Rifondazione si chiama fuori dalla giunta e chiede le dimissioni
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Dal Messaggero, ahimé, ma intanto si faccia circolare la notizia e si promuovano tutte le forme di mobilitazione, dando corpo e visibilità al diffusissimo malcontento delle popolazioni.
Sottolineo soltanto che nel comune di Terni i casi di tumore sono il triplo rispetto al resto del territorio provinciale - comprendente peraltro non solo boschi ma "poli d'inquinamento", come, appunto, Narni e Nera Montoro. Aumentare le emissioni inquinanti nella strasatura conca ternana è davvero un crimine!!!
a nome della "brigata Germinal Cimarelli".
Centrale a Narni
di MARCELLO GUERRIERI il Messaggero.
NARNI Cercano di sparare le ultime cartucce: domani pomeriggio sotto gli Scolopi in piazza dei Priori, a Narni, i dirigenti di Legambiente cercheranno di alzare il tono della protesta contro l’idea della nuova centrale delle Treie, centrale che sta avendo grandi rispercussioni dentro la giunta di Stefano Bigaroni.
Gianni Di Mattia, l’assessore all’ambiente, è anche presidente del Comitato per il “no alla centrale”.
Ed ha la lettera di dimissione in tasca e non partecipa più alle riunioni di giunta.
Anche i due rappresentanti di Rifondazione Comunista, Renato Purgatorio e Mario Spadini, si sono chiamati fuori dalla giunta e per soprammercato, hanno chiesto anche le dimissioni dello stesso sindaco.
In settimana, venerdì, ci sarà anche il Consiglio Comunale, dove tutti, tranne il consigliere Adiberto Favilli, si erano espressi contro la centrale. Il rischio che una sfilza di dimissioni si possa presentare al tavolo delle segreteria non è per niente scongiurato.
Che la centrale si sarebbe dovuta fare lo sapevano tutti. Però in tanti avevano sperato che la cosa sarebbe finita lì, senza che ci fosse stata una società disposta a tirare fuori i soldi per un investimento così sostanzioso.
Invece, a fronte di 40 lettere inviate dall’assessore regionale Mario Giovanetti, ci sono state sette risposte, una che declinava l’invito ma altre sei che dimostravano forte interesse per la costruzione.
E qui sono avvenute le due cose che hanno fatto imbestialire gli esponenti di Rifondazione Comunista: la centrale doveva essere di 280 Megawatt invece si parla apertamente di 400 Megawatt.
Poi il luogo, indicato da comitati, consiglieri e giunta comunmale narnese in Nera Montoro dentro la Terni Chimica, con una superficie che non avrebbe consentito una mega centrale.
A Treie, invece questi limiti non ci sono. «Il sindaco sapeva di questo cambio di carte? – hanno detto in casa di Rifondazione Comunista – se sì la cosa è molto grave perchè abbiamo nascosto informazioni ai cittadini».
Il sindaco Bigaroni ha trovato anche due puntelli inaspettati. Enzo Proietti Grilli, coi suoi socialisti, ha espresso la piena solidarietà, ricordando che il suo partito si era speso in quella direzione.
Ma anche la Margherita ha mantenuto la barra su Bigaroni, esprimendo tutta la propria solidarietà, passando anche avanti, se possibile indicando nell’Asit una delle multiutility che dovranno affiancare le grandi compagnie elettriche nella gestione della centrale.
L’unico aspetto positivo è che non si parla più di mega tralicci: l’Ast, dopo aver sollecitato la costruzione, non sempre nemmeno più interessata alla centrale, ma soprattutto perché non interessata ad entrare direttamente nel business dell’energia.
E quindi basterà che dai trasformatori di Treie ci si connetta alla rete nel nodo della ex Valdarno per inviare in rete una grande quantità di energia.
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