Sul tentato stupro al Parco Nord di Bologna,
lettera di Arci Lesbica Bologna.
Rabbia e dolore. Desiderio di libertà e di presenza. Queste le sensazioni, i sentimenti, che ci hanno colpite dopo aver saputo della violenza, del tentativo di stupro di cui è stata vittima una giovane donna qualche sera fa nei pressi del Parco Nord a Bologna.
Al dolore che sentiamo per l'ennesima violenza contro la libertà e la vita di una donna, si accompagna l'immensa rabbia contro una cultura maschilista violenta ed ignorante, che agisce ancora troppo spesso tranquilla e indisturbata nelle nostre città e nelle nostre stesse famiglie. Crediamo che reazione, e soprattutto azione, non possano esprimersi solo nella ricerca e punizione severa dei colpevoli di tali violenze. Crediamo che l'agire più efficace sia l'impegno quotidiano di tutte/i noi e di tutta la società, a tutti i livelli e in tutti i contesti, contro culture che pensano e vogliono, a tutt'oggi, la donna e il suo corpo, oggetti da controllare ed usare.
Solo un'azione permanente di informazione, di testimonianza, di dialogo, di presenza, solo una reale e responsabile azione culturale, può fermare la violenza, la violazione, il mancato rispetto della libertà, del diritto e del corpo delle donne.
Ammiriamo e condividiamo la forza della giovane donna che all’indomani dell’accaduto è tornata alla Festa dell'Unità, al Parco Nord, e quindi di nuovo nei luoghi di quell’evento, affermando che la violenza subita non l’avrebbe costretta a chiudersi in casa. Affermando cioè, il desiderio, la libertà, la forza delle donne, di essere presenti e di essere se stesse, liberamente, nella propria città e in ogni spazio della propria vita.
Per Arcilesbica Bologna Paola Brandolini
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