Ecco una traduzione di un paio di passaggi dell'intervista a una rappresentate dell'assemblea popolare di Oaxaca (APPO).
Tre estratti dell’intervista di ieri (31.8) di Kaosenlared a Dolores Villalobos, coordinatrice del Consiglio Popolare Indigeno di Oaxaca, membro dell'APPO, pubblicata in:
http://www.clajadep.lahaine.org/articulo.php?p=7662&more=1&c=1.
“Lo stesso giorno, gli studenti presero Radio Universidad e da lì abbiamo continuato a coordinare il movimento. Il governo (dello stato messicano d’Oaxaca) ha fatto molti sforzi per bloccarla, sapendo quando potrebbe essere pericolosa. Il 1° agosto le donne abbiamo preso d'assalto dei media statali: Canale 6 (TV) e la sua radio. Era impressionante vedere le compagne e compagni parlando della lotta in tv, era una cosa unica. Adesso sì che radio y tv sono degli oaxacheni. Per questo ha prodotto molta indignazione l’attacco del 21 agosto alle antenne da parte dei sicari del presidente Ulisse Ruiz, che ci considera molto pericolosi. Ma la gente ha risposto con l’occupazione di 12 radio commerciali. Di quello che siamo tutti e tutte sicuri è che i media, soprattutto le radio, sono fondamentali nella vita del movimento popolare, e per questo ce ne preoccupiamo così.”
“Considero che sì, l’assemblea popolare del popolo di Oaxaca (APPO) può diventare ciò che sempre abbiamo sognato: un posto dove si ascoltano tutte le voci, uno spazio del popolo dove si diano i passi necessari per risolvere le ingiustizie ed un buon governo. Di fatto, già si stanno costruendo cose, proprio come popolo di Oaxaca, che così ci si scopre come una comunità. Ci siamo riconosciuti come popolo e stiamo imparando ad organizzarci per le provviste, per l’autodifesa, per le appropriazioni, per raggiungere accordi, per fare le nostre vendemmie, ecc. È un successo soprattutto perché non si tratta solo di discorsi sulla solidarietà ed il mutuo appoggio, bensì di una pratica che ci garantisce la sopravvivenza.”
“Il movimento popolare che si sta formando in Oaxaca non ha precedenti, e per questo facciamo un appello alla comunità statale (Messico) ed internazionale per proteggerlo. Così: diffondendolo, compiendo tutte le azioni possibili per fermare la repressione, gli attacchi, gli arresti ed uccisioni di chi partecipa nel movimento, aiutando con alimenti e denaro per continuare la lotta, visto com'é l’ambiente di ingovernabilità ed aggressioni, tanto che ogni giorno si fa sempre più difficile trovare fondi, mentre gli alimenti stanno rincarando. Non lasciateci soli, Oaxaca è una speranza.”
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