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la repressione su internet avanza: chiuso the pirate bay in Svezia
by john doe Thursday, Jun. 01, 2006 at 5:12 PM mail:

P2P, in Svezia cade The Pirate Bay


Da tempo tra i maggiori siti di indicizzazione BitTorrent, è ora sotto sequestro. Chiuso anche il sito del movimento Pyratbyran. Applausi dalle major: sono mesi che chiediamo un'azione contro un sito che lucra sui nostri prodotti
Roma - Da ieri mattina la comunità mondiale di utenti di client BitTorrent, decine di milioni di persone, non può più accedere aThe Pirate Bay, sito di riferimento che ospitava un ricchissimo indice di file scaricabili dagli utenti. La polizia svedese ha infatti sequestrato i server dell'organizzazione.

Ad annunciare quanto accaduto sono gli stessi amministratori del sito, che sulla home page hanno pubblicato un resoconto dei fatti. Il forzato takedown di ThePirateBay.org rappresenta un grosso successo per le major della discografia e del cinema, che da sempre vedono in questo sito uno dei principali fautori del downloading condiviso, pratica diffusissima in rete che ritengono nociva per il proprio business.

Ciò nonostante potrebbe trattarsi di un successo temporaneo. Pur avendo fatto ricorso ad una misura drastica come il sequestro dei server, la magistratura svedese è ancora ben lungi dall'aver determinato che un indice di file.torrent, che permette agli utenti di "collegarsi" al download degli altri utenti, rappresenti una violazione delle leggi locali sul diritto d'autore. Ciò che anzi colpisce, in questo senso, è che precedenti "assalti" legali al sito si erano risolti a favore dei gestori.

"La necessità si assicurare prove tecniche dell'esistenza di un servizio web che è pienamente ufficiale, come dimostrano anni di dibattito pubblico e periodiche interviste sulla stampa - sottolineano gli owner del celeberrimo sito web - non è stata spiegata. Alla richiesta di conoscere le ragioni che hanno spinto a sequestrare il sito, senza sapere se è illegale o meno, la polizia ha spiegato che si tratta di una procedura normale".

Tra le conseguenze del sequestro, oltre alla indisponibilità del sito, anche la cancellazione dalla rete del sito di Pyratbyran, un movimento pro-P2P che conta più di 40mila iscritti e che nel recente passato si è resa protagonista di azioni di protesta e manifestazioni pensate per suscitare maggiore attenzione del Governo svedese alla crociata antipirateria delle major e alle sue conseguenze sulle libertà individuali e sullo sviluppo della rete.

La gravità di un sequestro del genere prima di un giudizio di colpevolezza è una vecchia questione che anche in Italia è stata ampiamente dibattuta per il ripetersi negli anni di procedimenti che, pur non relativi al P2P, hanno comportato la cancellazione di spazi web prima di un giudizio di merito.

Ed è proprio questo ciò che sottolineano ora con forza gli esponenti del Partito dei Pirati svedese, una formazione politica costituita di recente che ha immediatamente reagito con indignazione alla notizia del sequestro.

"Quale azienda accetterebbe mai un trattamento del genere?" - si è chiesto il leader del Partito, Rickard Falkvinge - Quale società accetterebbe che la polizia interrompa le proprie operazioni prima che vi sia prova che queste sono illegali?".

"Il fatto - ha aggiunto Falkvinge - è che The Pirate Bay non ha commesso alcun crimine. Certo, non piace alle major americane, è vero. Ma non è illegale non piacere loro, e questa non è certo una giustificazione che consenta alla polizia svedese di entrare e chiudere uno dei maggiori siti di aggregazione per i giovani". "Queste - ha concluso l'esponente politico - sono esattamente quel genere di operazioni che il Partito dei Pirati intende fermare. Quando la società manda la polizia contro i giovani perché ascoltano musica e guardano film, allora non sono questi che sbagliano. È la società che ha bisogno di darsi una regolata".

Di tutt'altro avviso gli uomini di IFPI, l'organizzazione dei fonografici, secondo cui ThePirateBay.org, con i suoi banner e sponsor, costituisce un'attività di lucro fondata sulla pirateria.
Il direttore generale della divisione svedese di IFPI, Lars Gustafsson, ha dichiarato che "The Pirate Bay ha facilitato lo scambio illegale su larghissima scala di materiale protetto dal diritto d'autore e lo ha fatto senza tenere in alcun conto le leggi che tutelano gli autori di musica. Quanto accaduto costituisce uno sviluppo molto importante per l'industria musicale svedese e per i veri innovatori ed imprenditori che stanno cercare di costruire un business digitale legale".

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