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Solidarietà (e non solo) agli arrestati
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s t e l l a Wednesday, Jul. 12, 2006 at 1:22 PM |
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Firmate e diffondete il più possibile
10 arresti e 54 perquisizioni non fermeranno né la libertà di pensiero e di espressione politica né la lotta contro il colonialismo in Sardegna.
Gli arresti e le perquisizioni che hanno colpito pesantemente alcune componenti della sinistra anticolonialista sarda, il movimento indipendentista in generale e in maniera particolare l´organizzazione “A Manca pro s´Indipendentzia” sono un´insulto ai principi fondamentali della libertà di pensiero e di espressione e partecipazione politica. Si tratta infatti in tutti i casi di militanti che hanno sempre condotto la loro attività alla luce del sole denunciando pubblicamente i meccanismi con cui il colonialismo impoverisce la Sardegna e lo scandalo dell´occupazione militare che essa subisce. I compagni arrestati e le decine che hanno subito perquisizioni durate anche 14 ore, sono compagni che hanno sempre lottato a viso aperto nella scuola, fra i lavoratori, fra i disoccupati per difendere la lingua e la cultura sarda, per lottare contro le basi che devastano la nostra terra. Si tratta di compagni che hanno manifestato pubblicamente contro la guerra, per la solidarietà dei popoli oppressi, in favore dei diritti dei lavoratori e contro la globalizzazione imperialista, partecipando sempre al dibattito politico sardo e internazionale sul terreno dell´indipendentismo e dell´anticolonialismo di sinistra. Ci appelliamo a tutti i democratici, agli antifascisti, per fare in modo che a questo duro colpo segua una reazione decisa e ferma di solidarietà e di sdegno, capace di organizzare un fronte unico il più ampio possibile basato sul principio fondamentale del diritto alla partecipazione politica di tutti i cittadini. È infatti questo diritto fondamentale che viene violato con questa ondata di arresti, perquisizioni e sequestri ed è chiara la matrice politica dell´operazione di polizia tesa a sradicare dalle fondamenta qualunque cosa che in Sardegna “puzzi” di lotta di liberazione nazionale e sociale. Sulla base di un teorema noto con il nome di “Teorema Pisanu” si vuole fare credere che i militanti colpiti siano pericolosi terroristi e si usano le leggi speciali Reale-Cossiga (ancora in vigore) e le ultime, codine modifiche approvate con il cosiddetto “pacchetto Pisanu” per tentare di demolire una voce scomoda in Sardegna la quale non nasconde proprio nulla sotto la lotta dichiarata, aperta e pubblica per una Sardegna diversa. Abbiamo il dovere morale e politico di dare una risposta e di prendere una posizione netta su questo: il tentativo di creare divisioni e isolamenti deve essere rispedito al mittente sotto il segno dell´unità di tutti i democratici, degli antifascisti, degli indipendentisti, e di tutti i movimenti popolari progressisti in generale. Questo non è solo un attacco gravissimo ad A manca pro s´Indipendentzia, e agli altri militanti colpiti. Si tratta invece di un monito per tutti coloro che vogliono condurre l´attività politica in maniera non conformista: chi esce fuori dal solco verrà colpito duramente e criminalizzato. A questo tentativo bisogna rispondere uniti, perché su questa risposta grava la possibilità che in Sardegna cali un silenzio terrificante per i prossimi anni a venire dove nessuno si sentirà più libero di manifestare il proprio dissenso!
Le organizzazioni, i movimenti, le associazioni, gli individui firmatari di questo documento mettono a disposizione le loro energie e risorse per organizzare una forte risposta democratica a questo tentativo di criminalizzazione della attività politica in generale. La libertà di pensiero e di espressione politica non può essere processata!
Non passeranno!
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ci mankavano loro
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mala Wednesday, Jul. 12, 2006 at 1:29 PM |
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ci mancavano loro,i nazisti padani. ecco il meraviglioso articolo apparso sul loro giornale di merda:
maxi blitz della digos a nuoro Decapitata la rete dei terroristi sardi Per l’accusa sono i responsabili di una lunga serie di attentati con ordigni esplosivi: 10 in manette, 54 indagati Nuoro - Duro colpo della polizia al mondo eversivo sardo. Dieci esponenti di spicco di gruppi dell’Oir, Organizzazione Indipendentista Sarda e del Ncp, Nuclei proletari per il comunismo sono stati arrestati dagli uomini della Digos di Nuoro, Cagliari, Sassari e Oristano, nell’ambito di un’operazione antiterrorismo coordinata dalla procura di Cagliari. 54 sono invece gli indagati. L’accusa è quella di aver promosso, costituito, organizzato e finanziato associazioni sovversive con finalità terroristiche. Gli arrestati avevano tutti un ruolo chiave all’interno delle due associazione eversive di stampo marxista-leninista e indipendentista. I due gruppi, in quattro anni, hanno messo a segno ben 30 atti intimidatori, prevalentemente dinamitardi e incendiari, ai danni di sedi sindacali, economiche, politiche ed istituzionali dell’Isola. In manette sono finiti Bruno Bellomonte, ferroviere 57enne, nato in Egitto, ma residente a Sassari, Stefania Bonu, 28enne di Sassari, titolare di un ristorante, Massimiliano Nappi, 38enne di Sassari, professore di Filosofia, Marco Delussu, studente universitario in lettere, 31 anni, residente a Cagliari, Roberto Loi, residente a Sassari, anch’egli 31enne e studente di lettere, Marco Peltz, infermiere 37enne di Sassari, Emanuela Sanna, 31anni, di Sassari, neolaureata in fisica all’università di Cagliari, Salvatore Sechi, falegname 36enne di Sassari, Alessandro Sconamila, 31 anni, studente, di Sassari e Pierfranco Devias, 35 anni, manovale di Nuoro. «Le indagini - ha spiegato il dirigente della Divisione anticrimine del servizio centrale antiterrorismo di Roma, Eugenio Spina - sono partite quattro anni fa, quando la notte del 26 settembre 2002, i gruppi eversivi posizionarono due ordigni, uno nella prefettura di Nuoro, l’altro nella sede locale dell’Associazione industriali, alla vigilia della visita dell’allora ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu». In entrambi i casi le bombe rimasero inesplose per un difetto della miccia. «Da allora - ha sottolineato Spina - si è sviluppata un’attività investigativa che ha visto impegnati, in perfetta sinergia, gli uffici della Digos dei quattro capoluoghi sardi». Fra gli atti intimidatori rivendicati dagli Npc si registra la bomba del 18 agosto 2004 in un cestino per i rifiuti nella piazzetta di Porto Cervo, durante il soggiorno dell’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in compagnia del premier inglese, Tony Blair, e l’ordigno, fatto esplodere la notte del 13 aprile 2004, contro la discoteca Smailàs di Poltu Quatu. Fra le azioni terroristiche dell’Oir spicca la bomba rimasta inesplosa il 5 aprile 2005 di fronte ad una finestra del Nucleo informazioni del distretto militare di Sassari. L’ultimo attentato degli indipendentisti rivoluzionari risale invece al 13 luglio 2005, quando, alla vigilia di una importante manifestazione ad Ottana, posizionarono un ordigno, rimasto anche in questa occasione inesploso, di fronte alla sede della Cisl nuorese. Due estati fa, poi, gli esponenti dell’Oir erano saliti alla ribalta delle cronache per aver inviato lettere minatorie contenenti proiettili al presidente del Consorzio Costa Smeralda, Renzo Persico, al patron della Costa Smeralda, Tom Barrak, al proprietario del Billionaire, Flavio Briatore e ai sindaci di Furtei e Villaputzu. Dalle indagini della polizia è emerso che l’Oir operava in clandestinità sin dall’estate del 2000. Due anni prima, quindi, della comparsa nel panorama terroristico. Alcuni esponenti, in particolare, erano impegnati in attività di autofinanziamento. Prevalentemente rapine. Come quella del 9 febbraio 2001 ai danni di una gioielleria di Luras (Olbia-Tempio). In quell’occasione vennero arrestati 4 anarchici. Sia l’Organizzazione indipendentista rivoluzionaria che i Nuclei proletari per il comunismo non sono caratterizzati da una struttura gerarchica. Non c’è un leader o un ideologo che coordina l’azione. «Per chi conosce bene gli ambienti sardi - ha spiegato il dirigente della Digos di Nuoro, Stefano Fonsi - questo è un fatto normale. Diciamo che qua nessuno ama farsi comandare e sono tutti un po’ generali e un po’ caporali». Il quadro che ne viene fuori però è quello di gruppi eversivi altamente amalgamati fra loro e ben organizzati. Il retroterra ideologico è quello marxista-leninista di stampo indipendentista. Nei volantini di rivendicazione, preziosi per il lavoro degli inquirenti, si leggono spesso accuse pesanti «contro il capitalismo, contro chi sfrutta il territorio e i lavoratori». I membri delle due associazioni eversive si tenevano in contatto costantemente e si riunivano molto spesso. Un gruppetto si ritrovava periodicamente nell’appartamento di uno degli arrestati. Un punto di riferimento per entrambe le sigle è poi il circolo sassarese, che ha anche una piccola sede a Nuoro, “A Manca Pro s’Indipendentzia”, che però - hanno precisato gli investigatori - non è accusato di nulla. Fra i punti programmatici del circolo, condivisi con Oir ed Npc, il riconoscimento della legittimità del Popolo Sardo, il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per le classi popolari, «attraverso la denuncia dei meccanismi coloniali che hanno portato la Sardegna a sviluppare un’economia dipendente dallo stato italiano e la proposta di alternative compatibili con l’apparato socio-economico sardo», la lingua sarda come lingua ufficiale e prioritaria e la costruzione del sindacato che rappresenti solo i lavoratori sardo.
voglio dire,un calderoli che suggerisce di sparare a vista sugli immigrati che arrivano in italia,o che definisce la francia una squadra di negri comunisti,metterlo in galera o almeno in ospedale psichiatrico no eh?
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liberateci da Cossiga, Pisanu, berlinguer e tutte le immondizie sarde che avete portato
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Giorgio Albertazzi Wednesday, Jul. 12, 2006 at 2:02 PM |
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sentite sardini dei miei coglioni in realtà in Italia avete sempre comandato Voi...con il peggio del peggio dei vostri figli. Se vi preme così tanto l'indipendenza almeno raccatate le vostre spazzature prima di uscire!! grazie!!
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admin!!!
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per favore, questo è un articolo politico Wednesday, Jul. 12, 2006 at 2:31 PM |
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per favore quewsto è un articolo politico e cerchiamo adesioni da parte delle realtà sarde, movimento, gruppi, associaz, circoli, partiti, etc etc per favore admin hidda questi commenti del cazzo e fuori luogo di coglioni italioti che passano il tempo a commentare la realtà da dietro un computer. del resto la policy di indy parla chiaro, i commenti fuori luogo verranno rimossi! qui si cerca di organizzare la risposta politica e non c'è spazio per i perditempo italioti rincoglioniti! scusate lo sfogo ma questo è disprezzo puro per queste merde italiane che nel momento in cui qui c'è repressione politica in stile cileno, si sbattono in galera compagni per le loro idee ed attività politica bollandoli da terroristi, contemporanemanmte c'è gente che ha voglia di rimpere i coglioni!!!
stasera assemblea ore 21 viale europa
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Max solidarietà x i compagni
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Konflitto & BrD Wednesday, Jul. 12, 2006 at 3:23 PM |
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Siamo disponibili a dare supporto a qualsiasi cosa si organizzi. Chi vuole chiamarci ha il nostro numero e/o sa come trovarci.
Quello che è successo è vergognoso e non si può stare in silenzio e fermi aspettando che arrestino anche noi!
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per tutti...
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da mail.. Wednesday, Jul. 12, 2006 at 4:39 PM |
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“Prima vennero per gli ebrei E io non dissi nulla perché Non ero ebreo.
Poi vennero per i comunisti E io non dissi nulla perché Non ero comunista.
Poi vennero per i sindacalisti E io non dissi nulla perché Non ero sindacalista.
Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno Che potesse dire qualcosa.”
Martin Niemoeller (Pastore evangelico deportato a Dachau)
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SOLIDARIETA’
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sardigna natzione Wednesday, Jul. 12, 2006 at 5:35 PM |
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SOLIDARIETA’ CON GLI INDIPENDENTISTI ARRESTATI DI “A MANCA PRO S’INDIPENDENTZIA”
Sardigna Natzione Indipendentzia, esprime tutta la sua solidarietà con gli indipendentisti arrestati di “a Manca pro s’Indipendentzia” e con tutta l’organizzazione indipendentista.
SNI, dalle relazioni che intercorrono con a M.pro I. e dall’aver partecipato al loro primo congresso nazionale è certa che i suoi militanti siano estranei ai fatti che vengono loro addebitati.
In varie occasioni di confronto con a Manca, infatti, abbiamo avuto occasione di convenire che:
-La lotta di liberazione nazionale, la si fa alla luce del sole, e che le nostre uniche armi sono la giustezza delle nostre rivendicazioni e la determinazione con cui portiamo avanti la lotta; che non siamo ne separatisti ne secessionisti siamo degli indipendentisti che non vogliono separare la Sardegna dall’Italia ma la vogliono liberare, pacificamente, dalla sudditanza che ci sta imponendo lo stato italiano, nostro ultimo conquistatore.
-La questione sarda è una questione politica e politicamente deve essere risolta.
Come metodo di lotta abbiamo comunemente deciso di, non cadere nella trappola di farci coinvolgere in inutili azioni bombarole, di non fare mai questo favore allo stato italiano, di non dare occasione per criminalizzarci e costringere, invece, lo stato e i suoi apparati a dare delle risposte con gli strumenti della politica e del confronto non con quelli della polizia e della galera.
In quanto ai vari pacchi-bomba e tutta roba che non c’entra niente con l’indipendentismo, fa parte anch’essa della nostra colonizzazione che è anche politica, noi continueremo a preferire i candelotti di pace, ai candelotti di dinamite, sono più difficili da disinnescare, esplodono nelle coscienze e sono molto più devastanti, per il colonialismo italiano.
Un augurio sincero ai patrioti arrestati di a Manca perché siano rimessi immediatamente in libertà, abbiamo ancora tanti candelotti di pace da innescare assieme ed abbiamo un progetto importante da portare avanti, quello di un fronte unico dell’indipendentismo, i sardi lo aspettano è nostro dovere farlo.
NUORO 12/07/06 il COORDINATORE NAZIONALE
Bustianu Cumpostu
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riporto da indy italia
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coll.gramsci Wednesday, Jul. 12, 2006 at 8:34 PM |
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SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI DI A MANCA PRO S’INDIPENDENTZIA
SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI DI A MANCA PRO S’INDIPENDENTZIA
La repressione di questi ultimi giorni contro aree di compagni del movimento indipendentista sardo che in particolare ha voluto colpire l’organizzazione di A Manca Pro S’Indipendentzia, deve trovare una ferma e ampia risposta da parte di tutti i sinceri democratici, dei comunisti e dei lavoratori più coscienti e combattivi. Si tratta di un grave atto che in generale è volto ad attaccare ulteriormente la libertà di opposizione e di organizzazione e che in particolare cerca di impedire che la lotta per l’indipendenza del popolo sardo possa coniugarsi con l’orizzonte internazionalista della prospettiva di una federazione di stati socialisti dell’Europa del Sud. È evidente che questo attacco trova la sua spiegazione nella preoccupazione crescente della corrotta e parassitaria classe dominante, asservita al capitale finanziario ed industriale ‘nazionale’ ed ‘internazionale’, di fronte alla possibilità dello sviluppo di una vasta lotta politica e sociale per una società fondata su rapporti di produzione e di proprietà collettivi, su una reale democrazia e partecipazione dei lavoratori e su una politica di pace e coesistenza pacifica. Chi aveva votato contro Berlusconi ritenendo che un governo di centro-sinistra si sarebbe fatto maggiormente garante delle regole democratiche più elementari deve fare oggi i conti con una realtà ben diversa. Centro-destra e centro-sinistra competono per spartirsi lo Stato, gli spazi di potere e la gestione dei flussi della spesa pubblica, ma si rivelano pienamente intercambiabili sul piano dell’attacco alle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori, sul versante della politica guerrafondaia contro i popoli oppressi -dall’Irak all’Afghanistan- e sul terreno di una crescente fascistizzazione dello stato. I compagni di A Manca devono tornare subito in libertà al loro posto di lotta all’interno del movimento comunista sardo e del movimento del proletariato internazionale.
Collettivo Comunista Gramsci Redazione MaoismoNepal
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No alle intimidazioni e alle montature: liberateli subito !
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COBAS Sardegna Tuesday, Jul. 18, 2006 at 5:08 PM |
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cobascuola.ca@tiscali.it |
Le 54 perquisizioni e i 10 arresti dell’11 Luglio sono un altro preoccupante frutto del teorema poliziesco-giudiziario che sotto l’accusa di “associazione a delinquere con finalità di terrorismo” sta tentando di criminalizzare posizioni di dissenso e di denuncia politica riguardanti il colonialismo esercitato in Sardegna in primis nella forma della militarizzazione del territorio sardo. Ecco infatti che, sulla base di fumose e inconsistenti intercettazioni raccolte in tre anni dalle forze dell’ordine scattano gli arresti ad effetto, ed una quantità di militanti della sinistra antagonista in gran parte appartenenti all’associazione “A Manca pro s’Indipendentzia”, i quali aderiscono anche ad altre Organizzazioni tra cui i COBAS della Scuola, sono oggetto di un pesante tentativo di intimidazione. Da quanto è dato conoscere è già chiaro che l’operazione è destinata a rimanere un altro fascicolo privo di conseguenze giudiziarie, ma che nondimeno entra a gamba tesa nelle vicende politico-sociali precostituendo scenari e falsificando il gioco democratico. Quando vedremo un’inchiesta sulle procure che non rispettano i diritti costituzionali dei cittadini? Quando avremo un codice penale vera espressione della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza, con la cancellazione di tutti i reati tipici dell’oppressione statual-fascista (d’opinione, associativi, sociali ecc.)? Chiediamo intanto il rilascio immediato degli attivisti sbattuti in carcere e il rispetto delle loro prerogative costituzionali e democratiche. Cagliari-Sassari, 17 luglio 2006
Per l’Esecutivo Regionale della Confederazione COBAS
Nicola Giua Giampiero Fais Mariella Setzu Giancarlo Della Corte Rocco Desimone
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