuna bandiera NO TAV. Abbiamo protestato con vigore attraverso telefonate e mail . Direi di organizzare qualcosa davanti alla RAI Regionale per rivendicare il diritto all'informazione da parte di un servizio pubblico.
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Messaggero Veneto 3 maggio
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Coordinamento Difesa Ambientale Wednesday, May. 03, 2006 at 8:27 AM |
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Messaggero Veneto MERCOLEDÌ, 03 MAGGIO 2006 Pagina 20 - Udine No Tav, in 300 per il primo maggio Sono arrivati anche dalla Val di Susa. Corteo pacifico con gli striscioni CERVIGNANO Dai sindacati appello contro il precariato CERVIGNANO. Due manifestazioni in una in occasione della giornata del Primo maggio. Sulla scia della prima, che ha richiamato a Cervignano come di consueto circa 1.500 partecipanti (presenti autorità, sindacati, i sindaci con i gonfaloni di tutti i paesi del mandamento) anche il corteo di pritesta contro la Tav: circa 300 i dimostranti, un centinaio le bandiere con slogan contro l’alta velocità (molte giunte dalla Val di Susa): una sfilata pacifica, sotto gli occhi di decine di carabinieri, poliziotti e agenti della polizia municipale. Ad aprire la sfilata, che ha preso le mosse da via Garibaldi, oltre una ventina di trattori dei paesi del territorio, come segno di continuità con il passato (accade dal 1948). A seguire diversi striscioni tra i quali quelli dei pensionati, degli extracomunitari recante la scritta “Futuro e diritti”, e quelli dei consigli sindacali delle aziende, Caffaro e Mercatone Zeta, quello dell’Auser “Salviamo la Costituzione”. Ma anche quelli della Comunità carnica “77 km di fiumi in secca, 20 leggi nessun provvedimento”, quelli del Latisanese “Salviamo il Tagliamento, no alle casse di espansione”. Ad aprire i discorsi ufficiali è stato Glauco Pittilino, segretario provinciale Cgil, che ha ricordato il centenario della fondazione, seguito dal sindaco di Cervignano Piero Paviotti il quale ha, tra l'altro auspicato, riferendosi all'attuale momento politico, la coesione delle forze dell'Unione prodiana, «unica garanzia per una lunga e completa legislatura». Sul tema referendum per la Costituzione, l'intervento del rappresentante provinciale dell'Anpi, Luciano Rapotez, mentre a Paolo Santin, della confederazione italiana agricoltura, il compito di rievocare i fasti della manifestazione cervignanese, nata per volontà dei coltivatori diretti Discorso ufficiale affidato a Marco Di Lucio, della Direzione Nazionale Cgil, in rappresentanza di tutte le Confederazioni, con tema il precariato, lo sviluppo, il lavoro. Al termine della manifestazione, nel rispetto degli accordi intrapresi, i dimostranti contro l’Alta velocità, tra i quali anche amministratori comunali i cui sindaci erano sul palco. Accodatisi alla sfilata, sventolando un centinaio di bandiere della Val di Susa con la scritta “la sarà dura”, e sistemantisi sul lato opposto della piazza, hanno dato voce alle loro richieste. Subito le contestazioni al presidente della Giunta regionale, Riccardo Illy, con uno striscione “Illy non ti votiamo più” e al consigliere regionale Travanut. Durante la manifestazione è stata annunciata per il 13 maggio un'assemblea pubblica dei tre Comitati per trovare una linea comune in vista della presentazione del progetto preliminare del percorso dell'Alta velocità, anche se è stata annunciata la contrarietà assoluta sia alla Tav sia al Corridoio 5. “Carnia e Val di Susa, della terra non si abusa” lo striscione finale, che rende bene l'idea del Comitato. Alberto Landi
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Continuano i morti sul lavoro nella ZIAC
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Coordinamento Difesa Ambientale Wednesday, May. 03, 2006 at 8:34 AM |
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MERCOLEDÌ, 03 MAGGIO 2006 Pagina 20 - Udine Sul posto vigili del fuoco, carabinieri e 118. A tarda notte erano ancora in corso le operazioni per il recupero del corpo finito sotto una lastra d’acciaio di 8 tonnellate Operaio muore in fabbrica schiacciato dalle lamiere La tragedia si è verificata ieri notte intorno alle 23 alla Trametal spa di San Giorgio di Nogaro di LUANA DE FRANCISCO
SAN GIORGIO DI NOGARO. Infortunio sul lavoro con esito mortale, nella notte di ieri, nello stabilimento metallurgico Trametal spa di San Giorgio di Nogaro. Una fine agghiacciante quella toccata all’operaio che, vista l’ora dell’incidente, molto probabilmente aveva appena cominciato il proprio turno di lavoro: schiacciato sotto il peso di una lastra di lamiera di acciaio del peso di otto tonnellate. L’allarme è scattato poco dopo le 23. Una telefonata al 118 e la successiva chiamata dei sanitari al Comando provinciale dei vigili del fuoco di Udine e ai carabinieri del Nucleo radiomobile e operativo della compagnia di Latisana. Sirene spiegate, l’arrivo precipitoso dentro i cancelli dello stabilimento e, poi, di nuovo il silenzio in quella buia via Fermi della zona industriale del paese. La stessa in cui solo poche settimane fa avvenne un altro episodio mortale, quando un automobilista andò a schiantarsi contro un treno in transito. Questa volta la tragedia si è consumata all’interno della fabbrica all’interno della quale i soccorritori hanno incontrato non poche difficoltà nell’opera di recupero del corpo. Le operazioni per il sollevamento della pesante lastra si sono protratte fin oltre l’una e mezza di stanotte. Impossibile fino a quel momento stabilire l’identità della vittima. Secondo le prime sommarie informazioni raccolte parlando con i militari dell’Arma (a procedere, dopo il primo intervento dei carabinieri di Latisana, sono i colleghi della locale stazione di San Giorgio), l’operaio morto sarebbe un uomo di nazionalità italiana addetto alla movimentazione delle lastre di metallo. Anche le cause dell’infortunio restano ancora tutte da chiarire. Perchè sul posto, assieme al malcapitato, al momento dell’incidente pare non ci fosse nessun altro: nemmeno un testimone, dunque, in grado di contribuire alla ricostruzione della dinamica e degli ultimi istanti di vita dell’uomo. Quel che sembra certo, invece, è che il decesso sia avvenuto sull’istante. Giunti sul posto, i sanitari non hanno avuto neppure modo di rianimare l’operaio: vista la situazione disperata, non è rimasto altro che richiedere l’intervento della guardia medica, per la constatazione del decesso. Del caso è stato informato il pubblico ministero di turno al tribunale di Udine che si è riservato di raccogliere il parere del medico legale prima di decidere eventuali provevdimenti.
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Il Piccolo 3 maggio (ancora su Cervignano)
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Coordinamento Difesa Ambientale Wednesday, May. 03, 2006 at 8:47 AM |
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Il Piccolo MERCOLEDÌ, 03 MAGGIO 2006 Pagina 5 - Monfalcone Gli ambientalisti chiamano in causa Illy e Travanut: «Lo scandalo del Corridoio 5 è l’emblema della degenerazione globale del sistema politico» Primo Maggio, dai temi del lavoro ai «guasti» della Tav Due cortei separati hanno attraversato la città. Appello del sindaco Paviotti contro la precarietà CERVIGNANO A chi non sapesse nulla delle vicende locali, il corteo del Primo maggio poteva sembrare una sfilata affollata e unitaria. Ma in realtà, fra i gonfaloni dei Comuni, gli amministratori e il popolo biancorosso dei No Tav, che si è accodato pacificamente al passaggio dei lavoratori, la distanza andava ben oltre le poche manciate di metri che separavano i due gruppi, poiché i comitati, viaggiando su binari dichiaratamente separati, hanno ribadito la loro contrarietà al Corridoio 5 e alla Tav. Fare la cronaca della Festa del Lavoro, che dopo l’edizione un po’ stanca del 2005 ha richiamato nuovamente una buona affluenza di lavoratori, vuol dire dunque raccontare due manifestazioni parallele, molto vicine tra loro ma in realtà divise da posizioni inconciliabili. Sul palco, allestito ai piedi del municipio, i temi dominanti dei discorsi sono stati il valore della Costituzione e la necessità di una nuova politica di sviluppo. Il sindaco Pietro Paviotti ha ricordato la felice collocazione del Primo Maggio, racchiuso tra il 25 aprile e il 2 giugno, e affermando il dovere di contrastare precarizzazione e delocalizzazione, ha lanciato un appello al Governo: «Mi auguro possano restare uniti per cinque anni e, pur operando in condizioni non facili, possano trovare quelle politiche di sviluppo capaci di dare nuove prospettive ai lavoratori». La competitività dell’agricoltura, così come il bisogno di valorizzare la qualità dei prodotti, sono stati i temi trattati da Paolo Fantin (Cia), che ha sfiorato anche la questione Tav: «Credo che queste opere, seppur utili, debbano essere discusse con la popolazione». Dopo l’intervento di Luciano Rapotez (Anpi), il discorso conclusivo è stato affidato a Marco Di Lucio (Cgil) che ha ricordato il valore del 25 aprile: «Di fronte a derive autoritarie e plebiscitarie che vorrebbero stravolgerla, dobbiamo difendere con la massima determinazione la carta costituzionale». Di Lucio elenca poi i guasti prodotti dagli ultimi cinque anni di governo («lavoro ridotto a puro fattore di costo, progressività dell’imposizione fiscale stravolta, precarietà portata a condizione naturale») e invoca delle «politiche di sviluppo e di innovazione» che diano sicurezza e forza al Paese. Un minuto dopo la conclusione della manifestazione, dall’altro lato della piazza, è iniziato un altro comizio, quello dissonante, quello in cui Paolo De Toni, del Coordinamento di difesa ambientale della Bassa Friulana, ha giudicato la Tav «un progetto imposto dall’alto e devastante per il territorio». De Toni ha citato l’ex giudice Imposimato secondo cui «lo scandalo della Tav è l’emblema della degenerazione globale del sistema politico» e ha aggiunto che, esauriti gli iniziali finanziamenti europei, le spese di realizzazione si riverseranno per 50 anni sui contribuenti. Un responsabilità che, secondo gli ambientalisti, non risparmia né Riccardo Illy né il consigliere regionale Travanut, accusato di «girare in lungo e in largo la Bassa e di sterilizzare le proteste dei sindaci e delle popolazioni». Alessandro Dose
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2 articoli del Gazzettino
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Coordinamento Difesa Ambientale Wednesday, May. 03, 2006 at 5:31 PM |
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Mercoledì, 3 Maggio 2006
Cervignano, la protesta No Tav in corteo Il 1. maggio accanto ai sindacati ha visto la vivace protesta della Bassa contro l’alta velocità Cervignano
Il rombo dei trattori e le note della banda mandamentale. Poi il corteo, lungo e colorito. In città sono giunte più di 1.500 persone, secondo le stime fornite dalle forze dell'ordine. Poco più di una ventina di agenti tra polizia e carabinieri, quest'ultimi coordinati dal comandante locale, il maresciallo Alessandro Maggio. Spetta a loro chiudere il corteo, camminando alle spalle dei contestatori dell'Alta velocità. Circa trecento persone con striscioni e bandiere polemiche, ma nessun episodio sopra le righe. Come promesso dagli organizzatori.
Sul palco di piazza Indipendenza, allestito in prossimità del municipio, amministratori locali della Bassa friulana, rappresentanti sindacali ed ex partigiani. Dopo il benvenuto del segretario provinciale della Cgil, Glauco Pittilino, spetta al sindaco Pietro Paviotti fare gli onori di casa. Ricordando anche gli oneri: «In questa festa di tutti, il mio pensiero va ai lavoratori della Saint Gobain e a tutti gli operai che rischiano di perdere la propria occupazione». Dal mondo del lavoro, il discorso si amplia a quello della politica, con riferimenti espliciti al referendum del prossimo giugno sulla modifica della costituzione: «Voterò affinché la nostra carta costituzionale non venga cambiata». Concetto subito ripreso da Luciano Rapotez, esponente dell'Anpi provinciale. A chiudere i discorsi ufficiali sono Paolo Santin, Confederazione Italiana Agricoltori, e Marco Di Lucio, della direzione nazionale Cgil.
Affianco a loro, il consigliere regionale Mauro Travanut ascolta in silenzio. Occhiali scuri sul volto, osserva impassibile cartelli e striscioni di protesta degli anti-Tav nei confronti suoi e del governatore Riccardo Illy. «Ripeto - dichiara alla stampa a discorsi conclusi - che l'Alta velocità sarà un'opera concertata con la gente, come dimostra l'incontro pubblico promosso per fine maggio». Sull'altro lato della piazza, però, gli altoparlanti entrano subito in azione. A parlare è Paolo De Toni, responsabile del Coordinamento di Difesa Ambientale della Bassa Friulana. «Da oggi inizia ufficialmente la nostra opera di protesta contro la Tav e di sensibilizzazione ed informazione nei confronti dei cittadini». Terminato il monologo, ringrazia e saluta i partecipanti, anticipando nuovi appuntamenti. Spegne il microfono e si guarda attorno soddisfatto: «È solo l'inizio».
Andrea Doncovio
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Mercoledì, 3 Maggio 2006
I COMITATI «Adesso capiamoci bene tra di noi» Cervignano
(ad)Prossimo appuntamento sabato 13 maggio a San Giorgio.Sarà quella la data in cui le diverse anime della protesta No Tav si riuniranno per stilare un documento comune in vista dell'incontro pubblico informativo promosso dalla Regione per il 24 maggio a Cervignano. Perché nonostante la massiccia partecipazione alla manifestazione del Primo maggio, i comitati contro l'Alta velocità non hanno ancora raggiunto un'unitarietà d'intenti.Attualmente, infatti, esistono almeno tre realtà differenti: il Comitato No Tav Friuli, il Coordinamento di Difesa Ambientale della Bassa Friulana ed il Comitato contro il Corridoio 5. Divisione rispecchiata anche durante il corteo cervignanese: bandiere, striscioni, colori e perfino modalità di sfilata sono infatti risultati differenti tra le tre ali ambientaliste. A non divergere, se si vuole che la propria azione risulti efficace, dovranno invece essere obiettivi e finalità. Considerazione logica in apparenza, tutt'altro nei fatti.La contrarietà è solo verso la Tav? Oppure nel mirino dei contestatori c'è l'intero Corridoio 5?
Interrogativi cui, al momento, le tre realtà sopra citate continuano a rispondere in maniera assai diversa. Ecco perché un dialogo interno risulta essere attualmente la prima missione da adempiere. Solo esprimendosi in un linguaggio comune, senza voci fuori dal coro, i diversi comitati potranno portare a compimento la propria missione: informare e soprattutto coinvolgere la popolazione.«Uniti riusciremo ad evidenziare tutte le contraddizioni della politica regionale in merito all'Alta velocità», ha dichiarato a margine della manifestazione di lunedì il leader del Coordinamento di Difesa Ambientale della Bassa Friulana, Paolo De Toni. Un'idea di unità nel senso più ampio del termine: «Oltre al Friuli - ha aggiunto De Toni - dovremo coinvolgere anche l'Isontino e, in particolar modo, Trieste».
Un vero e proprio esame di maturità che le realtà ambientaliste tenteranno di superare nell'assemblea sangiorgina. Consce di non avere altre strade, poiché solo convincendo se stessi riusciranno a convincere poi la gente comune.
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