Le attuali procedure di pubblicazione sono le migliori?
Abbiamo tutti sotto gli occhi il misero spettacolo della degenerazione di questo newswire. Non so se fra gli attivisti di indy ci sia o meno un dibattito sull'argomento, però da utente non posso fare a meno di sottolineare lo schifo al quale stiamo assistendo quotidianamente. Decine di articoli con foto pornografiche, nomi e cognomi, riferimenti personali, telenovelas assurde, stronzate scritte così per rendere meno noiose le giornate. Siete sicuri che tutto questo si chiami libertà? Siete sicuri che la semplice rimozione negli articoli nascosti sia un sistema sufficientemente valido? A me sembra di no. Al punto che una qualsiasi comunità virtuale, che permette di pubblicare previa registrazione dell'utenza, di fatto è meno infestata da immondizia di indymedia. In una qualsiasi community insultare un utente equivale automaticamente al ban per l'autore, e si tratta quasi sempre di piccoli scazzi virtuali che hanno ben poco a che vedere con la vita normale. Qui no, si fanno riferimenti pesanti alle persone, si arriva a pubblicare un numero incredibile di notizie vere e false che costruisce delle vere e proprie leggende mediatiche che, certo, non vanno a vantaggio delle vittime. Io chiedo agli amministratori di riflettere sul fatto che la libertà non è libertà di fare ciò che si vuole, così come avviene in un centro sociale, un movimento, un partito, un'organizzazione sindacale, che il diritto di parola non vuol dire che chiunque può arrivare a una riunione politica e scaricare insulti e malignità sul collettivo che l'ha organizzata. A voi piace indymedia così com'è, oppure credete che nelle mie parole ci siano degli elementi di riflessione che valga la pena cogliere?
|