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Sull'omicidio del compagno Renato a Focene
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keoma Wednesday, Aug. 30, 2006 at 2:49 PM |
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Premeditato nel senso stretto del termine, il fatto non poteva esserlo.
Nessuno, anche il peggiore dei folli, va premedidatamente a compiere un omicidio con la propria auto.
Per di più in un buco di posto come Focene - se è vero che gli assassini sono lì residenti - dove tre quarti delle poche case sono seconde case di villeggiatura, i residenti veri sono un pugno, e dove un tizio zoppo con una Golf grigio metallizzata non è certo difficile da identificare.
Data quindi per scontata la non premeditazione, non mi sembra invece affatto scontata - pur in attesa dei nomi e di un profilo più preciso dei due arrestati - la matrice non politica dell’episodio.
In quella zona l’ "humus" fascista, come del resto un pò in tutto il litorale laziale, non manca di certo.
Nella stessa zona, una decina di anni fa, a seguito di un incidente stradale provocato da due rumeni ubriachi in cui morì una ragazza del posto, vi furono due/tre giorni di vero e proprio progrom antistranieri con pestaggi, accoltellamenti fino all’uccisione a pallettoni di un ambulante arabo, delitto rimasto impunito.
E per anni l’ex Movimento Politico, poi Base Autonoma di Boccacci e Castellino, ha organizzato nella zona iniziative in memoria dell’ ultimo segretario del Partito Nazionale Fascista Ettore Muti, ucciso nel 1943 proprio a Focene da alcuni carabinieri in circostanze mai chiarite ( ci ha poi pensato il comune di centrodestra di Fiumicino, di cui Focene è una frazione, ad intitolare a Muti una piazza, con l’ appoggio persino della Margherita locale).
Ci sono poi, sempre nella zona di Fiumicino, significative presenze organizzate di Forza Nuova e del Msi-Ft, quest’ultimo del resto erede diretto del vecchio Movimento Politico e di Base Autonoma ( Boccacci ne è l’attuale responsabile per il Lazio).
Ed anche in queste settimane di agosto non erano mancati in zona pestaggi di immigrati e di barboni, denunciati anche dalla stampa romana.
Ma soprattutto, nel litorale laziale, sono fortemente presenti bande di fascisti da stadio, soprattutto della Lazio ma non solo, e spesso - in una situazione di completa emarginazione invernale dei giovani di quelle zone - il legame con lo stadio è l’unico filo che unisce i ragazzotti locali con la pur vicinissima capitale.
E’ probabilmente da questo variegato mondo fascistoide di provincia che provengono gli assassini di Renato.
E non sto parlando di "coatteria" - i due arrestati sono uno studente ed un lavoratore dell’edilizia saltuario, del tutto incensurati - ma proprio di ragazzi "normali", terribilmente annoiati ed alienati, con un senso di rivincita contro la vicina metropoli e fortemente influenzati dalle dinamiche da stadio.
Aggiungendo a tutto questo l’abuso di alcool e soprattutto di cocaina, diffusissima in quelle zone, retroterra romano del traffico di droghe, soprattutto nella stagione estiva.
Va anche detto che, nella spasmodica volontà dei media - ieri vergognosamente persino "Il Manifesto" che poi ha oggi in parte rettificato - di negare, temendo una spirale, l’ aspetto politico della vicenda, si sta volutamente oscurando un particolare uscito già domenica e che potrebbe spiegare più chiaramente i fatti.
Nella stessa via dell’ omicidio, una traversa del lungomare dimenticata da Dio nelle ore notturne , sono state trovate una serie di auto con le gomme tagliate a colpi di coltello.
E’ probabile che i fascistelli, non è detto solo i due arrestati, fossero intenti a tale gioco, pensando di colpire i partecipanti alla festa reggae, mentre invece essendo la festa finita da svariate ore, quasi tutte le macchine danneggiate appartenevano a villeggianti o residenti.
I tre compagni stavano andando a riprendere la macchina proprio in quella via e forse in questa coincidenza si puo’ spiegare in modo meno schizoide la nascita dell’ alterco e del susseguente omicidio.
Keoma
www.bellaciao.org/it
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quali nomi ?
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Nino Wednesday, Aug. 30, 2006 at 9:31 PM |
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gli unici nomi fatti da Keoma sono quelli di Boccacci e Castellino e non certo a proposito dei fatti di Focene. qual'è il problema : non sta bene ricordare che i due hanno fondato Movimento Politico prima e Base Autonoma dopo ? che hanno fatto le commemorazioni di Muti a Focene ? e che adesso sono dirigenti tutti e due dellla Fiamma Tricolore ? capirai che rivelazioni, che segreti di stato ....
comunque, tornando ai fatti di sabato notte, con lo stesso ragionamento, anche i Mattei sono morti perchè hanno incontrato tre coatti scimuniti di Primavalle, tenuti alla larga da tempo da Potere Operaio a causa della loro psicopatia, e perchè quel coglione del padre ha portato dentro casa una tanica inesplosa che i tre coatti avevano lasciata sul pianerottolo senza riuscire ad innescarla.
ti piace come ricostruzione ? eppure non è lontana dalla realtà, anzi è quanto esce dai processi - l'incendio parti' inequivocabilmente da dentro la casa, anche per questo i tre coatti furono assolti in primo grado - e pure dalle recenti confessioni di Lollo, il più scemo, e pure un pò infame, dei tre coatti in questione.
e una ricostruzione simile si potrebbe fare anche per l' "eroe europeo" Mikis Mantakas , fu la follia di un ladruncolo di Garbatella che bazzicava le manifestazioni di sinistra, ma che essendo notoriamente un eroinomane, non era accettato in nessuna organizzazione a causarne la morte. sparò con due pistole, una per mano, da cui il soprannome "Trinità", è morto di Aids pochi mesi fa.
ti ho distrutto due miti della destra ? non ci posso fare niente, è la cruda realtà dei fatti.
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Lo scorso 26 Agosto ad Ostia, ad un passo da Focene ....
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litorale Wednesday, Aug. 30, 2006 at 9:58 PM |
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Lo scorso 26 Agosto ad Ostia, cioè ad un passo da Focene ( non a caso anche per l'omicidio di Renato è competente il commissariato di Ostia).
Dal "Messaggero" 26.8.06
di GIULIO MANCINI
Stavano dormendo sui loro cartoni, in mezzo agli stracci e all’immondizia, quando sono stati raggiunti da una gragnuola di calci, pugni e sprangate. A tempestarli di botte un gruppo di giovani teppisti scesi dalle moto e animati dal solo gusto di fare del male. Impressionante aggressione l’altra notte a Ostia dove quattro senza fissa dimora di diverse nazionalità sono stati presi di mira da sconosciuti teppisti. I bruti li hanno accerchiati nel cortile della chiesa di Regina Pacis dove il gruppetto di clochard si rifugia per passare le notti. Sull’inquietante episodio indaga la polizia municipale che nella notte è stata affiancata anche da una pattuglia del commissariato per cercare di intercettare e identificare gli aggressori. Solo una fortuita circostanza, frutto della capacità d’osservazione della Squadra infortunistica dei vigili urbani, ha portato alla luce la vicenda. Era, infatti, l’una e venti quando la pattuglia della municipale, chiamata a intervenire in un incidente sulla Litoranea, transitando per via Paolo Orlando ha notato due uomini che camminavano con andatura barcollante. Ai vigili urbani che si sono avvicinati alla coppia la scena è apparsa subito chiara: uno dei due sanguinava da un fianco, l’altro aveva la faccia tumefatta dai colpi. Agli agenti, che hanno allertato il 118 per l’invio di un’ambulanza, i due malcapitati, l’uno italiano e l’altro marocchino, hanno riferito di essere stati aggrediti da una torma di teppisti armati di bastoni e spranghe di ferro mentre dormivano nel cortile parrocchiale di via Cardinal Ginnasi. I feriti hanno anche aggiunto che sul posto erano rimasti altri due compagni di sventura, feriti anche loro. Chiesto il rinforzo di una volante del commissariato, vigili urbani e poliziotti hanno raggiunto il cortile di Regina Pacis dove hanno scoperto l’altra metà del fattaccio. Rannicchiati per terra e piangenti, altri due barboni contusi e sanguinanti. I feriti hanno confermato le circostanze aggiungendo che nel pestaggio gli aggressori inveivano contro di loro in italiano e che indossavano dei caschi da motociclisti. I quattro clochard sono stati tutti accompagnati al pronto soccorso dell’ospedale ”G.B. Grassi” dove sono stati medicate per traumi e contusioni varie. Le condizioni più serie hanno riguardato l’italiano del gruppo: M.S. di 49 anni ha riportato un trauma cranico che avrebbe consigliato il ricovero in osservazione e prognosi riservata ma l’uomo ha rifiutato il ricovero. Dieci giorni di prognosi sono stati assegnati a K.H. marocchino di 34 anni: i sanitari gli hanno suturato ad un fianco due ferite da arma da taglio per fortuna superficiali. I.L. di 32 anni e I.N. di 41, entrambi di nazionalità romena, hanno riportato contusioni guaribili rispettivamente in sei e cinque giorni.
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