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Pop parade
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info Monday, Jun. 19, 2006 at 8:25 PM |
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Settembre è il tempo degli articoli sul periodo post-vacanza, i giornali si riempiono di report su come affrontare lo stress del ritorno al posto di lavoro e al traffico quotidiano di città. E’ anche il tempo, però, delle interviste ai politici che preparano il terreno per le future mosse personali e di partito, grazie ad interviste a tutta pagina e senza contradditorio. A chi ha la memoria lunga, simili esempi di giornalismo di sponda tornano utili, perché, a distanza di mesi, le dichiarazioni che già allora alimentavano forti dubbi, vengono nel frattempo affiancate da altre notizie. E’ il caso dell’intervista a Walter Veltroni, che in un’intervista a Repubblica di inizio settembre 2005, addirittura anticipa l’intervistatore e propone a se stesso una domanda su Ricucci, rispondendosi che lui di Ricucci non sa nulla . E aggiunge che se dovesse dare un premio all’italiano dell’anno, lo assegnerebbe a Enrico Bondi, un top manager che ha retto il timone di alcune fra le più importanti aziende italiane: dalla Montedison alla Telecom, dalla Snia alla Gilardini, e attuale amministratore delegato della Sai, uno che, secondo le sua biografia, arriva in ufficio al mattino presto, lavora 12 ore al giorno e non ama i riflettori. Il candidato a Sindaco di Roma assegnerebbe il secondo premio a Matteo Arpe, amministratore delegato del gruppo bancario Capitalia, che in un’intervista al giornale on line “Dillo ad Alice” del 21 dicembre 2005, che funambolicamente risponde a una domanda sui contatti tra il suo gruppo bancario e il finanziamento di armamenti, giustificandosi che Capitalia non finanzia sistemi radar (e tutto il resto?). Al terzo posto della classifica di Walter Veltroni c’è Nerio Alessandri, uno “che ha scritto anche un libro che vuole convincere il lettore che il futuro si fonda su: "Un'evoluzione del fitness, uno stile di vita basato sull'equilibrio tra corpo, mente e spirito”. Cosa pensare di queste onorificenze assegnate da Walter Veltroni? E cosa dire della sua mancanza di informazioni su Ricucci? Dato che anche i bambini del mio quartiere, anche quelli meno informati, sanno chi è Ricucci, e che in molti pensano che l’immobiliarista d’assalto abbia giovato non poco dell’espansione edilizia della capitale, il fatto che Walter Veltroni affermi di non sapere nulla al suo riguardo è veramente disarmante (tenete a mente questo aggettivo). Inoltre, retorica per retorica, sarebbe stato più opportuno assegnare il titolo di italiano dell’anno a uno qualunque degli uomini morti nei cantieri romani, cioè una di quelle persone che, alla pari del premiato Enrico Bondi, lavorano 12 ore al giorno e lontano dai riflettori. E’ chiaro che è un pensiero troppo ruvido per chi per anni, come Nerio Alessandri, ci ha proposto come modello culturale la palestra e il body building. Certo è che a Roma il building continua a essere in mano ai palazzinari (anche proprietari di giornali) e non all’equità sociale. Insomma uno di quei tanti morti sottopagati in nero e senza sicurezza che stanno facendo la fortuna di tanti costruttori e immoibiliaristi. Riguardo a Matteo Arpe, la sua barcollante smentita riguardo al fatto che Capitalia come altre banche alimenta con finanziamenti gli armamenti di tutto il mondo, la sua intervista ci porta alla seconda parte dell’intervista di Repubblica a Walter Veltroni. L‘attuale sindaco di Roma pensa infatti ad “un progetto di grande portata sovranazionale diretto da una personalità di livello internazionale”, ovvero Bill Clinton, dato che, a parere dell’esponente dei DS, “Clinton ha un´idea moderna del riformismo che condivido, che non significa moderatismo di sinistra. E´ il riformismo di Olof Palme, di Kennedy, di Brandt, di Blair” Il progetto ha già un nome, “Internazionale dei democratici e dei socialisti, formula già usata da Blair e anche da Craxi che aveva capito la necessità di costruire un campo nuovo”. In aggiunta a questa dichiarazione, Walter Veltroni, afferma di essere “in disaccordo sulla guerra”, un’inezia in confronto ai punti di raccordo con il premier britannico. Naturalmente Walter Veltroni si augura che l’unità dei riformisti non abbia “toni militareschi” nella sua versione italiana. Bene, adesso sappiamo quali titani del pensiero si scontreranno nella prossima campagna elettorale per la poltrona di Sindaco di Roma: Gianni Alemanno, che riempie la città del suo slogan “in nome del popolo romano” semplicemente ridicolo per le origini baresi del candidato di AN e pericolosamente nostalgico per la sua eco fascista, e Walter Veltroni, che dà premi a top manager di aziende precarizzanti e nocive (Montedison), a dirigenti di banche, che della guerra finanziano tutto tranne i sistemi radar, e rampanti delle palestre, che ci parlano di spirito. Senza contare che Veltroni considera la guerra di Blair & co. un semplice disaccordo di programma. Disarmante.
Per leggere l’intervista a Veltroni di Repubblica http://www.dsmilano.it/html/Pressroom/2005/09/rep5_0903_intervista-a-veltroni.htm
Per leggere l’intervista a Matteo Arpe e la domanda sul rapporto Capitalia-finanziamento armamenti http://www.dilloadalice.it/articolo.aspx?Articolo=a84arpe.xml
Per un commento su Nerio Alessandri http://www.wittgenstein.it/post/20041103_48300.html
Per informare i candidati sindaci su chi è Stefano Ricucci http://news.google.it/news?q=stefano+ricucci&hl=it&hs=Q00&lr=&client=firefox-a&rls=org.mozilla:it:official_s&sa=X&oi=news_it&ct=title
romalibera.blog.tiscali.it/
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il comunicato finale
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pop parade Tuesday, Jun. 20, 2006 at 12:28 PM |
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Mercoledì 28 giugno_POP PARADE ORE 19 APPUNTAMENTO METRO PIRAMIDE Reddito e diritti per tutt@!
Noi precari e precarie riprendiamo parola e riscriviamo il calendario della politica e dei conflitti metropolitani. Consapevoli che nessuno può parlare del nostro futuro senza di noi, scegliamo di volta in volta come raccontarci, rifiutando le logiche di rappresentanza.
Lo facciamo a partire dalla nostra condizione materiale e dalla consapevolezza di rappresentare la ricchezza produttiva di questa città. Il sindaco Veltroni rivendica con orgoglio la crescita del 4,1% del Pil cittadino, ma dimentica il fatto che la Roma dello sviluppo edilizio selvaggio, degli squali del mattone, delle opere dei grandi architetti, la Roma dei servizi alla persona e alle imprese, dell'industria dello spettacolo e della vetrina culturale fatta di happening e grandi eventi, cresce sulle spalle della precarietà diffusa. Per queste ragioni con diverse reti di movimento, collettivi di precari, sindacati di base, spazi sociali, studenti, senza casa stiamo costruendo per *mercoledì 28 GIUGNO* una manifestazione-parade cittadina, notturna e musicale, contro la precarietà e per i nuovi diritti: dagli operatori sociali ai lavoratori dei canili, dai precari della Sanità ai ricercatori dell’università, dai precari dell'Istat ai lavoratori di Atesia, dai precari dello spettacolo agli attivisti delle produzioni culturali indipendenti. Per continuare a cospirare insieme vogliamo immaginare un percorso pubblico, aperto e orizzontale che attraversi le notti bianche dell'8 e 9 Settembre.
-Per l’abolizione della legge 30 e del “pacchetto Treu”
-Per l’introduzione di una legge regionale e nazionale per il reddito sociale
-Per la stabilizzazione e l’assunzione di tutti i lavoratori precari
-Per il diritto all’abitare e l’applicazione della delibera 110
-Per la difesa e la valorizzazione degli spazi sociali e culturali
-Per il diritto di accesso alla formazione e la libera circolazione dei saperi
-Per il diritto di movimento e di cittadinanza dei migranti
MERCOLEDì 28 GIUGNO POP PARADE_ORE 19 APPUNTAMENTO METRO PIRAMIDE
http://www.estateprecaria.org
www.estateprecaria.org
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estate romana fagocita pista ciclabile
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ppno Thursday, Jun. 22, 2006 at 2:46 PM |
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Sabato 24 giugno ore 22,30 sulla banchina del Tevere sotto Ponte Garibaldi appuntamento festa e picnic dei ciclisti urbani sostenitori dell’eterno candidato Pio La Bici.
Vista l’occupazione abusiva dell’unica pista ciclabile utile che esiste sul territorio comunale da parte degli stand dell’estate romana che impedisce palesemente il diritto a muoversi in bici, i ciclisti romani lanciano questo appuntamento per ribadire che la pista ciclabile deve rimanere una pista ciclabile. Nello scaricabarile fra primo Municipio, Regione Lazio, A .R.D.I.S. e Assessorato all’Ambiente non si sa più chi sia il titolare dei fondi per l’occupazione del suolo pubblico, e non si capisce chi siano i responsabili dell’assegnazione degli spazi su un lungo tratto di pista ciclabile. Il risultato di ciò è che sono due settimane che la pista è occupata dagli stand con tanto di segnaletica tra i tavolini e il resto della banchina è diventato una strada trafficata da automobili e camion, il fondo viene rovinato dalle installazioni e fino a settembre sarà pericoloso per chiunque passarci in bicicletta. Sono in corso trattative fra alcune associazioni autoproclamatesi rappresentanti dei ciclisti e le “istituzioniâ€. Nessun accordo di compravendita può garantire il diritto di mantenere quel poco che il comune di Roma ha fatto per la mobilità ciclabile in questi anni. L’unica soluzione possibile è di trasferire gli stand da un’altra parte e non la ciclabile sull’altra sponda come ufficiosamente proposto. Vogliamo fermare questo scempio. I diritti non si vendono e non si comprano con panini e birre! Invitiamo tutti, perché la pista ciclabile è di tutti, a partecipare in bici, skate, roller e bmx (fra i tavolini è ‘no sballo), a piedi, con i trampoli, con i passeggini e quel che vi pare. Portate musica, cibo, bevande, pistole ad acqua. Ciclisti Urbani Sciolti e Disinvolti. Gruppi Informali Lavori In Cors(A) Devoti di Santa Graziella Eretici di Santa Cinzia Cicloprecari lungo gli argini Scismatici delle Safari Troglociclisti Ciclisti Giocolieri Esagerati
La discussione e le foto dello scandalo: http://www.romapedala.splinder.com/
L'Estate Romana fagocita la pista ciclabile
I ciclisti non sono contro gli stand e il divertimento, protestano perché gli viene negato il diritto di utilizzare la pista ciclabile e sono stati presi in giro dalle istituzioni.Gli Assessorati del Comune di Roma e della Regione Lazio non sono stati in grado di trovare una soluzione in tempo utile per ripristinare questa pista ciclabile, inaugurata nell'ottobre 2005.Questa pista è stata ufficialmente riconosciuta come percorso ciclopedonale con un atto formale del VII Dipartimento del Comune di Roma, è una strada a tutti gli effetti e non può essere invasa da strutture che non rispettano nemmeno le distanze di sicurezza per i mezzi di soccorso.Tutto questo avviene con il beneplacito delle autorità ,che hanno anche permesso il transito e il parcheggio di mezzi a motore su di un percorso ciclopedonale.Come ciclisti romani non ci accontentiamo di vaghe promesse farfugliate in due riunioni a porte chiuse fra istituzioni e associazioni rappresentative solo di sé stesse!Questa pista ciclabile è stata realizzata con ingenti investimenti di denaro pubblico, già è a rischio per le esondazioni del Tevere da novembre a febbraio,con lo scempio attuale la si rende impraticabile e pericolosa anche per tutta l'estate: non si tratta di un disagio "momentaneo" come le istituzioni vogliono farci credere.e non possiamo permettere che questa occupazione diventi un pericoloso precedente che metterebbe a rischio anche per il futuro l'utilizzazione della pista ciclabile! In questa faccenda l'atteggiamento trascurato e pasticciato delle istituzioni competenti,al limite dell'abusivismo, non è di certo un segno di attenzione alla mobilità ad impatto zero ed ai problemi di inquinamento di questa città ! Non possiamo permettere che si crei un pericoloso precedente Chiediamo il ripristino immediato della pista ciclabile.
Ciclisti Urbani Sciolti e Disinvolti. Gruppi Informali Lavori In Cors(A) Devoti di Santa Graziella Eretici di Santa Cinzia Cicloprecari lungo gli argini Scismatici delle Safari Troglociclisti Ciclisti Giocolieri Esagerati Ciclofficina Popolare Don Chisciotte Ciclofficina Centrale Ciclisti a Tempo Indeterminato F.I.P.B.- Federazione Italiana Protesi delle Biciclette Ciclisti Autoconvocati
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Veltroni è affetto da sindrome di Tersilli
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Fatti un tuffo Veltroni Friday, Jun. 23, 2006 at 5:52 PM |
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Dipendenda dalla dipendenza: la più grave fra le malattie possibili!
Se non ci fossero malati, i dottori non avrebbero persone da curare.
Se tutti producesso in proprio energia elettrica, nessuno l'acquisterebbe.
Se si utilizzassero solo materiali riciclabili non servirebbero più materie prime.
Se ci fossero robot che sostituissero gli umani nelle mansioni che nessuno vorrebbe svolgere, non sarebbe necessario istituire il servizio civile obbligatorio e non esisterebbero la schiavitù, la sottomissione e lo sfruttamento.
Con il progresso tecnologico, la libertà non è più un'utopia, ma non si riesce a realizzarla perchè alcune persone gravemente malate hanno bisogno di generare dipendenza nei loro confronti.
Cibo, acqua, aria, vestiario, casa, tempo libero, viaggi, vacanze, salute, medicine, istruzione, sessualità, comunicazione, sport, protagonismo, proprietà privata, soldi e amore, sono solo alcuni dei beni che devono essere resi accessibili a tutti.
La povertà esiste perchè viene tollerata la dipendenza dalla dipendenza e per assurdo tutte le principali università del mondo insegnano a generare dipendenza invece che libertà.
L'essere umano è schiavo di questa malattia e finchè non deciderà di curarsi non è possibile che evolva in nessun modo, anzi, l'autodistruzione è sempre più vicina, perchè, come per tutte le forme di dipendenza, la dipendenza dalla dipendenza non basta mai, ce ne vogliono dosi sempre maggiori.
I dottori vogliono sempre più malati.
I supermercati vogliono sempre più clienti.
I manager vogliono sempre più dipendenti.
I preti vogliono sempre più fedeli.
I padroni sempre più schiavi.
I produttori di energia sempre più consumi.
E i laureati istruiti per ammalarsi di questa grave malattia, come Veltroni, organizzano la società affinchè ci siano sempre più malati, clienti, dipendenti, fedeli, schiavi, consumi inutili, povertà e dipendenza dalla dipendenza.
Aiutoooooooooooooooo!!!!!!!! Salviamoci da Veltroni!!!!!!!!!!!!!
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Veltroni sempre più ricco, i romani sempre più poveri
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Fatti un tuffo Veltroni Friday, Jun. 23, 2006 at 6:00 PM |
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Se ci fate caso, le grandi organizzazioni che si occupano senza successo di eliminare la povertà, sono caratterizzate da vertici che si arricchiscono esageratamente nello sviluppo delle loro attività. Veltroni, Annan, Ratzinger, Bono, Gates ed i politici dei paesi donatori sono solo alcuni esempi.
Ma per assurdo, chi sinceramente all'interno di queste grandi organizzazioni, o in proprio con una piccola associazione, cerca di raccogliere investimenti, deve farlo in modo volontario, senza ricavarci da vivere, frustandosi nel fallimento e nell'impossibilità di costruire per lo meno per sè, una vita dignitosa.
Abbiamo già parlato degli eserciti che devono essere messi al servizio delle popolazioni e del servizio civile obbligatorio retribuito, ma non basta.
Chi raccoglie fondi per una qualsiasi attività di aiuto al prossimo, deve avere una percentuale di almeno il 15 per cento.
Bisogna scardinare il sistema della circolazione del denaro verso le chiese, i sindaci, banche, gli usurai, i governi corrotti e le grandi aziende fraudolente.
Una qualsiasi piccola azienda africana, asiatica o latinoamericana deve poter contare su promotori finanziari specializzati.
I finanziamenti devono poter essere cercati a scopo di lucro.
C'è bisogno di persone che diventino ricche raccogliendo fondi per iniziative solidali o che vendano partecipazioni azionarie di aziende etiche che rispettino i diritti dei lavoratori, dei consumatori e dell'ambiente.
Le televisioni ed i giornali devono poter avere una percentuale sui fondi raccolti durante i grandi avvenimenti mediatici.
Vanno proposte affiliazioni a siti internet.
Sei riuscito a trovare 1 milione di dollari per un ospedale? Devi avere il 15%. Devi avere 150.000 dollari tutti per te!
Sei riuscito a vendere 500 adozioni a distanza per un fatturato di 100.000 dollari all'anno? Devi avere il 15%. Devi avere 15.000 dollari tutti per te!
Sei riuscito a collocare delle azioni di una piccola azienda agricola biologica per un valore di 10.000 dollari? Devi avere il 15%. Devi avere 1.500 dollari tutti per te!
Ti sei procurato 100 computer per creare una rete internet tra piccole aziende sparse per il mondo? Devi avere il 15%. Devi avere 15 computer tutti per te!
Hai trovato un'azienda disposta a fornire mezzi di produzione e formazione professionale a distanza in cambio di una partecipazione azionaria? Devi avere il 15%. Ogni 100 azioni ne devi avere 15 tutte per te!
In tre anni vi assicuriamo che diamo salute, educazione e lavoro a tutto il mondo!
Non abbiate paura di aiutare gli altri diventando onestamente ricchi!
Fatelo e saremo tutti felici!
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è il momento di diventare ricchi
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salto di qualità Saturday, Jun. 24, 2006 at 10:35 AM |
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Per me è il momento di fare un salto di qualità e di diventare tutti ricchi. Ho pensato tutta la notte al commento di Veltroni fatti un tuffo.
Dobbiamo uscire dalla logica che ci riduce precari alla ricerca di un favore concesso dai sindaci e dai padroni per un lavoro fisso sfruttato, o un piccolo reddito sociale che non basterebbe neanche per andare in pizzeria una volta al mese, o che ci riduce alla lotta per la conquista di un potere politico per sostituirci alla classe dominante.
E' il momento di diventare ricchi con le nostre battaglie. Possiamo far sfondare il mercato equosolidale, possiamo far trionfare i centri sociali come punti di ritrovo sbalzando i locali del sistema.
Sarà una cosa stupida e poco cattolica, ma se ad un concerto al centro sociale il biglietto costa dieci euro, e se porto venti amici, è giusto, a me devono venire 30-40 euro di percentuale.
In questo modo facciamo complessivamente a Roma, concerti da 500 mila persone ogni sabato finanziando il Movimento e le nostre tasche.
Se in Chiapas facciamo cooperative e vendiamo partecipazioni azionarie, con tanto di suddivisione degli utili a fine anno, non credete che la gente dia più volentieri i soldi alle cooperative del Chiapas che ai bond Argentina e azioni Parmalat?
Le aziende del chiapas sono solide, è un investimento sicuro.
Io so che potrei diventare ricco vendendo azioni di cooperative agricole del Chiapas, e se vendessi 1 milione di euro in azione del Chiapas, non credo che i contadini siano infelici di avere 850 mila euro per sistemare gli acquedotti e di lasciare 150 mila euro a me per costruirmi una casa in chiapas, fare la protesi dentaria a mia madre, e un altro paio di cose.
Dobbiamo diventare ricchi in modo onesto realizzando i nostri sogni, è la verità, dobbiamo smetterla di essere dei moralisti cattolici che vogliamo dimostrare di essere più santi di Gesù e San Francesco, più guerriglieri del Che e più intellettuali di Tony Negri.
I contadini hanno bisogno di acquedotti, io ho bisogno di soldi, il Movimento ha bisogno di soldi e costruire sedi adatte ad ospitarci, perchè non è giusto che gli stronzi abbiano il centro benessere con la piscina, e noi invece no. Ce la meritiamo anche noi e possiamo costruircela.
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ragionamenti e pratica
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cioè Saturday, Jun. 24, 2006 at 10:55 AM |
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Non mi sembra sbaglaito come ragionamento. Se trovassi un finanziamento per indymedia, per esempio trovassi 10 mila euro, perchè non potrei tenermene 1000? Ne trovassi dieci mila al mese, e come me ce ne fossero altri 100, noi ci viviamo, e indymedia si trasforma nel più bel network informativo del mondo con servizi video, fotoreportages, film documentari e cose del genere. Che poi si possono rivendere alimentando il circolo virtuoso.
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stipendio a tutti i lavoratori
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basta col volontariato Saturday, Jun. 24, 2006 at 11:20 AM |
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Il volontariato è la peggior forma di precariato possibile. Non solo si viene sfruttati lavorando per altri, ma non si viene retribuiti, non si ha nessun diritto e lo si prende sempre in culo.
A me di indymedia per esempio mi interessa la linea editoriale.
Invece di indymedia mi fa schifo che ci lavorino volontariamente ricchi figli di papà che se lo possono permettere.
Mi piacerebbe di più se indymedia retribuisse equamente migliaia di persone in tutto il mondo, mantenendo la linea editoriale ed aiutando a risolvere il problema del precariato e dello sfruttamento dei volontari.
La linea editoriale non centra con il volontariato o la retribuzione dei lavoratori. E' una scelta di base.
Invece il volontariato è la peggior forma di precariato, una zucchina di dieci metri che non ci si toglie dal culo neanche per andare a dormire.
Precario= in attesa di un lavoro che non arriverà mai Volontariato=in atesa di un pagamento che non arriverà mai
Indymedia, in buona fede, è peggio di uo sfruttatore di precari... però cambiare rotta è un attimo.
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Comunicato USI
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USI AIT Tuesday, Jun. 27, 2006 at 1:45 PM |
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L'USI- UNIONE SINDACALE ITALIANA, tra gli organizzatori del Corteo con carri - musica - striscioni del 28 giugno, invita tutti/e precari/e - lavoratori/trici - studenti/esse a partecipare alla manifestazione di Roma contro la precarietà per dare un chiaro segnale di opposizione alla legge 30 - al blocco delle assunzioni a partire dagli enti locali... L'USI parteciperà al corteo con un suo carro che ricorderà anche per i colori rossoneri l'autogestione e l'autorganizzazione a partire dallì'esperienza della Spagna del 36 (sulla quale, insieme ad altre strutture ha organizzato nel mese di maggio un Convegno nazionale) per giungere alle attuali lotte del precariato romano contro i padroni pubblici e privati, una estensione del conflitto che dimostra ancora oggi l'attualità di questo progetto. L'USI che in questi mesi sta lottando in difesa dei precari e per la ricollocazione di vari gruppi di lavoratori e lavoratrici all'interno di varie vertenze, anche cittadine, invita tutti/e a partecipare attivamente. Il Corteo partirà dopo le 19 - 19,30 da porta san Paolo (piramide) per attraversare Testaccio - Trastevere - Ponte Garibaldi - Via Arenula - Botteghe oscure - verso la Bocca della verità e via dei Cerchi per concludersi verso le 23 al Colosseo, un modo anche per rendere visibile a tutta la città l'invisibilità di chi lavora al nero, con contratti di co.co.pro o nei vari modi previsti dalla legge 30. Un modo per segnalare la gravità del fenomeno della precarietà nella nostra città e per rilanciare la vertenzialità nei posti di lavoro e nel territorio e per aprire una complessiva vertenza cittadina, come l'USI sta già facendo per gli operatori socili e per le precarie dei nidi e delle scuole d'infanzia del Comune di Roma. Una vertenza che si collega ad una battaglia nazionale contro la precarietà, per richiedere al governo Prodi l'abolizione della legge 30 e l'assunzione dei precari a partire da quelli del P.I. e con tutta una serie di richieste che rilancino una Piattaforma sociale complessiva ed unitaria che dovrà servire per costruire unitariamente uno sciopero generale nel mese di ottobre. L'USI invita poi tutti/e a partecipare all'Assemblea dell'8 luglio al teatro brancaccio di Roma per trovare l'intesa per una manifestazione nazionale contro la precarietà. RILANCIAMO IL CONFLITTO SOCIALE - LOTTIAMO UNITI PER OTTENERE LAVORO - REDDITO - ASSUNZIONI E DIRITTI.
Segreteria USI AIT VIA ISIDE 12 - ROMA TEL. 06/70451981
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Comunicato CUB
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Rdb CUB Tuesday, Jun. 27, 2006 at 1:47 PM |
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COMUNICATO STAMPA
LA CUB ALLA POP-PARADE DEL 28 GIUGNO
Prende il via l’Estate Romana Precaria a Porta San Paolo ore 19
La Confederazione Unitaria di Base, tra le organizzazioni promotrici della PoP Parade del 28 Giugno 2006, sarà ancora una volta in piazza per il reddito per tutti e contro la precarietà, per l’abolizione delle Leggi 30 e Treu.
Per la CUB questo appuntamento romano s’inquadra nel costante impegno contro la precarietà e per il reddito, sostenuto anche attraverso le MayDay nazionali, ed a sostegno della proposta di legge presentata dalle RdB-CUB per l’assunzione programmata di tutti i precari delle Pubbliche Amministrazioni.
Roma, 26 giugno 2006
Ufficio Stampa RdB-CUB
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