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...e pure il nano ha intrallazzato col compagno di P2 Vittorio Emanuele
by qualunquista Sunday, Jun. 18, 2006 at 7:10 PM mail:

votiamo no al referendum per far scomparire dall'Italia la feccia leghista e azzurra!

INTERCETTAZIONI, V.EMANUELE A BERLUSCONI: "VOTO FORZA ITALIA"

Potenza, 18 giu. (Apcom) - "Problematiche continuità tra Vittorio Emanuele di Savoia e alcuni settori importanti ed autorevolissimi delle istituzioni italiane". Così recita il capitolo sui rapporti con le istituzioni contenuto nell'ordinanza di custodia cautelare per Vittorio Emanuele firmata dal gip di Potenza Alberto Iannuzzi. "L'appartenenza all'ex famiglia reale italiana - scrive il gip - consente al Savoia di inserirsi in una fitta rete di relazioni, ai più alti livelli della vita istituzionale. Ed è proprio l'esistenza di tali relazioni a rilevarsi indubbiamente proficua e funzionale rispetto alla realizzazione dei proposito che il Savoia medesimo coltiva, ai fini della tutela dei propri interessi economici, con particolare riferimento all'annosa questione, che lo vede opposto allo Stato italiano, avente ad oggetto la pretesa, avanzata dal principe, di ottenere la restituzione dei beni costituenti l'eredità di Vittorio Emanuele III, morto senza aver fatto testamento nel '47". In tale ottica - sempre secondo il giudice - rivestono un "indubbio interesse" le conversazioni telefoniche intercorse tra Vittorio Emanuele e Hugo Windisch-Graetz, uomo d'affari, nonché prezioso intermediario del principe nell'operazione di lobbying, che questi sta conducendo presso il governo italiano, al fine di ottenere quanto prima la definizione della questione suddetta in termini favorevoli al Savoia. In particolare, Windisch-Graetz appare come colui che mantiene i contatti con Antonio Catricalà, all'epoca dei fatti segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri, che, investito del suo ruolo, della complessa questione, ha istituito, una commissione di esperti incaricati di formulare un parere pro veritate in base al quale il governo italiano possa poi effettuare una proposta di transazione ai Savoia. L'espediente escogitato da Windisch-Graetz per accattivarsi i favori del governo italiano - continua il giudice - è quello di "allettare il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi con la promessa di convogliare, in occasione dell'elezioni politiche del 2006, i voti dell'elettorato di fede monarchica in direzione dello schieramento facente capo allo stesso Berlusconi. Al riguardo, il Windisch-Graetz propone: 'concordiamo una breve nota perché ... puoi essere molto incisivo su Berlusconi se gli dici due frasi... lo fai felice e lui ti dà una mano a fulmine. Ne sono convinto, e cioè ... lei mi dica come la posso aiutare per le elezioni". Il suggerimento è accolto positivamente tanto che in una conversazione tra Vittorio Emanuele e il suo collaboratore Pier Luigi Vitaliani il principe afferma: "Tutto questo viaggetto è stato non positivo, ma più che positivo" il giudice rileva che l'erede di casa Savoia "pone l'accento sulla necessità che l'operazione si svolga quanto prima, per garantirsi da possibili cambi di maggioranza, che potrebbero rivelarsi meno favorevoli al Savoia". Nella trascrizione 597 si leggono le parole di Vittorio Emanuele in merito a questa eventualità: "Bisogna agire molto velocemente, prima della fine di febbraio perché siccome lui perderà le elezioni gli altri ce lo mettono in cu...".
DETTO FATTO!
http://www.apcom.it/popup.php?cnt=../../../news/rss/20060618_164944_784D4A81.php

VISITA A BERLUSCONI
Il figlio del «re di maggio», però, vuole anche sbloccare la questione relativa all'eredità dei Savoia, per la quale è in atto una vertenza con lo Stato italiano. Per ottenere appoggi Vittorio Emanuele va a parlare con l'allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, e il 30 gennaio 2006 riferisce a tale Giudici, che i magistrati indicano come «persona da identificare».
V. Emanuele: «In tutto questo casino mi ha ricevuto subito, eh, Berlusconi, e allora ho detto, signor presidente, non possiamo permetterci il lusso di perdere queste elezioni».
Giudici: «Assolutamente».
V. Emanuele: «Tutti gli amici devono andare a votare, devono votare Forza Italia e la destra, se no siamo nel culo... (...) Bisogna che ci vadano tutti, perché le sinistre, loro figli di puttana ci vanno».
Giudici: «Vabbè, i bolscevichi vanno sempre».
V. Emanuele: «I bolscevichi (sorride) loro ci van sempre, capisci? E allora bisogna assolutamente che questa storia cambia, adesso... Ha detto sì, infatti è uscito su tutti i giornali Vittorio Emanuele prende posizione».
Altri apprezzamenti di tipo politico il principe li aveva riservati un anno prima, commentando col segretario la drammatica liberazione di Giuliana Sgrena, al quotidiano il manifesto.:
«Come si chiama quel giornale lì?... È carta abbastanza buona per pulirsene...».
Narducci: «Ma neanche, perché le rimane poi sempre il nero su per il culo... l'inchiostro non è un buon inchiostro».
V. Emanuele: «Sono proprio degli stronzi... No, di avere questo anti-americanismo...».
Di elezioni Vittorio Emanuele parla con l'attore Pippo Franco, candidato al Senato nella lista Dc-Psi, il 23 marzo 2006.
V. Emanuele: «Bisogna darci da fare, bisogna riuscire, bisogna fare... Siamo tutti sulla stessa barca...».
Pippo Franco: «Sì, sì, sapevo della sua adesione all'idea».
V. Emanuele: «(...) C'è Rutelli che ride... che scherza ... che insulta... il nostro ministro del Tesoro eccetera... (...) Un po' di dignità ... ci dovrebbe essere...».
Franco: «Eh... ma non c'è principe, purtroppo...»(...)
V. Emanuele: «Poi c'è un'altra cosa spaventosa e e... sono questi... come lo dicono... comunismo al caviale dicono (ride)».
Franco: «Ah, sì, sì, vero».
V. Emanuele: «D'Alema ha la barca a vela più bella di chiunque... D'Alema ha i conti in Lussemburgo, se non lo sa. Questo lo so io».
Franco: «Ah bene... Chi è senza peccato scagli la prima pietra principe... Ma loro l'hanno dimenticato, e soprattutto negano le radici...»
DAL CORRIERE

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