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stupro di torre del lago
by luisa raineri Tuesday, Sep. 05, 2006 at 5:46 PM mail: sabilou@libero.it

Comunicato delle Lesbiche Antifasciste Italiane sullo stupro di Torre del La

COMUNICATO DELLA *LAI (Lesbiche Antifasciste Italiane)
CON PREGHIERA DI DIFFUSIONE

* La LAI, Lesbiche Antifasciste Italiane, è una lista apartitica di
discussione, confronto e informazione di Lesbiche che, mentre si riconoscono
nel principio etico che ogni diversità è un valore e pertanto deve essere
rispettosa civiltà, si dichiarano antifasciste, antirazziste,
laiche,femministe, e pacifiste.

------------------------------
Lo stupro perpetrato in questi giorni a Torre del Lago è un delitto
"politico" contro una donna lesbica e a rendere più intollerabile l'evento,
di per sé doloroso, è il fatto che per crimini di tale natura non esistono
ancora in Italia quelle tutele specifiche, che sono già presenti in altri
stati.
Come spesso in passato, i giornali hanno catalogato l'episodio nella
cronaca, evidenziando soprattutto che i violentatori sono "italiani". Oh
guarda che stranezza, non sono stati dei fondamentalisti islamici! E com'è
possibile che accadano "certe cose" in un Paese cattolico e bianco e
capitalista, magari ad opera di bianchi e capitalisti, convinti anche di
essere buoni cattolici?
Ancora una volta sulla stampa si è parlato principalmente della circostanza
che Paola, lesbica, è stata stuprata in una zona appartata dove si era
recata di sua volontà...come a dire che in fondo se l'è cercata
e che esistevano motivi spiegabili - il lesbismo e la pretesa di girare da
sola - perché qualcuno "liberamente" ne abusasse.
In questo stupro di matrice politica la violenza è doppia: contro un corpo
di donna, contro un corpo di lesbica. E l'oggetto della violenza ha tanti
nomi. Oggi si chiama Paola, a Torre del Lago; ma si chiamava con un altro
nome altrove, oppure non ha potuto neanche nominarsi, come in tanti casi non
denunciati per la paura dettata dall'intimidazione.
E' necessario dire chiaro e forte che si è trattato d'una violenza fascista,
d'uno stupro di massa alimentato dall'ideologia patriarcale, religiosa o
laica che sia. Lo stupro di Paola è l'ennesimo episodio della continua,
ripetuta aggressione nei confronti di lesbiche, gay e transessuali e
purtroppo non sarà neanche l'ultimo, perché l'estrema destra in Italia da
anni sta alimentando odio e violenza verso chi - a parer suo - reca danno
alla triade Dio-Patria-Famiglia. Questa brutale campagna d'opinione va
avanti da anni, acquistando un carattere sempre più dilagante e devastante,
dati anche i tentativi - espliciti o striscianti - di sminuire la gravità
degli attacchi che "i bravi ragazzi", rappresentanti delle "sane famiglie",
impunemente portano avanti.
Dobbiamo cambiare rotta. Lo stupro, soprattutto uno di questo tipo,
non si esaurisce fra vittima e carnefice, ma si estende alla comunità di cui
il soggetto violentato fa parte. Colpire una donna lesbica, un gay, uno o
una trans, oltre ad essere un crimine odioso contro la persona che ne è
vittima, tende a colpire al cuore la sua, la nostra comunità d'appartenenza.
E' necessaria una forte battaglia culturale e anche un'azione legislativa
specifica, per fermare non solo gli esecutori dei crimini, ma anche tutti
coloro - siano essi opinionisti, politici, medici, religiosi d'ogni
estrazione - che, sostenendo il disprezzo e l'odio verso gay,
transessuali e lesbiche, o verso quelle altre donne eterosessuali che
comunque vivono liberamente la loro sessualità, alimentano il retroterra
culturale in cui maturano delitti come questo.
Dobbiamo lottare con fermezza perché sia varata una legge contro le
discriminazioni d'ogni portata, nei confronti di tutte le persone che vivono
liberamente la propria sessualità e la propria identità di genere; dovremo
altresì vigilare sull'applicazione di questa legge e garantire che vengano
svolte campagne per farla conoscere; ma dovrà cambiare anche l'atteggiamento
del "movimento lgbt" verso la discriminazione rivolta ai "diversi", deve
cambiare a partire da adesso.
Bisogna saper mettere in campo una mobilitazione tempestiva, per far capire
che la persona oggetto di violenza NON E' sola. Fascisti ed estremisti di
destra in genere contano proprio sulle divisioni esistenti all'interno del
movimento, per portare avanti il loro progetto reazionario con l'avallo
delle chiese, della famiglia e di tutte quelle istituzioni la cui esistenza
si fonda sulla sottomissione delle donne e dei "diversi".
Basta. Va fatta giustizia nei confronti di chi abbatte il suo odio cieco sui
deboli e "diversi", testimoni che, col loro semplice "esistere", sono i
germi vitali di un modo altro e possibile d'interpretare il mondo. I delitti
causati da odio fobico verso gruppi differenti dal proprio si assomigliano
tutti, quale che sia la specificità del gruppo. L'inclusione dei crimini
compiuti a danno degli appartenenti alla comunità lgbt tra quelli
determinati da differenze razziali, etniche, religiose e nazionalistiche,
per i quali la legge Mancino prevede specifiche tutele, è dunque il minimo
che si possa oggi pretendere da una società civile europea.
Ribadiamo: dello stupro di Torre del Lago subito da Paola, una lesbica
trentenne, sono responsabili tutti. Tutti quelli che in questi mesi hanno
designato i gay tramite il termine di "culattoni", tutti quelli che vogliono
"curare" coloro che suppongono e definiscono come "malati", o "pervertiti",
o "froci", ma sono responsabili anche quelli che associano la parola gay a
pedofilo. Sono s i n g o l a r m e n t e responsabili tutti coloro che non
vogliono garantire alla comunità lgbt i diritti, che non vogliono tutelare i
suoi componenti sul lavoro e nella vita, disattendendo consapevolmente lo
specifico invito della Comunità Europea, a varare leggi di tutela dalle
discriminazioni in base all'orientamento sessuale.
Lo stupro di Torre del Lago pesi sulle loro coscienze, perché questo atto è
la quasi-diretta conseguenza delle tante vessazioni, piccole e grandi,
fatte subire alla comunità lgbt quotidianamente e molto spesso coperte da
silenzio; è la conseguenza quasi-diretta di discriminazioni che generano la
paura; è il risultato delle tante parole d'odio dette e sentite in tv, lette
sui giornali o udite nei comizi, sbandierate con estrema arroganza dai
vecchi e dai nuovi fascisti.
A Paola giunga la nostra voce, la nostra solidarietà di donne, di lesbiche
pronte a scendere in piazza per lei e per le altre, per quelle tante che,
diversamente da lei, non trovano il coraggio di pervenire, con la stessa sua
forza, alla denuncia.


PER CONTATTI:
lai4les@googlegroups.com
sabilou@virgilio.it Luisa Raineri (amministratrice)








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Ci sono 4 commenti visibili (su 4) a questo articolo
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Titolo Autore Data
l'antifascismo è tutto tranne che solo italiano serena Wednesday, Oct. 04, 2006 at 10:56 AM
ciascun* al suo posto? lesbica e antifa Wednesday, Sep. 06, 2006 at 10:48 AM
quante ne devo vedere ancora? udo Tuesday, Sep. 05, 2006 at 6:14 PM
lesbiche antifasciste? non è uno scherzo vero? Tuesday, Sep. 05, 2006 at 5:56 PM
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