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FOTO > 11/9 Beirut. Blair accolto da feroci proteste
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zed Monday, Sep. 11, 2006 at 3:27 PM |
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Il primo ministro britannico Tony Blair e' arrivato oggi a Beirut. La città è presidiata da strettissime misure di sicurezza. Nel centro della capitale libanese sono comunque in corso rumorose proteste contro la visita di Blair, arrivato da Tel Aviv e accolto all'aeroporto dal primo ministro libanese Fuad Siniora. Il premier britannico e' protetto da un muro di guardie che hanno tenuto a bada i manifestanti. Una visita difficile, la sua, dopo il sostegno dato all'offensiva israeliana contro Hezbollah. Alla vigilia, un alto esponente del clero sciita libanese, Mohammed Hussein Fadlallah, lo ha definito "un complice chiave dell'aggressione israelo-americana". Blair ha ammesso di aver pagato lo scotto politico di "una decisione che non era molto popolare in Gran Bretagna". Anche nei territori palestinesi, dove e' stato nel fine settimana, il premier britannico era stato accolto dalle proteste. Un gruppo di intellettuali aveva firmato un documento in cui lo dichiarava "persona non grata" e di fronte alla Moqata, a Ramallah, c'era uno striscione che diceva: "Tony, facci un favore, non farti vedere da queste parti".
Protestors attend a demonstration against Britain's Prime Minister Tony Blair, organised by Hizbollah, in Beirut September 11, 2006. Hundreds of Lebanese protested against Blair's visit to Beirut on Monday, accusing him of backing Israel's 34-day war with Hizbollah guerrillas. Troops, riot police and barbed-wire barriers kept the demonstrators well away from the government building in downtown Beirut where Blair was meeting Lebanon's Prime Minister Fouad Siniora. REUTERS/Reinhard Krause (LEBANON)
A protester is removed from a news conference hosted by Lebanon's Prime Minister Fouad Siniora and British Prime Minister Tony Blair in Beirut after she unfurled a banner saying 'Boycott Israeli Apartheid', September 11, 2006. REUTERS/Stringer (LEBANON)
A protester, lifted up by others, waves a Lebanese flag and holds a picture of Hezbollah leader Sheik Hassan Nasrallah during a demonstration against the visit of British Prime Minister Tony Blair to Lebanon, in Beirut, Lebanon, Monday, Setp. 11, 2006. Thousands of protesters shouted angry slogans and accused British Prime Minister Tony Blair of complicity in last month's Israeli bombardment of Lebanon as he arrived Monday in a country still reeling from 34 days of fighting. (AP Photo/Alvaro Barrientos)
www.edoneo.org
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Blair in Libano, proteste a Beirut e Olmert accusato dal suo partito
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°°° Monday, Sep. 11, 2006 at 3:38 PM |
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Il premier britannico incontra il capo del governo libanese Siniora Migliaia di persone in piazza contestano il suo appoggio a Israele Blair in Libano, proteste a Beirut Olmert accusato dal suo partito Mofaz (Kadima) chiede inchiesta pubblica su guerra a Hezbollah
BEIRUT - Tony Blair è arrivato a Beirut e ad accoglierlo, nel centro della capitale, ci sono migliaia di persone che gli gridano "assassino". Dopo le tappe in Israele e nei territori palestinesi, oggi il premier britannico incontra il primo ministro libanese, Fuad Siniora, e il ministro degli Esteri, Fawzi Sallhuk. Ma nelle piazze di Beirut il clima è infiammato dalle proteste e le autorità libanesi hanno dovuto disporre misure di sicurezza straordinarie. In Israele, intanto, il capo del governo Ehud Olmert viene messo sotto accusa anche da un ministro del suo partito (Kadima), che chiede l'apertura di un'inchiesta pubblica.
In Libano i manifestanti hanno cominciato a radunarsi dalle prime ore del mattino, arrivando in gran parte dai quartieri meridionali della capitale, le roccaforti hezbollah pesantemente bombardati durante i 34 giorni di offensiva israeliana. I gruppi di sciiti avevano chiesto al governo di non ricevere Blair e dichiararlo "persona non gradita". Il premier britannico è considerato "complice" di Israele, per averne appoggiato la linea e aver ritardato l'intesa sul "cessate il fuoco" tra Tsahal e Hezbollah. Blair è accusato anche di aver consentito, in un aeroporto scozzese, lo scalo di aerei americani che trasportavano armi a Israele, nei giorni del conflitto.
Olmert sotto accusa Il premier israeliano Ehud Olmert, intanto, subisce un nuovo duro colpo. Per la prima volta, un membro del suo stesso partito, Kadima, ha chiesto l'apertura di un'inchiesta pubblica sulla guerra in Libano, al posto della limitata indagine governativa ordinata dal capo del governo. L'iniziativa è del ministro dei Trasporti, Shaul Mofaz, un generale a riposo che nell'esecutivo di Ariel Sharon guidò la Difesa.
Mofaz chiede la nomina di una commissione di Stato, con le più ampie prerogative previste dalle legge israeliana. Solitamente presieduta da un magistrato della Corte Suprema, dà maggiori garanzie d'indipendenza dal potere esecutivo ed è uno strumento investigativo più penetrante. "Una commissione di Stato è il solo mezzo per restituire all'opinione pubblica la fiducia nelle istituzioni", ha tuonato Mofaz. In settimana, comunque, il governo dovrebbe decidere sull'avvio o meno di un'inchiesta di più ampia portata.
(11 settembre 2006)
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