Livello57 accusa Cofferati per il sequestro
by da Aduc Thursday, Jul. 27, 2006 at 11:04 PM mail:

Livello57 accusa Cofferati per il sequestro


Nuove accuse rivolte dal centro sociale "Livello 57" al sindaco di Bologna Sergio Cofferati dopo le polemiche che caratterizzarono i giorni precedenti allo street rave parade organizzato, dallo stesso centro sociale, il 1 luglio scorso nel capoluogo emiliano. Proprio ieri le due sedi del "Livello 57" sono state sequestrate a seguito di un'inchiesta del pm Paolo Giovagnoli che vede indagate otto persone per spaccio di sostanze stupefacenti ed agevolazione allo spaccio. Questa mattina il presidente della associazione "Livello 57", Rosario Picciolo, ha accusato il Comune di Bologna ed il sindaco Sergio Cofferati di aver messo in atto un "disegno politico persecutorio" con il fine di far chiudere il centro sociale la cui sede in zona Roveri (nella periferia sud est della citta') "e' in mezzo alla zona di riqualificazione comunale per il progetto della nuova stazione ferroviaria". "Il Comune chiama e la Procura risponde" ha detto questa mattina il rappresentante del Livello 57 durante una conferenza stampa organizzata nel cortile di Palazzo D'Accursio spiegando che un'eventuale condanna sarebbe l'unico modo per bloccare la convenzione con Palazzo d'Accursio (firmata dalla precedente giunta Guazzaloca) che affida al centro sociale la gestione delle due sedi sequestrate. Poi la secca replica di Cofferati che ha annunciato lo stop della vertenza giudiziaria in atto tra Comune e centro sociale per la convenzione sulle sedi fino a conclusione dell'indagine della Procura felsinea proprio "perche' nessuno possa strumentalizzare questa vicenda". Cofferati ha poi smentito qualunque connessione tra l'indagine della Procura ed il contenzioso aperto con il centro sociale. "Ho letto di questa tesi -ha spiegato Cofferati- del tutto infondata di un non meglio precisato collegamento politico tra le due cose, e' una tesi che non ha alcun fondamento".
Questa mattina il presidente dell'associazione "Livello 57", Rosario Picciolo, nel corso della conferenza stampa organizzata nel cortile del palazzo comunale ha annunciato una "manifestazione nazionale" che si terra' a Bologna dopo l'estate che riunira' rappresentanti dei centri sociali e dei movimenti anti proibizionisti per protestare contro il sequestro preventivo delle due sedi del centro sociale quella di via Stalingrado, poco fuori il centro di Bologna, e quella in zona Roveri nella periferia della citta'. "Non siamo spacciatori", ha detto Picciolo. Bisogna colpire chi spaccia e non chi come noi si impegna da anni per la riduzione del danno provocato dall'uso delle droghe". I legali del centro sociale hanno fatto ricorso al tribunale della Liberta' la cui decisione pero' non sara' prima di settembre poiche' il provvedimento cautelare del sequestro si riferisce a beni immobili e non a restrizioni della liberta' personale e pertanto il ricorso non seguira' procedure urgenti. Intanto, ricorda Picciolo, sono 25 le persone che prima del sequestro abitavano all'interno del centro sociale e che ora si trovano "in emergenza abitativa". L'avvocato del Livello 57 Mario Marcuz presentera' un ulteriore ricorso per permettere ai 25 ragazzi di rientrare nei locali abitativi della struttura. Il cortile di Palazzo d'Accursio, questa mattina, era presidiato da alcuni rappresentanti delle forze dell'ordine. Il consigliere comunale indipendente Valerio Monteventi ha parlato di un "dispiegamento spropositato" di forze dell'ordine annunciando un'interpellanza per capire le ragioni "di questa blindatura". "Si comincia ad avere paura dei comportamenti e delle parole -ha detto Monteventi- e' un segnale preoccupante".

"Noi non agiamo mai per ritorsione, abbiamo chiesto al Gip il sequestro preventivo del Livello 57 diversi mesi fa, molto prima del Rave. E' passato molto tempo, forse troppo, ma basta leggere l'ordinanza per capire perche' abbiamo richiesto quel provvedimento". Cosi' il Procuratore capo Enrico Di Nicola sul blitz che ieri mattina ha messo i sigilli allo storico centro sociale bolognese, organizzatore della antiproibizionista Street Rave Parade.
Il capo dei Pm bolognesi ha replicato con fermezza alla presa di posizione dei gestori che definiscono solo "un teorema" l'inchiesta della Procura: "Finche' saro' a Bologna esercitero' il controllo di legalita' e di difesa delle Istituzioni, anche attraverso la repressione, e non aspettero' certo il dramma o la tragedia per intervenire. Abbiamo in mano prove sufficienti in merito all'attivita' che si svolgeva nei locali del Livello 57 e presto chiuderemo l'inchiesta. Questo non vuol dire che non valuteremo con grande attenzione cosa dira' il Tribunale del Riesame al quale gli indagati si sono rivolti".
Il Procuratore ha difeso un'inchiesta nella quale dice, "c'e' anche la mia firma", e ha chiarito: "Non facciamo processi alle intenzioni, siamo abituati a raccogliere elementi, a valutarli e, infine, a procedere. E' nostro preciso dovere intervenire e, se necessario, reprimere tutto cio' che puo' svilupparsi in violenza o creare rapporti di forza. Alcuni mesi fa, in un altro centro sociale (il Ca.cu.bo., il locale dell'ex Macello di Santa Caterina di Quarto poi posto sotto sequestro dalla Procura, ndr), stava per morire una ragazza che aveva comprato e assunto droga in quegli stessi locali. Ci siamo subito mossi e lo stesso abbiamo fatto per il Livello 57".

http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15188

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