coltivare la CANAPA: la pianura padana ad una svolta storica
by frikkabbestia Monday, Jul. 31, 2006 at 12:21 PM mail:

Coltivare ERBA in pianura: c'è l'acqua e il clima giusto, costa meno del riso e rende di più. in Lomellina quindici aziende hanno già attuato la conversione (se ci credete).

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LOMELLINA: dall’industria risicola al tessile, la svolta epocale dell’agricoltura padana


E’ ormai avviata la conversione agricola nella campagne a cavallo tra Piemonte e Lombardia. Vercellese, Alessandrino e Pavese hanno buttato mani e piedi oltre un confine che sembrava invalicabile.
Testa di serie della rivoluzione verde è la Lomellina, dove sono già una quindicina le aziende che hanno abbandonato le tradizionali coltivazioni risicole per piantare la canapa.
Sì, la canapa: quella meravigliosa pianta che Madre Natura ha donato all’umanità e che è stata da sempre utilizzata per le più svariate attività, dal tessile ai combustibili, dalla medicina all’edilizia. E anche allo sballo, purtroppo per lei, motivo principale per cui alcuni decenni fa le foglie a sette punte sono sparite dal p.i.l. nazionale (ma c’era lo zampino dei petrolieri, che volevano vendere la loro benzina al posto del più economico ed ecologico olio di canapa).
Una delle aziende che per la prima volta lo scorso marzo ha seminato a canapa ottanta ettari si trova a Cergnago, in provincia di Pavia. Solo un anno fa attorno alla cascina Nuova c’erano ampie distese d’acqua, ove crescevano sì i vari risi Baldi e Carnaroli ma dove si sviluppavano anche milioni e milioni di larve di zanzara ed erano falliti tutti i tentativi di produzione di riso biologico, per cui diserbanti e concimi chimici inquinavano acqua, aria e fauna e flora. Oggi per arrivare a cascina Nuova, dove abita il pioniere della canapa dott. Giancarlo La Cima, si attraversa un bosco di piante alte da uno a tre metri, brillantemente avviate al raccolto settembrino e pronte a diventare tessuti, plastiche, olii e prodotti di cosmesi. E’ lo stesso La Cima a definire la sua impresa “brillante, sia dal punto di vista agricolo che da quello commerciale: la canapa non è più delicata del riso, anzi richiede meno cure per quanto riguarda l’irrigazione; e anche se presenta qualche rischio in più per i possibili attacchi di insetti infestanti, siamo abbondantemente ripagati da una rendita che è perlomeno doppia rispetto a quella risicola, calata negli ultimi anni per via della concorrenza estera”.
Cascina nuova è anche la sede del neonato “Ente di Conferimento della Canapa Lomellina E per le Trattative con l’Industria Canapiera” (ECLETIC), l’ente di controllo della produzione canapiera lomellina che cura anche i rapporti con le ditte in cui conferiranno i raccolti: che sono diverse e talvolta originali. C’è una cartiera umbra, che ha di recente messo in produzione una linea di quaderni fatti con carta di canapa; una grande ditta edile del mantovano che produce plastiche isolanti per l’edilizia oltre a cordami e teli in fibra di canapa; un saponificio d’oltralpe che aquista le foglie di canapa per produrre shampoo, sapone e oli essenziali di canapa; una ditta chimica della zona, l’unica per ora ad avere approfittato della produzione locale per attivare sul territorio nuove possibilità di guadagno, che è intenzionata a sperimentare l’olio di canapa per i motori diesel e per la produzione di plastiche biodegradabili.
Un’altra cosa che si nota subito alla cascina Nuova è il drastico calo del numero di zanzare, pur elevato “per colpa delle risaie vicine” ma che rende la qualità della vita pressochè ottima in una terra che è per definizione quasi inabitabile, dove non si può stare all’aria aperta senza divincolarsi come tarantolati per scacciare le decine di insetti che attaccano contemporaneamente ogni centimetro di pelle nuda e che hanno sviluppato anticorpi contro qualsiasi repellente naturale o chimico.
Cascina nuova, con le altre quattordici aziende che, da Lomello a Zinasco, da Zeme a Candia Lomellina, da Mortara a Robbio, si sono buttate in questa impresa, hanno anche un altro primato: quello di avere abbassato drasticamente la quantità di droghe chimiche o pesanti presenti nelle tasche dei giovani lomellini. I carabinieri infatti hanno riportato nell’ultimo rapporto, un numero irrisorio di consumatori pizzicati con coca, eroina o extasy mentre è aumentato vertiginosamente il numero di persone piluccate con dell’erba in tasca. Quell’erba che nel 90% dei casi è la stessa canapa lomellina rubacchiata dai giovani nei campi della zona, ignari che si tratti di una qualità quasi del tutto priva di tetraidrocannabinolo (thc), il principio attivo che può fare di quest’erba miracolosa un ascensore mistico. E che di conseguenza non è illegale, ne da coltivare, nè tantomeno da fumare.

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Ci sono 6 commenti visibili (su 6) a questo articolo
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ma possibile... rik Monday, Jul. 31, 2006 at 6:04 PM
Ecco qua (d'immenso) Monday, Jul. 31, 2006 at 4:02 PM
illuminazioni yay Monday, Jul. 31, 2006 at 3:35 PM
cioè? ??? Monday, Jul. 31, 2006 at 2:23 PM
.. compagno Monday, Jul. 31, 2006 at 12:30 PM
Canapa ieri, oggi e domani... fkabb Monday, Jul. 31, 2006 at 12:27 PM
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