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Deborah Fait sull'antisemitismo di sinistra
by Libera!!!! Saturday, May. 13, 2006 at 11:56 AM mail:

In Israele si e' formato il governo.

Ehud Olmert e' entrato nell'uffcio del primo ministro, l'ufficio che era di Ariel Sharon.

E' entrato con rispetto e commozione pensando al Gigante addormentato, al piu' grande Generale di Israele e a uno dei piu' grandi Primi Ministri.

Israele, nonostante i suoi problemi, ha saputo dar vita a un governo assolutamente democratico dove il centrosinistra e' composto da personaggi di sinistra, destra e persino religiosi, insieme per fare politica e guidare il Paese in un momento delicato come sempre e forse decisivo.

Anche in Italia si e' insediato il nuovo governo, un governo comunista, con un presidente comunista, un primo ministro cattocomunista, un presidente del senato ex sindacalista e un presidente della camera comunista.

Si sono presi tutto, proprio tutto, tanto da far pensare a un colpo di stato alla vasellina e meta' degli italiani sono contenti e soddisfatti.

L'altra meta'? preoccupata.

Israele? proccupato, con moderazione, consapevole che la luna di miele con l'Italia e' conclusa e che seguiranno tempi duri.
Saltando qua e la' sui forum di sinistra si legge di tutto, dalle maledizioni a Olmert definito dai kompagni un nazifascista, alle difese e scusanti di Ahmadinejad, alle rabbiose affermazioni che la sinistra non e' antisemita ma solo "giustamente" critica nei confronti di Israele. Nei confronti di paesi naziislamici la critica invece e' assente ed e' chiaro che muoiono dalla voglia di allacciare contatti con Hamas e poter acclamare insieme la fine di Israele. Si leggono infamita' e menzogne, si legge odio, si legge livore.

Si leggono anche insulti alla mia persona, mi si definisce "cretina pazza" insieme "alla gentaglia" che mi sta intorno perche' continuiamo a dire che la sinistra, porastella, e' antisemita.

Il vecchio PCI da cui provengono queste persone e quelle che governeranno l'Italia e' sempre stato amico, che dico amico, innamorato di un assassino come Arafat. Se lo sono coccolato, lo hanno nascosto quando rischiava la cattura da parte dell'Interpol, lo hanno portato in trionfo mentre mandava i suoi feddayin ad ammazzare ebrei e non ebrei in Israele e in giro per il mondo.
Il PCI , da cui questi provengono, ha appoggiato gli assassini dei bambini di Maalot, di migliaia di israeliani, di centinaia di ebrei in Europa e , a differenza di una parte della destra fascista italiana, i comunisti e gli ex comunisti non hanno mai fatto l'atto di dolore, non hanno nemmeno mai detto "ci dispiace".

Chi, come me, si e' dedicato alla difesa di Israele in Italia negli ultimi 40 anni, lo sa quanto fiele abbiamo inghiottito, lo sa quante minacce abbiamo subito, lo sa quanti insulti abbiamo sentito, lo sa quante volte abbiamo letto sui muri d'Italia e sentito urlare dai militanti del PCI prima e poi dei partiti da esso scaturiti, "Israele e morte, Israele assassino, Palestina libera" . E non erano quattro deficienti , erano tutti, era la totalita' della sinistra, incolta, razzista, antisemita. Era la totalita' semplicemente perche' la politica del PCI era contro Israele, senza se e senza ma.

Erano tutti la' con Luciano Lama e la sua pipa a gettare davanti alla sinagoga di Roma una bara nera. Erano tutti la' con i loro ghigni coperti dalle kefiah che marciavano col pugno chiuso rivolto contro la sinagoga, guidati da Chiara Ingrao, urlanti "A morte".
Erano tutti la' a manifestare contro Israele negli anni 70, negli anni 80, negli anni 90.

Non quattro deficienti ma i dirigenti del partito seguiti da mandrie intere di deficienti.

E bandiere bruciate e se c'era una mostra su Israele veniva distrutta e se noi con gli amici radicali...di un tempo... manifestavamo per Israele, la polizia doveva proteggerci e gli alberghi dove si tenevano Congressi della federazione Italia -Israele dovevano essere circondati da polizia e carbinieri.

Non a causa dei fascisti ma dei comunisti.

I fascisti facevano altro, ricoprivano i muri di Roma di Stelle gialle ma contro di loro non serviva la polizia, erano sufficienti i giovani ebrei di Roma per farli scappare a gambe levate urlando "aio mamma".

I comunisti arrivavano con i pullman da tutta Italia quando a Roma c'era una manifestazione contro Israele, con i pullman, decine di migliaia di persone urlanti con le bandiere palestinesi, sbavanti odio, urlanti "a morte a morte a morte" a Israele, alla democrazia, complici dei terroristi, degli assassini. Mai un ripensamento, mai la volonta' di conoscere la storia. Dovevano stare dalla parte dei palestinesi solo perche' dall'altra parte c'erano gli odiati ebrei. Non hanno mai manifestato per altri popoli. Che gliene fregava di altri popoli, erano gli ebrei che dovevano essere maledetti, insultati, era Israele che doveva essere minacciato, demonizzato.

Poi, finito il PCI, partiti come Rifondazione comunista e Comunisti italiani hanno continuato la tradizione, ancora cortei, ancora a morte, ancora bandiere bruciate. C'era pero' una novita' folkloristica a rallegrarli, c'erano i kamikaze, i terroristi suicidi da acclamare e sono andati avanti a difendere questi criminali per tutti gli anni in cui Israele viveva l'incubo del terrorismo quotidiano, sono arrivati persino a travestirsi e a sfilare per Roma con finti candelotti alla cintura, tutti bardati di bianco e incapucciati. E durante gli anni di guerra, quando Israele chiedeva all'Europa di condannare e isolare Arafat, non aveva fine il pellegrinaggio di infami verso il Mukata dove l'assassino viveva prigioniero.

Tra questi infami c'erano gli italiani dell'ex PCI, di RC, dei CI, c'erano i pacifisti, bastardi, che non hanno mai detto una parola per i morti israeliani, che piangevano accanto a lui.

C'era D'Alema che dichiarava che era Israele ad essere terrorista.

Possono darmi della pazza cretina ma questa e' la realta', una realta' che gli amici di Israele hanno vissuto dolorosamente sulla propria pelle e che non dimenticheranno mai piu'.

Dicono : la destra e' antisemita.

Vero, i fascisti sono antisemiti, non e' una novita', quelli che gridano "ebrei ai forni" sono antisemiti.Lo sono sempre stati e sempre lo saranno e sventolano le svastiche insieme alle bandiere palestinesi.

Quelli che gridano "a morte Israele' sono antisemiti, lo sono sempre stati e sempre lo saranno e sventolano le bandiere rosse con le bandiere palestinesi.

Io non faccio differenza ed e' inutile che ora neghino.

Adesso che hanno il potere tentano di cammuffarsi da agnelli e fingono di isolare quelli che fino a ieri erano la loro forza e il loro orgoglio definendoli quattro deficienti.

Non sono quattro deficienti sono la stessa madria di delinquenti, figli di quella sinistra antisemita che correva dietro a Occhetto quando portava in trionfo Arafat verso Assisi.

"Ebrei ai forni" " A morte Israele" , per me pari sono.

Chi vuole rimandare gli ebrei nei forni e uguale a chi e' amico di Hamas o resta indifferente alle parole di Ahmadinejad. Nessuna differenza, anzi forse una differenza c'e': gli ebrei nei forni non li mettera' mai piu' nessuno ma i nazislamici, amici dei comunisti, potrebbero tentare la distruzione di Israele.

Quello che i comunisti italiani e loro discendenti hanno fatto negli ultimi 40 anni e' stato infamante per l'Italia, considerata fino a 5 anni fa, grazie a loro, fra i paesi piu' antisemiti d'Europa.

L'odio che hanno seminato contro Israele non sara' mai dimenticato.

Io saro' qua a ricordarglielo finche' avro' la forza di battere su una tastiera.


Deborah Fait

http://www.informazionecorretta.com

solidarietà con i compagni
by compagno/i Saturday, May. 13, 2006 at 12:07 PM mail:

Piena solidarietà con i compagni e i migranti del Coordinamento di Lotta per la Palestina di Milano

L’offensiva politico-mediatica della lobby filo-israeliana in Italia dura ormai da parecchio tempo. Ma mai come negli ultimi anni, in particolare dopo la caduta del muro di Berlino e la trasformazione del ruolo del sionismo, è stata così forte da influenzare i centri di potere mediatico-politico ed economico nei paesi imperialisti tanto da essere comprimaria nella “globalizzazione del sionismo”. L’ambasciatore israeliano a Roma, ad esempio, si è permesso d’intervenire nella campagna elettorale esprimendo apprezzamenti verso alcuni politici e giudizi intimidatori verso altri, con una arroganza permessa solo al governo Israeliano. Da questi atti si capisce il chiaro tentativo di influenzare l’opinione pubblica italiana che in passato è stata sempre al fianco del popolo palestinese nella sua lotta di liberazione. Crediamo che tutta la potenzialità politico-mediatica ed economica del sionismo non possa cancellare la storia con l’inganno e il ricatto. Non basta più continuare a giustificare il crimine d’Israele con la strumentalizzazione dell’olocausto, perché le vittime dell’olocausto non sono autorizzate a commettere un altro olocausto contro un altro popolo altrettanto innocente. La tragedia del popolo palestinese è ancora presente. E’ una tragedia che continua da più di 60 anni e, attraverso massacri, occupazione, distruzione, rastrellamento, allontanamento dalla propria terra, porta alla fame un popolo intero. In questo contesto vanno viste le ultime polemiche divampate il 25 aprile scorso. Dopo che alcuni ragazzi hanno bruciato la bandiera dello stato d’Israele, si è sollevato un coro di condanne, critiche e spreco di aggettivi da parte di tutti i filo-israeliani (e coloro che aspirano a diventarlo), che smascherano l’ipocrisia e la falsa morale di questi politici che vengono considerati democratici e civili. Non abbiamo mai visto costoro criticare Israele, uno stato che sistematicamente brucia le case dei palestinesi, con la gente dentro, anche con l’utilizzo dei caccia bombardieri, e che continua a reprimere ed occupare la terra dei palestinesi da 58 anni. Forse bruciare e distruggere un popolo, o sostenere che chi lo fa sia uno “stato democratico”, è meno grave che bruciare una bandiera? Affamare un intero popolo va bene, o non è di alcuna rilevanza? Gli irakeni bruciati vivi a Falluja, con le bombe al fosforo, non hanno avuto lo spazio mediatico che ha avuto la bandiera Israeliana bruciata a Milano. Come mai? Bruciare la bandiera d’Israele il 25 aprile, il giorno della liberazione dell’Italia dai nazi-fascisti, assume il significato di un atto di denuncia contro l’occupazione e la repressione del popolo Palestinese, senza che questo causi alcuna violenza fisica contro nessuno. La strumentalizzazione in grande stile del fatto di Milano serve, in primo luogo, a rilanciare l’offensiva-ricatto del sionismo in Europa ed in particolare in Italia, alla vigilia della formazione del nuovo governo, per intimidirlo e indurlo a continuare la disastrosa politica estera del governo precedente, demonizzando il movimento italiano di solidarietà con i palestinesi con il solito ricatto strumentale ”antisemitismo di sinistra”. Gli stessi che gridano allo scandalo per le bandiere israeliane bruciate (compresi parecchi sionisti) stringono buoni rapporti politici di alleanza con i fascisti vecchi e nuovi, cioè con i figli e i nipoti di chi ha mandato a morte milioni di ebrei. Con questo polverone si vuole impedire all’opinione pubblica di vedere il vero crimine che oggi si compie sotto il comando USA e lo sguardo complice dell’Unione Europea: l'embargo nei confronti del popolo palestinese, colpito esclusivamente per la sua scelta democratica di decidere da sé il proprio governo. Crediamo che la lotta contro il sionismo non sia più solo un dovere dei palestinesi, ma un obbligo morale e politico di tutte le persone libere e democratiche.
F.Ismail
Associazione Amicizia Sardegna Palestina

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deborah ad Auschwitz....!!!
by basta rompere i coglioni Saturday, May. 13, 2006 at 12:19 PM mail:

deborah ad Auschwitz...
deborah_da_giovane....jpg, image/jpeg, 400x300

SONO TROIA E ME NE VANTO....!!!!

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possibile esca solo merda dal cesso-fait?!
by luca Saturday, May. 13, 2006 at 1:09 PM mail:

possibile esca solo ...
merdasion.jpg, image/jpeg, 400x300

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vedere
by ebrei contro l'occupazione Saturday, May. 13, 2006 at 1:26 PM mail:

questa signora così antisemita ha un merito: tutto quello che ha difeso è crollato come la torre di babele: non vale la pena di risponderle. Esistono ebrei di destra, di sinistra, di centro. Solo che lei parla a nome di tutti: un buon segno: ormai è nella riserva del suo blog e del suo sito. I suoi scritti compaiono su informazione corretta ed ebraismo e dintorni...snobbati dagli altri siti. Non dimenticate che ci sono le elezioni dell'UCEI e la destra nazionalista è scatenata
On. Fassino, possibile tanta disinformazione?
On. Fassino, possibile tanta disinformazione?
Lettera aperta degli " Ebrei contro l'occupazione"
a Fassino, promotore della "sinistra per Israle"

Il Manifesto, 30 novembre 2005

On. Fassino, abbiamo seguito la sua azione per la costituzione di una «sinistra per Israele», ed abbiamo preso nota dei suoi ingiustificabili attacchi contro il giornale il manifesto. A nostro avviso, il manifesto è l'unico quotidiano italiano che abbia, costantemente, preso posizione per la pace in Palestina-Israele, sostenendo i diritti del popolo palestinese ad un suo Stato indipendente, così prendendo chiaramente posizione a favore della pace nella regione.

Purtroppo, nei suoi recentissimi interventi lei, on. Fassino, sembra fare una inammissibile confusione tra «questione ebraica» e Stato di Israele, due concetti assolutamente non coincidenti. Dopo la caduta del nazi-fascismo, nei Paesi liberi e democratici la «questione ebraica» come tale non esiste più, ed esiste invece il problema di estirpare il razzismo che si manifesta oggi soprattutto come anti-arabismo ed anti-islamismo, ed in genere con l'avversione al «diverso».

Lo Stato di Israele non è, come lei e molti a sinistra ed a destra sembrate pensare, uno stato democratico: Israele è e vuole essere uno Stato ebraico, cioè uno stato in cui solo i cittadini di una certa etnia e/o religione hanno pieni diritti. I cittadini israeliani di diversa «etnia», per l'enorme maggioranza arabi, non hanno fondamentali diritti: come l'acquistare case e terre in qualsiasi luogo dello Stato, l'accesso ai finanziamenti del Fondo nazionale ebraico (riservati agli ebrei che risiedano o no in Israele); sono pesantemente sfavoriti per quanto riguarda istruzione e assistenza sanitaria. Inoltre, lei dovrebbe sapere che in molti casi cittadini israeliani arabi (sono circa il 20% della popolazione dello Stato) hanno avuto ed hanno limitazioni al trasferire il coniuge in Israele, e israeliani ebrei incontrano difficoltà a volte insormontabili a sposare un/a arabo/a. Infine la politica costante di tutti i governi israeliani da quello di Ben Gurion a quello odierno (con forse l'eccezione di Rabin, finita con il suo assassinio) è stata nei fatti (anche se non sempre a parole) di impedire la costituzione dello Stato palestinese. Oggi, oltre 400 mila coloni ebrei sono solidamente impiantati nei Territori destinati dall'Onu ad esser sede dello Stato palestinese (solo il 22% della Palestina), ma occupati da Israele. Essi sono protetti dal più potente esercito della regione, dotato anche di armi atomiche. Un durissimo regime di occupazione che usa le armi e pratica la rappresaglia contro i civili quando si verifichino atti di terrorismo e anche senza, impedisce i movimenti ai palestinesi, compresi quelli per raggiungere scuole, ospedali ed il luogo di lavoro. Il Muro dell'apartheid separa le case dei contadini dalle loro terre, ed i membri delle famiglie tra loro.

Il manifesto della «sinistra per Israele» sostiene di appoggiare «le legittime rivendicazioni nazionali palestinesi», ma nello stesso tempo chiede «alla dirigenza palestinese di superare definitivamente ogni diffidenza verso trattative di pace». Forse non vi siete accorti che le trattative, iniziate con Rabin più di 10 anni fa per far nascere uno Stato palestinese accanto a Israele (il popolo palestinese le ha approvate votando a grande maggioranza per Arafat nel 1996 e per Abu Mazen nel 2005), sono state svuotate dai continui rinvii israeliani, che hanno permesso di realizzare, nel frattempo, una massiccia costruzione di insediamenti nei territori palestinesi, tanto che oggi è quasi impossibile figurarsi dove potrebbe organizzarsi questo nuovo Stato. Già la «generosa offerta», di Barak era uno Stato su poco più della metà del territorio promesso da Rabin. Ora, con la costruzione del muro e l'annessione di molti territori intorno a / e in Gerusalemme est, con il conseguente spezzettamento della Cisgiordania in frammenti non comunicanti, lo stato si ridurrebbe a questi frammenti più Gaza. Pensate davvero che i palestinesi debbano «superare definitivamente ogni diffidenza» verso proposte di questo tipo?

Ci sorprendiamo della sua apparente disinformazione su questi fatti, che persone di buona fede di tutti i Paesi, Israele compreso, hanno abbondantemente documentato. Gli amici di Israele dovrebbero, invece che blandirlo, non risparmiargli critiche, per aiutarlo a fare il grande passo e diventare un Paese normale. Le consigliamo pertanto di leggere la continua informazione dei gruppi ed associazioni israeliane e palestinesi che si oppongono alla politica di sopraffazione del loro governo: Gush-Shalom, ICAHD, B'Tselem, Taayush, AIC, Rabbini per i diritti umani, Medici per i diritti umani, New Profile, Bat Shalom, i Refuseniks. Anche il centro palestinese Rapproachement potrebbe esserle utile per informarsi sullo stato delle cose, e per rendersi conto delle idee e propositi delle persone attive per la pace e la libertà democratica.

Noi, elettori dell'Unione, ci aspettiamo che lei ed i suoi colleghi prendiate una posizione allo stesso tempo umana, civile e democratica sui diritti palestinesi, contro l'arroganza razzista e quindi per la pace senza aggettivi.

Salutandola cordialmente,

Ebrei contro l'occupazione





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sicuramente
by la democratica Deborah avrà firmato.... Saturday, May. 13, 2006 at 1:33 PM mail:

Israele. Appello a Olmert, fermare le aggressioni agli scolari palestinesi
Oltre trenta artisti e intellettuali israeliani di primo piano hanno firmato un appello al premier Ehud Olmert nel quale chiedono che il governo intervenga per porre fine alle continue aggressioni agli scolari palestinesi di un villaggio vicino a Hebron da parte di coloni estremisti dell'insediamento di Maon: lo ha riferito oggi il quotidiano Haaretz. ''Il fatto che degli allievi delle elementari siano sottoposti a attacchi da parte di violatori della legge senza una difesa adeguata è inaccettabile'' hanno scritto i firmatari dell'appello a Olmert: fra di loro gli scrittori Amos Oz, David Grossman, Saed Kashua, le attrici Gila Almagor e Hanna Meron, il musicista Ehud Banai, gli universitari Avishai Margalit e Yermiyahu Yovel. Da mesi i bambini del villaggio palestinese di Umm-Tuba, che si spostano ogni giorno per andare a scuola nel vicino villaggio di Hirbat al-Tawani lungo i confini della colonia di Maon e dell'avanposto illegale di Havat Maon vengono regolarmente attaccati a colpi di pietre da gruppi di coloni estremisti. Sabato scorso, in una aggressione particolarmente violenta, quattro bambini e due soldati israeliani che li accompagnavano sono stati feriti dai coloni, che hanno anche aizzato un cane contro gli scolari palestinesi, ha ricordato Haaretz. Nonostante la violenza dell'attacco - i soldati hanno dovuto sparare per aria per allontanare gli aggressori - nessun colono è stato arrestato, rileva il quotidiano. I coloni di Maon sono considerati fra i più estremisti della Cisgiordania. Gli attacchi contro gli scolari palestinesi da parte dei coloni di Maon sono stati severamente condannati nelle scorse settimane anche dal Consiglio mondiale delle chiese (protestanti, ortodossi e anglicani) di Ginevra. ''Il diritto all'educazione è un diritto umano fondamentale che lo stato di Israele ha la responsabilità di tutelare pienamente: chiediamo che l'esercito sia incaricato di garantire ai bambini del villaggio una piena e adeguata protezione, consentendo loro di andare a scuola in pace'' hanno scritto gli artisti e intellettuali israeliani. ''Chiediamo anche alle autorità'', hanno aggiuunto, ''di applicare la legge ai coloni di Maon e dell'avanposto di Havat Maon''. Copia dell'appello è stata inviata, ha precisato Haaretz, anche al nuovo ministro della difesa israeliano, il leader laburista Amir Peretz.

PS: visto che la signora è così preoccupata della democrazia avrà firmato quest'appello..se non lo ha fatto inviare copia a informazionecorretta e al sito della signora: le sarà sfuggito

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w
by w deborah Saturday, May. 13, 2006 at 2:14 PM mail:

Deborah non fa altro che dire la verità! che poi sia totalmente diversa dai pacifisti israeliani questo è scontato! ma dice la verità

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Rettifica.....
by deborah a Treblinka!!! Saturday, May. 13, 2006 at 4:04 PM mail:

"...mi si definisce "cretina pazza"..."

No, signora, lei NON e' "cretina pazza": e una PAZZA CRIMINALE, una persona cioe' mentalmente diisturbata
che si IDENTIFICA con dei criminali e li SOSTIENE.

Tanto per la precisione...

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Se c'è un vero pazzo criminale...
by squalo Saturday, May. 13, 2006 at 4:19 PM mail:

...è quel nazi che si permette di firmarsi "deborah a Treblinka"!

Chi sostiene la demcorazia israeliana contro il terrorismo palestinista diretto erede del nazismo lo fa proprio perché non vuole più tornare a triblinka, perché vuole che gli ebrei possano finalmente essere UN POPOLO LIBERO in CASA LORO!

Quanto a quei quattro gatti di stronzetti che si firmano "Ebrei contro l'Occupazione", sono dei veri kapò masochisti, gentaglia simile a quelli che collaboravano coi nazi.

NOn c'è NESSUNA OCCUPAZIONE perché Giudea e Samaria sono la PATRIA ORIGINARIA DEL POPOLO EBRAICO, che invece è stata INVASA E COLONIZZATA PROPRIO dagli arabi.

Ora, da quel deserto che è l'Arabia (loro patria originaria), il colonialismo arano si è espanso fino a rubare la terra dei Siraici, degli Egizi, dei Berberi e di tutti i popoli occupati.

Col popolo ebraico gli è invece andata male. La nostra terra, colonizzata dagli invasori arabi, CE LA SIAMO RIPRESA, E non ce la faremo rubare una seconda volta, ma continueremo a DIFENDERCI: siamo sopravvissuti ai nazi tedeschi, e sopravvivertemo anche a quelli di Hamas e dell'Olp.

DEBORAH SEI GRANDE!!!

GRAZIE DI ESSERCI!!!

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Per Deborah
by Cittadino democratico Saturday, May. 13, 2006 at 4:39 PM mail:

Deborah, sei bellissima.

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x squalo, l'idiota
by antiSion Saturday, May. 13, 2006 at 4:53 PM mail:

"...La nostra terra..."

NOSTRA di chi?

Vorresti farci credere adesso che sei un giudeo??!!

Ma vai a cagare e restaci, idiota squilibrato mentale.

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Questione di gusti....
by esteta Saturday, May. 13, 2006 at 5:22 PM mail:

Questione di gusti.....
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"...Deborah, sei bellissima..."

Ma l'hai vista BENE?!

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debbora
by fatta Saturday, May. 13, 2006 at 5:23 PM mail:

Oggi è formalmente iniziata la guerra civile in Palestina. Ad Abassan, vicino al campo profughi Khan Yunis, e per ore, i soldati delle Brigate Izzedin al Qassam, braccio armato di Hamas, hanno usato missili anti-tank contro i fratelli-rivali della Brigata dei Martiri di Al Aqsa. I morti non sono molti. Sono solo intollerabilmente troppi. Tutto è iniziato con il sequestro di militanti da ambo le parti e la sparatoria è scoppiata al momento dello scambio tra prigionieri. Gli abitanti di Abbassan non hanno mandato i figli a scuola, per timore che potessero venire uccisi. Questa volta, dal “fuoco fratello”.

Ma se ci si pensa, in effetti, continuare a massacrare palestinesi non è più così produttivo… Questo devono aver pensato nelle ovattate stanze dove si decidono i destini dell’umana specie, naturalmente senza nessuna considerazione per l’umana specie.

Cosa possiamo inventarci per evitare di essere considerati dei maiali bastardi e senza cuore?

Allora: il terrorismo ha fatto un gran bel balzo in avanti - grazie soprattutto al progressivo irrigidimento delle masse musulmane diseredate favorito dalla nostra egregia demonizzazione che ne determina l'isolamento -, consentendoci di fatto di campare sul sangue di moltitudini per almeno un decennio, la stampa ha costruito su misura un bel costumino da mostro malvagio al presidente dell’Iran gettando le basi per lo sdoganamento dell’opzione nucleare dopo l’orrore di Hiroshima e Nagasaki, e - last but not least - con il giochino dell’esportazione della democrazia siamo riusciti in un solo colpo a dare l’impressione che gli arabi (ma, in definitiva, tutti questi scuretti in generale) non siano affatto pronti a cotale avanzata forma di governo, tanto da eleggere sempre le “persone sbagliate”, quelle che ci costringono - a malincuore, va detto - a dire che talvolta, per difendere la democrazia bisogna sopprimere sanguinosamente la democrazia.

Beh, la quadratura del cerchio è semplice, anzi, semplicissima: si tratta di logorare un popolo per decenni, promettendo che a fronte di concessioni, sempre più ampie, sempre più imputtanenti, avranno qualche briciola che dovrebbe tenere a bada la loro fame di diritti, corrompere la controparte fino a renderla talmente avulsa da se da essere non solo irriconoscibile al proprio popolo ma letteralmente un sermo generalis politicamente ripugnante per quanto masochista, ed alla fine portare questo popolo ad una scelta che testimoni in pieno il loro disgusto e la loro volontà di cambiamento.

Una volta che questo è accaduto, basta semplicemente usare le parole d’ordine suscettibili di rendere odiosa la stessa cosa che ad altri diciamo di tenere cara, al di sopra di tutto: la democrazia, che in mano ai "fottuti-figli-di-Allah" diventa uno stratagemma demoniaco dell'impero del male degli stati canaglia e non più l'espressione della volontà popolare.

Come novelli Mefistofele, gli esportatori della democrazia promettono il nulla chiedendo tutto: il riconoscimento di Israele potrebbe sembrare una questione meramente formale, agli occhi dei più. Perché non dire di si ed incassare i contanti? Per quale motivo intestardirsi su una questione così vetusta quanto quella cosa che una volta si chiamava principio?

Non sarebbe più semplice dire di si e vendersi, come fanno le prostitute alle quali questi atipici difensori degli ideali di governo del popolo, dal popolo e per il popolo sono abituati?

Perché, vedete, quello che non si riesce a perdonare ad Hamas è che non si pieghi di fronte al ricatto che li vorrebbe proni e pronti a vendere quello che resta dell’integrità della Palestina al mercato delle vacche, come sta continuando a fare Mahmoud Abbas, l'improvvisamente reliable presidente dell'ANP, senza avere né le motivazioni né lo spessore di Arafat.

Il presidente dell’ANP mi ricorda la leggenda metropolitana di quella puttana di Milwaukee che contagiava i clienti volontariamente, per vendicarsi delle violenze subite. Abu Mazen è come quella puttana, e la sua volontà di vedere altre persone morire del suo stesso morbo, non è solo pericolosa ma anche meritevole di compassione, perché le violenze che ha subito sono le stesse che ha subito il suo popolo. Lui, però, al pari di molti altri di Al Fatah, tutto sommato, si è autorisarcito. E chi non ama la posizione a 90° gradi quanto la predilige Abbas, che rifiuta al partecipazione di Al-Fatah ad un governo di unità nazionale per la Palestina, assediata da un nemico implacabile e crudele, lo si assedia a Gerico e lo si arresta, come è successo a Saadat, reo di aver dichiarato che l'FPLP avrebbe partecipato al nuovo governo dell'ANP.

Quello che sta succedendo adesso in Palestina è semplicemente il passaggio di consegne tra i massacratori abituali, l’esercito della Stella di David e i suoi collaborazionisti, la consegna del testimone tra l'Herrenvolk ebraico e i suoi Kapò. Per quale motivo sporcarsi le mani, se si può eterodirigere il burattino di turno, per poi additare tutti i palestinesi come persone inadatte a gestirsi autonomamente?

Ci sono alcune fandonie che circolano indisturbate da decenni, anche tra persone intelligenti. Per esempio, una delle fonti del diritto ebraico che consentirebbe ai sionisti di impossessarsi di una terra non loro è il fatto che i clandestini avessero comprato le terre dove si erano stabiliti. Un po’ come se io decidessi, forte dell'acquisto fondiario - che mi rende una compagna latifondista - di dichiarare la Repubblica Islamocomunista Autonoma di Dacialand in mezzo all’Umbria, sui miei 189 ettari di terra. Insomma, l’ho comprata. E pensate, il mio vicino di casa, Xiao Ling, che potrebbe essere autorizzato da cotanto precedente a stabilire il regno mongolo della Cina Italiana nell’attico accanto al mio.

L’altra è quella dei Palestinesi eterni mantenuti dalle prebende internazionali. Ma provate voi ad andare in Palestina e mettere su un’officina meccanica, o una sartoria che usi macchinari di tipo industriale. Nel giro di poche ore verrebbe demolita o bombardata, con la scusa che trattasi di una fucina di morte per il povero ebreo superstite, sopravvissuto non più dal genocidio italo-tedesco, ma da quello molto più letale ed organizzato messo in opera dal Gran Mufti di Gerusalemme.

Quanto costa ricostruire le migliaia di case che vengono demolite ogni anno, senza entrate che si possano gestire ed incassare autonomamente? Provate a curare i malati in strutture ospedaliere nelle quali vengono effettuati rastrellamenti di malati da sequestrare e rilasciare solo dietro compenso. Provate a depositare i vostri risparmi nelle banche locali - che non vengono assicurate - per vederli rapinare da soldati armati fino ai denti che sostengono di “sequestrare il denaro del terrore”, provate ad essere un bambino musulmano o cristiano in un carcere ebraicamente democratico, un bambino perdio!, e vedere i dieci euro che vi arrivano grazie alle raccolte internazionali, sequestrate dai secondini perché quel giorno non vi siete spogliati abbastanza in fretta da evitare un naso rotto, oltre all'inevitabile resto.

E poi, cazzo, se fosse sufficiente riconoscere il diritto all’esistenza dell’OGM statale per eccellenza del 20° secolo - dannoso quanto quelli usciti dalla Conferenza di Berlino 1885 - per potersi liberare dalla dittatura e dal terrorismo sionisti, per quale motivo la Palestina non esiste ancora? Per quale motivo i palestinesi non hanno ancora il completo controllo del territorio e della sua economia? Per quale motivo gli israeliani sionisti non si sono ritirati all'interno dei loro confini? Insomma, il riconoscimento del diritto all'esistenza di quell'entità statuale è stato firmato da Abu Ammar il 9 settembre del 1993.

Qui non si tratta di decidere per il genocidio dei palestinesi, si tratta semplicemente di crearsi l’alibi che indichi qualcun altro come responsabile dello stesso. E chi non ci credesse è, naturalmente, un antisemita. Esattamente come me.

Dacia Valent


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Per Deborah
by Cittadino democratico Saturday, May. 13, 2006 at 5:50 PM mail:

Deborah, ti amo.

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Per l'esteta
by Cittadino antidemocratico Saturday, May. 13, 2006 at 5:53 PM mail:

Sì, l'ha vista bene.
Ma tu hai visto lui, il Cittadino democratico?
Dio li fa e poi li accompagna

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Dacia Valent che parla di PUTTANE?
by squalo Sunday, May. 14, 2006 at 12:53 PM mail:

Manca persino di senso del ridicolo. Chi è che parla di PUTTANE? Proprio l'ipersputtanata scrofa razzisat Dacia Valent, quella che è passata da Rifondazione a AN senza colpo ferire e pèoi se ne è andata con Di Pietro? SE c'è una MARCHETTARA della politica italianma èe proprio lei. Solo che ormai, fra denunce e sputtanamenti, fa schifo a tutti; dall'estrema destra all'estrema sinistra tutti si rendono conto che avere a che fare con un soggetto del genere significa sputtanarsi.

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