COMUNICATO UFFICIALE
VI RADUNO ANTIRAZZISTA INTERNAZIONALE
Dopo anni in cui per forza di cose la nostra attenzione è caduta principalmente sull'aspetto repressivo quest'anno pensiamo sia giusto tornare alle origini, pensiamo sia giusto rimettere i temi dell'antirazzismo, dell'antifascismo e della popolarità del calcio al centro del programma della sesta edizione del RAI.
COMUNICATO UFFICIALE
VI RADUNO ANTIRAZZISTA INTERNAZIONALE
Dopo anni in cui per forza di cose la nostra attenzione è caduta principalmente sull'aspetto repressivo quest'anno pensiamo sia giusto tornare alle origini, pensiamo sia giusto rimettere i temi dell'antirazzismo, dell'antifascismo e della popolarità del calcio al centro del programma della sesta edizione del RAI. Non che ci dimentichiamo della discriminazione mediatica e penale che hanno subito gli ultras negli ultimi anni, non che sottovalutiamo la gravità di certe torsioni legislative, dall'arresto differito - Sambenedettese-Genoa solo per portare un esempio- al biglietto nominativo passando per una crescente militarizzazione degli stadi e degli spazi ad essi limitrofi. E' che riteniamo necessario riavviare una discussione pubblica e partecipata su cosa siano oggi il pianeta calcio e l'universo ultras, partendo dalla realtà dei fatti. Partendo… Dalla consapevolezza che tutti gli sforzi intrapresi dalle "alte sfere" per far passare gli ultras come un cancro da estirpare sono naufragati di fronte al comportamento malavitoso degli stessi padroni del calcio. Un comportamento oggi conosciuto da tutti grazie alle indagini, più o meno garanti della privacy, condotte dalla magistratura di Napoli, Roma e Torino. Partite truccate, fideiussioni false, corruzione, minacce convincenti, doping sportivo, doping amministrativo, scommesse illegali, diritti tv…. Tutti coinvolti - arbitri, giocatori, dirigenti, designatori, giornalisti televisivi, funzionari di polizia, alti ufficiali della finanza, ministri, pseudo ultras. L'unica parte pulita del calcio siamo noi, abbiamo detto inascoltati se non derisi in più occasioni, mentre i "soliti noti" continuavano a farci passare come l'unico male di un sistema altrimenti modello di onestà e trasparenza. Lo facevano sbattendoci come mostri sulle prime pagine di giornali e telegiornali con il duplice scopo di coprire le loro malefatte e di accaparrarsi gli Europei 2012. Oggi sono le cronache giudiziarie a confermare la nostra versione dei fatti e ad indagare la loro. Dal comportamento di Eto'o e Zoro che rifiutandosi di proseguire una partita di fronte a comportamenti discriminatori e razzisti ha evidenziato per l'ennesima volta come la xenofobia sembra "possedere" una parte non così minoritaria del tifo calcistico in Italia e non solo. Dal saluto romano di Di Canio in quel di Livorno e dalla seguente manfrina su un calcio visionario senza politica accompagnato da equiparazioni storiche inaccettabili. Da gruppi ultras sempre più camerateschi non solo nei simboli ma anche nei comportamenti e nelle pulsioni, non venuti dal nulla ma figli del lavoro politico delle forze organizzate di estrema destra che nella più totale indifferenza generale hanno cercato di imporre un prototipo ultras più vicino al legionario che al tifoso appassionato. Un prototipo che trova la sua compiutezza negli ultras Italia al seguito della nazionale ai prossimi mondiali in Germania, neonazisti tutti di un pezzo, travestiti all'occorrenza da sbandieratori tricolorati e primi tifosi della italica patria. Da un mondo ultras messo "sotto fuoco" per la coincidenza del tutto casuale tra l'esposizione dei soliti striscioni filonazisti della curva sud in occasione di Roma-Livorno e la commemorazione della Shoah. Un calcio rovinato dalla politica disse in quel frangente il Ministro degli Interni additando i responsabili nei neofascisti di forza nuova. Criminali per un giorno verrebbe da dire, visto che all'indomani i criminali sono diventati come per incanto fedeli alleati. Da un universo ultras che più che apolitico è da mani nei capelli quando, la giustificazione dell'emotività a caldo non basta, chiede la pena di morte in Italia. Da quello che riteniamo essere forse il fenomeno più preoccupante, segno di una deriva sempre più ambigua intrapresa dal mondo ultras e cioè la scomparsa - o meglio lo scioglimento più o meno indotto - di gruppi storici come la Fossa dei Leoni del Milan, le Brigate Nerazzurre dell'Atalanta, gli Ultras Unione del Venezia e le Brigate Gialloblu del Modena. Gruppi quantomeno in controtendenza con l'andazzo generale descritto sopra che per svariati motivi, non sta a noi giudicarli, hanno deciso a forza o a ragione di ripiegare una volta per tutte lo striscione simbolo di tante battaglie. Se fino ad oggi abbiamo ritenuto prioritaria la costruzione di una prassi comune in difesa degli ultras bersagliati da una criminalizzazione immotivata, oggi continuando a reclamare e soprattutto sostenere concretamente la libertà di tutti noi, riteniamo di non poterci sottrarre ad una analisi senza sconti né scorciatoie della deriva pericolosa intrapresa sia dal calcio moderno sia dal mondo ultras. Una deriva che fino ad oggi nessuno ha saputo contrastare in maniera efficace.
FRONTE DI RESISTENZA ULTRAS (TERNI, LIVORNO, CASERTA) SCONVOLTS E BRIGATE ROSSOBLU CIVITANOVESE NUCLEO SAMBENEDETTESE WORKING CLASS SAVONA
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IL RADUNO ANTIRAZZISTA INTERNAZIONALE SI SVOLGERA' DAL 7 AL 9 LUGLIO 2006 PRESSO GLI IMPIANTI SPORTIVI DI GUADAMELLO DI NARNI (TR)
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PROGRAMMA
VENERDI 7 Luglio 2006
Concerti:
Shots in the dark ska
Los Fastidos oi!
Khora n' Papacalura sicilian style
A seguire dj-set fino all'alba
SABATO 8 Luglio 2006
Dibattito Resistenza Ultras ore 18:00
Concerti:
Rude Talking ska
Villa Ada Crew + Brusco reggae sound
A seguire dj-set fino all'alba
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SERVIZI - Campeggio libero - Servizi igienici e docce - Punto ristoro - Birreria - Bar
Il Raduno Antirazzista Internazionale è organizzato con il patrocinio di: Provincia di Terni, Comune di Terni, Comune di Narni, Regione Umbria
per info e contatti:
http://www.radunoantirazzista.net info@radunoantirazzista.net
www.radunoantirazzista.net
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