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::Per fermare la violenza non basta uscire dal silenzio::
by Rete di donne di Bologna Tuesday, Aug. 29, 2006 at 5:05 PM mail:

Comunicato delle Rete di Donne di Bologna, in merito alle politiche culturali contro la violenza sulle donne.

+++

Non passa giorno senza apprendere che una donna è stata violentata, picchiata, uccisa. Ogni volta siamo colte da rabbia, umiliazione, sensi di colpa. Ma non è più sufficiente dire “basta”, uscire dal silenzio, dare e ricevere solidarietà. Vogliamo i cambiamenti che sono necessari a fermare la violenza degli uomini sulle donne. Sappiamo che occorre riparare, là dove è possibile, là dove la violenza non conduce alla morte. Occorre prevenire; occorre modificare la cultura patriarcale che produce violenza.

Conosciamo la difficoltà che esiste a sfatare gli stereotipi
sulla violenza alle donne; tra questi se n’aggiunge uno, che vuole la violenza legata prevalentemente all’immigrazione, sappiamo che non è vero. La massima cruenza esplode tra le mura domestiche, la prima causa di morte delle donne fra i 16 e i 44 anni, è la violenza subita in famiglia. Riconosciamo, tuttavia, le profonde differenze portate da culture tradizionali e tradizionaliste, che negano la donna come soggetto. Senza il riconoscimento della libertà e della dignità della donna non è possibile convivenza.
Vogliamo costruire con le donne, italiane ed immigrate, e con gli uomini, pratiche di relazione non violenta tra i sessi, di rispetto e di riconoscimento delle donne.
Intendiamo garantire gli spazi di libertà femminile.

A Bologna ci sono luoghi e associazioni femminili che sono da tempo impegnate a ridefinire il rapporto tra i sessi e lavorano per le donne in difficoltà, a cominciare dalla Casa delle donne per non subire violenza. Sono competenze ed esperienze accumulate da tante e in tanti anni, che, purtroppo siamo continuamente costrette a rimettere in campo. Sollecitiamo la società tutta e le istituzioni a passare dall’enunciazione ai fatti, mettendo in rete azioni, esperienze e competenze, come il tavolo costituito a Bologna nei mesi scorsi, dall’Assessora alle Differenze, e non ancora operativo.

Istituzioni, servizi, strutture educative, forze dell’ordine, parti sociali, partiti politici, mass-media, donne e uomini della città, tutti si devono sentire coinvolti in un’unica forza di cambiamento. Ci sono piani d’azione differenziata; dalla complessità dell’azione educativa e i servizi di welfare adeguati, a provvedimenti semplici e tuttavia utili; come i “taxi rosa”, mezzi pubblici più efficienti, più attenzione e sensibilità alla persona e la valorizzazione dei tanti progetti e iniziative attorno alla prevenzione della violenza, promossi dalle associazioni femminili di Bologna.

Non basta la consapevolezza femminile a fermare le mani maschili che violano la mente e il corpo delle donne fino ad ucciderlo. È indispensabile che assieme alle donne anche gli uomini, singolarmente e collettivamente, si assumano la responsabilità del cambiamento, con contributi di riflessione e azione.

Dire “basta” non è sufficiente, ma è importante. Proponiamo e lavoriamo per una grande manifestazione nazionale che richiami attenzione e visibilità su questi temi.

29 agosto 2006
Rete di donne di Bologna

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Titolo Autore Data
uhm mila Saturday, Sep. 02, 2006 at 8:51 AM
umh milla lira Wednesday, Aug. 30, 2006 at 4:35 PM
che rete? carlino di merda Tuesday, Aug. 29, 2006 at 10:19 PM
un dubbio mila Tuesday, Aug. 29, 2006 at 8:26 PM
che rete? sensibile alla questione Tuesday, Aug. 29, 2006 at 7:15 PM
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