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Euro MayDay e «non lavoro»
by dal manifesto Wednesday, May. 03, 2006 at 11:03 AM mail:

Sesta manifestazione a Milano contro la precarietà. La si batte chiedendo il «reddito garantito» o con la lotta per l'assunzione a tempo indeterminato?

A Milano va in scena tutta un'altra rappresentazione. Qui il tema del Primo Maggio viene ribaltato e diventa la festa del «non lavoro».
La scadenza italiana, ormai al sesto anno, si presenta come articolazione di una mobilitazione europea, ma con contenuti alquanto diversi da quelli che saranno fatti vivere nelle altre piazze continentali. L'appello di convocazione della manifestazione milanese diffuso su Indymedia parla infatti di «lotta contro il workfare e ogni soluzione inegualitaria e coercitiva alla crisi del welfare fordista»; perché «vuole gettare le premesse per un nuovo welfare, come precondizione per una società orizzontale e democratica, dove il lavoro flessibile, immateriale, nei servizi e nella cultura non sia più sottoposto al ricatto della precarietà, all'impossibilità di esprimersi e di vivere». In positivo, si rivendicano «diritti sindacali, maternità pagata, continuità di reddito x tutte/i». Alex Foti, ideatore della prima Mayday e oggi candidato per i Verdi al comune di Milano, articola un po' di più il ragionamento: «Siamo arrivati al punto decisivo per verificare se la sinistra eretica, radicale, sociale, libertaria, sindacale ha la volontà sufficiente a unire le forze per cancellare la legge Maroni-Biagi e imprimere una nuova direzione alle relazioni sociali nel paese che sia finalmente nell'interesse della generazione precaria».
La «legge 30» e la battaglia per la sua cancellazione è almeno un obiettivo concreto - e politico. E su questo la Cub, organizzazione storica del sindacalismo di base, tra i promotori della Mayday fin dalla prima manifestazione, converge convintamente. «Da alcuni anni - dice Pierpaolo Leonardi, del coordinamento nazionale - il primo maggio si caratterizza per noi sul tema della precarietà. E' anche l'avvio di una campagna importante, che non farà sconti al governo su questo problema; perché diciamo mo alla legge Biagi, ma anche al 'pacchetto Treu'», approvato dal precedente governo Prodi. Perché, ricorda, «bisogna ridare stabilità e certezze al lavoro, restituirgli valore e dignità». Un discorso che mal si coniuga con la rivendicazione del «reddito garantito», da cui Leonardi prende le distanze: «Pezzi vari che collaborano all'organizzazione del MayDay sono più orientati verso questa impostazione. Per un'organizzazione sindacale come la nostra, però, il problema della precarietà si risolve con la stabilizzazione dei posti di lavoro e un salario dignitoso; magari con forme di sostegno al reddito quando il lavoro viene a mancare».
L'altro sindacato di base storico, i Cobas, non partecipa più alla manifestazione di Milano. «La MayDay - spiega Piero Bernocchi - poteva essere un'idea importante se poi si fosse sviluppata in lotte effettive per la difesa di tutti quelli che svolgono lavoro precario. Ma da tempo si è ridotta ad un'autorappresentazione di un soggetto abbastanza politicizzato che rivendica il 'reddito garantito' in contrapposizione ai lavoratori in carne e ossa, precari e non. Ma del 'reddito garantito' come mancia parlano anche tante amministrazioni locali che campano del lavoro dei precari; se ne assumessero almeno un po' sarebbe un discorso più serio».
E fa due esempi molto chiari. «La lotta dei precari di Atesia è paradigmatica. Quando quelli del Collettivo sono riusciti a mobilitare tutti i lavoratori sull'obiettivo della stabilizzazione del posto di lavoro, per un salario adeguato, sono stati lasciati soli». L'altro è la mobilitazione francese contro il Cpe, incentrata non a caso sul rigetto di una legge e sulla mobilitazione di tutti: lavoratori «stabili», precari e studenti che sanno benissimo di dover diventare presto lavoratori. E, come dire, ragionano già come tali.
La festa del «non lavoro» di Milano si muove su un altro piano. Ed è un bene che le differenze di visione politica esistenti nella parte più radicale della «sinistra radicale» comincino a diventare esplicite. Ne guadagnerà la chiarezza e forse anche la capacità di «mordere» sulla realtà che tutti rifiutiamo: la precarietà del lavoro che genera salario povero e incerto, e quindi vite schiacciate sotto il peso del bisogno.

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tante da dirne
by scusate la lunghezza.... Wednesday, May. 03, 2006 at 12:26 PM mail:

a bernocchi!!! ma và a lavorà!!!!anzi và in pensione visto che sei uno tra i pochi che se la può permettere...

Bernocchi dice che la may day è diventata "autorapresentazione di un soggetto politico"? quindi un soggetto politico di 100.000 persone, viste le presenze...ma che dici, sei fuori tempo massimo, sei rimasto all'idea della "testa del corteo" e non sai valutare la condizione e l'espressione sociale e la sua ricchezza...
parli di reddito garantito in contrapposizione al lavoro indeterminato..ma che dici, le battaglie sul lavoro sono necessarie, ma nn da meno lo sono quelle che svincolano dal lavoro, a partire da un lavoro di merda per una vita di merda...vogliamo essere flessibili perchè non vogliamo la catrena di montaggio, vogliamo poter fare più cose nella vita, vogliamo poter scegliere, vogliamo garanzie per questo...infatti si criticano le forme di workfare alla treu, la flexicurity alla danese, per delle garanzie nuove a partire dalla centralità del reddito...se poi come dici tu, sono "mance" delle amministrazioni, con chi te la vuoi prendere? con le amministrazioni o con l'incapacità in particolare dei cobas di non capire le trasformazioni sociali e produttive e quindi di rilanciare in avanti una battaglia come il reddito? Se saranno mance sarà il risultato della incapacità di tutti noi di rivendicare più alto...ma non obbligarmi a dover assumere qualsiasi lavoro solo perchè indeterminato..

a Leonardi: a lavorare pure tu e i tuoi accoliti. Che vi dipingete di rete per il reddito e della rete non avete nulla visto che siete un organismo verticistico (è dire poco...per rispetto non diciamo stalinista...). Vi ammantate della rivendicazione del reddito solo perchè più scaltri dei vostri amici cobas...(nemici solo quando si tratta di fare a gare a chi lancia per primo il prossimo grande sciopero generale per poi arrivare a farne due miseri miseri). Anche tu quando serve, come una bandierina, sei pronto a dire: che siete "per la stabilizzazione e non per il reddito garantito". Siate seri e lasciate la rete per il reddito...che la state uccidendo con le vs insane scelte elettoralistiche...

Per alex foti: basta!!!!!! ogni tre per due, su tutti i giornali a dire che sei l'inventore della mayday!!! ma che dici? si tratta di intelligenza generale, di relazioni sociali, di chiacchiere produttive, di idee e creatività diffusa...non ti sei inventato n bel niente anche perchè il primo maggio arriva molto prima di te. Ed è veramente poco rispettoso verso i tuoi compagni, i cw, che si sbattono e si sono sbattuti per costruire negli anni la mayday. Siamo contro il copyright ricordi?
Infine: "la sinistra eretica e radicale..." sei proprio n piccolo politicante...lanci una sponda a bernocchi che dice che la mayday è autorappresentazione politica...i precari nn sono sinistra eretica e radicale, sono precari, è autonomia e desiderio di autodeterminazione, ma nn inquadrarli dentro il tuo piccolo osservatorio pre elettorale..facci il piacere torna alla bocconi fai meno danni...


e cmq alla fine...100.000 persone a milano, moltissime a napoli, palermo, l'aquila, firenze e in giro per l'europa tutta...insomma la differenza non è nei numeri ma nei colori, basta vedere le foto delle maydyay...lontani dai vostri sindacatinipartitini, lontani dai vostri calcolai elettorali, lontani da una politica politicante che parla in tre e che ha solo paura che l'autonomia dei soggetti porti a non ascoltarli più...avete in fondo paura di rimanere soli e di perdere quel micropotere che vi ha contraddistinto per anni...

per l'autonomia, l'autodeterminazione, l'autogestione

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Scusa ma
by Io Wednesday, May. 03, 2006 at 1:17 PM mail:

Critichi Bernocchi che non partecipa e dice che la mayday fa cagare e attacchi allo stesso modo Alex Foti?

Mi sa che di questi anni hai capito poco.
Tra l'altro cw che peraltro sembra profondamente bloccato come prgetto, nasce anche grazie ad Alex.

Che poi ha preso una un'altra direzione, discutibile finchè vuoi, ma rispettabile.

Tra l'altro sembra che appena uno tocca il conservatorismo di movimento tutti scattano in piedi.
Le innovazioni a fatica fanno parte dei percorsi politic di molti.

Tanto che parte del movimento e parte dei cs nell'ultimo periodo sono ritoranti ad un 'etica e a ad un'estetica molto anni '80.

Quindi se uno non va alla Mayday e la critica è un conto.
Chi ci va si sbatte porta una camion, (l'unico ad energia solare") un camion di guerilla gardening, pink e neurogreen, e di anime perse, per favore non facciamo i moralisti.

Certo la mayday non ha copyright e ci mancherebbe.

Ma la genesi dell'evento è molto chiara. Alex esagera e ci mette la firma, ma tu cinvece che ci mette l'anonimato del movimento?

Non si capisce perchè non ci possa essre un area eretica e radicale a Milano. Cos'è dobbiamo tutti farci assumere in porvincia con rifonda?

A me sembra che la Mayday di quest'anno abbia funzionato , nonostante l'oscuramento mediatico che come la solito assume.

Tra l'altro la reticolarità del progetto mayday di cui parli dovrebbe farti riflettere sul fatto che non tutti la pensano alla stessa maniera e a molti la storia del reddito garantito sembra una cacata.

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Io non sono di governo
by e Alex Foti non mi avra' Wednesday, May. 03, 2006 at 1:38 PM mail:

scusate ma personalmente non seguo chi mi invita da mesi a seguire Prodi e il suo governo. ciao

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criticare la firma non la partecipazoine
by un informato Wednesday, May. 03, 2006 at 3:48 PM mail:

io penso che la critica ad alex vada fatta nella firma, nella strumentalita' dei suoi interventi nei momenti di dibattito e nella sua incapacita' di affrontare la dialettica se non gli si da sempre ragione.

che abbia inventato la mayday (insieme ad altri) ok. chi l'abbia realizzata e fatta vivere non e' racchiudibile in un singolo cerchio.

per il resto, che di sputa sentenze conservatori ce ne siano molti non c'e' dubbio, ma non e' che cercando strumentalmente di avanzare le proprie posizioni si aiutera' a crescere una generazione che sia interprete di istanze radicali e di conflitto.

PS: a me i cw non mi sono parsi molto bloccati con 3 carri e una bici fatta insieme agli imbattibili, e con una serie di pamphlet che sono stati QUASI l'unico contributo di contenuto esplicito durante la mayday... pero' magari sono impressioni.

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Forse non vi siete accorti
by .... Wednesday, May. 03, 2006 at 4:41 PM mail:

Forse non vi siete accorti che alex o non alex, che cobas o non cobas, che cub o non cub, che prodi o non prodi ecc.
Il tessuto sociale della mayday non era di certo dalle parti "istituzionali", ma era da altre parti e se ne sbatte purtroppo o per fortuna delle vostre chiacchere e dei vostri progetti verdi, rossi o arcobaleno. Il tessuto sociale mette pure una crocetta sulle vostre schede elettorali, ma farà sempre la sua strada e non farà mai parte di un sindacato o di un partito.

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