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INDULTO: NO A LIBERTA' PER 18 CONDANNATI DISORDINI MILANO
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antifa Monday, Aug. 14, 2006 at 10:05 PM |
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compagni, oltre al danno, la beffa! mi verrebbe da ridere se non fosse più naturale mettersi a piangere... a voi i commenti, che peraltro mi sembrano del tutto superflui.
Milano, 21:38 INDULTO: NO A LIBERTA' PER 18 CONDANNATI DISORDINI MILANO
Il gip Piero Gamacchio ha respinto l'istanza di scarcerazione avanzata nei giorni scorsi dai legali dei 18 giovani autonomi condannati a 4 anni di carcere per le devastazioni avvenute a Milano, l'11 marzo scorso, nel corso di un corteo antifascista non autorizzato. Il legale di molti di loro, Mirko Mazzali, ha annunciato che presentera' ricorso al Tribunale del Riesame.
http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/2006/rep_nazionale_n_1703690.html?ref=hpsbdx
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non giustizia ma legge da mercato
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necroclerico Monday, Aug. 14, 2006 at 10:16 PM |
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ci vuole coraggio a chiamare giustizia il trattamento aministrato nel nostro paese.
essa invece dimostra di essere solo il modo con cui i "valori" civili devono "adeguarsi" alla logica del mercato.
non ho affatto simpatia per i 18 arrestati a Milano che considero in ogni caso dei teppisti.
MA lo Stato, assumendo questa posizione, dimostra soltanto che la "giustizia" non è più intesa come garanzia della morale, ma come adeguamento della morale alla dittatura del libero mercato.
riflettiamo:
PERCHÈ un criminale che agisce per interesse personale (ladro/spacciatore) dovrebbe essere ritenuto più meritevole di indulto rispetto a un individuo altrettanto pericoloso che però agisce mosso da un interesse politico?
eppure al ladro/delinquente comune è concesso l'indulto.
all'attivista politico che delinque (=infrange la legge), no?
un palese nonsenso.
se la condotta criminosa è di per sé censurabile... perché non aver negato l'indulto a tutti?
evidentemente per la "giustizia" (ah ah ah) italiana è ritenuto pericoloso solo chi ha una precisa idea politica e intenda perseguirla, per quando con mezzi illeciti....
viceversa è perdonato e ritenuto innocuo chi delinque per mero interesse economico e/o personale, dal piccolo scippatore al grande tangentaro e colpevole di voto di scambio mafioso e corruzione("grazie" anche a Bertinotti!!!).
con l'aggravante che questi ultimi, i "criminali in doppiopetto" sono oggettivamente più pericolosi del piccolo delinquente poiché il raggio d'azione delle loro malefatte, la rete qualificata di protezioni e consensi che essi possiedono, la posizione sociale, li rende non solo moralmente più indegni - perché spinti al crimine per superflua avidità e non stato immediato di necessità - ma anche oggettivamente più nocivi al tessuto sociale.
una "giustizia" vergognosa: una giustizia che perdona il crimine di mercato, ma non il pensiero politico!
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libertà
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carlo.v Monday, Aug. 14, 2006 at 11:23 PM |
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è ferragoso, nonostante il clima già in tante parti preannuncio dell'autunno in arrivo, gli indiani sono giustamente in ferie, chi può, però sarà da capire e approfondire, nel prossimo immediato, il diritto, la legittimità che si saprà riconoscere, alla sovversione politica dell'esistente, questa democrazia ingessata se ha una via di uscita verso un suo sviluppo, nonostante gli insulti della giurisprudenza conservatrice, o ritiene di essere il punto di arrivo dello sviluppo politico...
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x necroclerico
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antifa Monday, Aug. 14, 2006 at 11:38 PM |
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d'accordo con la tua analisi generale, eccettuando invece il giudizio azzardato sui ragazzi in carcere: "non ho affatto simpatia per i 18 arrestati a Milano che considero in ogni caso dei teppisti"... cosa sai tu dell'effettivo coinvolgimento di quei compagni nelle azioni teppistiche? come puoi definire teppista un ragazzo che ha semplicemente scelto di partecipare ad un presidio antifascista e s'è trovato nel caos a tentare di sfuggire alle retate della polizia? mi sembrano giudizi insensati ed inutili, non diversi da quelli della "gente perbene" che qualifica i manifestanti come drogati nullafacenti. quel che è accaduto quel giorno a Milano è criticabile (sottolineando però che la causa prima di quel che è accaduto è da imputare a chi ha dato furbamente il via libera alla parata neofascista), chi ha subito personalmente la repressione per il fatto di trovarsi lì NO.
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caro antifa
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necroclerico Wednesday, Aug. 16, 2006 at 11:43 AM |
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scusa per il ritardo: la tua osservazione merita una risposta più complessa.
vorrei partire da un presupposto: SE poniamo la questione in termini di fascismo/antifascismo non ne caveremmo un ragno dal buco.
prova a immaginare un'isola in cui vivano solamente tu (antifa) e un forzanuovista ultrafascista.
sia te che lui verreste ogni giorno alle mani convinti ognuno dell'assoluta bontà delle proprie posizioni.
e a nulla servirebbero i ragionamenti. dal momento che qualunque antifascista sarebbe immediatamente d'accordo con ogni tua riflessione sulla bontà dell'antifascismo
MA qualunque fascista sarebbe assolutamente refrattario a ogni considerazione e - come in un gioco di specchi - accamperebbe altrettante motivazioni "buone" per essere fascisti.
stabilire chi ha ragione in un dialogo tra sordi non porta a nulla.
ecco perché secondo me è più produttivo ragionare in termini di COERENZA.
non intendo spiegarti ora perché ritengo l'azione degli "antifascisti" a Milano ingiusta e controproducente, soprattutto per l'antifascismo.
così come non intendo schierarmi col nostalgismo stupido dei fanatici isolati che hanno sfilato quel giorno a Milano, credendo di essere una forza politica quando non sono che relitti di una stagione morta, stramorta e sepolta.
il punto è che solo pretendendo la dovuta COERENZA si potrebbero eliminare davvero parecchie ingiustizie: se lo "stato" fosse stato coerente con le sue leggi, giuste o sbagliate (e io trovo che parecchie siano sbagliate, ma soprattutto anche quando esse sono giuste alla lettera, vengono applicate sempre in modo da difendere i benestanti e condannare i poveri): avrebbero dovuto finire in galera sia i primi - per devastazione e incendio - MA ANCHE I SECONDI per il reato di "apologia di fascismo".
secondo me c'era un modo più intelligente e creativo di combattere quei rottami squadristi.
ma staremmo a discutere (forse) inutilmente.
io mi limito a far notare quanto sia INCOERENTE un sistema legislativo e sociale che tende con la repressione a ghettizzare gli estremisti in opposte fazioni, senza assorbirli in un dialogo più costruttivo, se non fra di loro, almeno col resto della comunità civile. MA è morbiso con i crimini di natura finanziaria o economica. al massimo impiccherebbero un ladro di polli, MA lasciano andare tranquillamente riveriti e impuniti ladri di intere economie nazionali.
i ogni caso non è che NON mi stia bene l'estremismo - tutt'altro! - lo trovo in genere segno di buona fede e salutare volontà di rifiutare compromessi che svendano i propri ideali.
ma allora non capisco perché il militante di dx sia quello di sx si lamentino della "repressione"
dovrebbero andarne fieri: denunciare l'ingiustizia, ma anche riconoscendo il fatto che uno "stato" ostile al pensiero politico (e al pensiero politico radicale) li opprimnerà sempre e che il fatto di essere in galera dovrebbe essere vissuto come la logica conseguenza di questa situazione e la conferma di essere sulla strada "giusta", ossia quella di una militanza radicale. e dovrebbero piuttosto andare fieri di questa lotta che comporta ovviamente le conseguenze del caso (repressione e galera).
e quindi perché lamentarsi così?
la differenza che corre tra i radicali degli anni Settanta e questi mi pare sia proprio questa incoerenza di fondo.
questo agire da radicali per poi soprendersi della repressione.
se scegli la via della lotta radicale devi anche saperne sostenere il prezzo. purtroppo viviamo in una società che criminalizza non già (come prevedibile) l'atto violento, ma anche solo la "voce fuori dal coro". occorrerebbe più coerenza anche in questo, o meglio più equità.
tutto qua. (si fa per dire)
per il resto sottoscrivo il fatto che alcuni si saranno trovati "presi in mezzo" e saranno sicuramente finiti in galera per fatti che non hanno commesso.
ma le auto e i negozi in strada non hanno preso fuoco da soli. e quindi mi pare a me ragionevole (ma dal tuo punto di vista ingiusto) che un'azione radicale violenta ti porti in galera.
ingiusto è semmai - a voler essere legalitari a tutti i costi - che siano in galera "solo" gli incendiari di un certo colore e non quelli più gravi e nefasti, di solito presenti nelle fila di chi le leggi le inventa e amministra a suo esclusivo uso, consumo e beneficio, vale a dire i potenti.
ma questo è un male antico del mondo a cui l'anarchismo dovrebbe porre rimedio. ma funziona solo se tutti sono disposti a assumersi la responsabilità di ciò che fanno e di ciò che dicono.
ciao.
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Domanda
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mi potete spiegare Wednesday, Aug. 16, 2006 at 11:47 AM |
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L'articolo non è molto chiaro. E' stata negata la scarcerazione in vista dell'appello o è stato negato l'indulto? Perché io sapevo che l'indulto velava solo per le condanne con sentenze in definitiva (mentre quella per l'11 Marzo è solo di primo grado). Qualcuno mi può spiegare?
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