In Arizona ci si scanna per una legge considerata liberticida: impone infatti agli elettori di presentarsi al seggio elettorale muniti di carta di identità. Finora, la scheda elettorale poteva essere imbucata da chiunque, e chiunque poteva presentarsi al seggio varie volte al giorno con schede altrui. Il diritto di voto rimane spesso sulla carta, persino negli USA: a forza di esportare democrazia all’estero, non gliene è rimasta molta a casa.
In Arizona ci si scanna per una legge
considerata liberticida: impone infatti agli elettori di presentarsi al
seggio elettorale muniti di carta di identità. Finora, la scheda
elettorale poteva essere imbucata da chiunque, e chiunque poteva
presentarsi al seggio varie volte al giorno con schede altrui. Il
diritto di voto rimane spesso sulla carta, persino negli USA: a forza
di esportare democrazia all’estero, non gliene è rimasta molta a casa.
Presentarsi senza documenti al seggio mette in pericolo la
segretezza e l’autonomia del voto di ciascuno: un imprenditore mafioso,
ad esempio, potrebbe raccogliere le schede dei propri dipendenti e
usarle per sostenere un politico amico. Paradossalmente, proprio
chiedendo la carta di identità agli elettori si garantisce l’anonimato
del voto. In Italia, si è fatto molto di più: si sono modificate le
leggi elettorali pur di evitare corruzione e voti di scambio:
ricorderete la preferenza unica. Eppure, quella dell’anonimato del voto
è una regola che va scomparendo: ormai in moltissimi paesi sviluppati
si vota per posta e via Internet. Negli USA, si possono vendere schede
elettorali vergini via Internet.
In America anche nella cabina elettorale può succedere di tutto, da quando il voto è elettronico. Mother Jones, un periodico della sinistra americana, ha classificato le modalità di manipolare il voto degli americani, basandosi su fatti realmente accaduti:
1. Imporre l’identificazione degli elettori: anche per la sinistra
US è una limitazione della libertà di voto, ma perché molti elettori
provenienti da minoranze e strati sociali meno abbienti non possiedono
documenti
2. Manipolazione delle macchine elettroniche utilizzate per il voto.
Manomissioni, virus, errori: alcune macchine, addirittura, vanno al
contrario, e sottraggono voti ai candidati ogni volta che un elettore
inserisce la sua preferenza.
3. Le file ai seggi: negli stati più poveri, in cui il budget non
consente di acquistare macchine elettroniche a sufficienza, molti
elettori tornano a casa senza votare per le lunghe attese.
4. L’assenteismo e l’incompetenza degli scrutatori: in alcune
contee, ci è voluta una settimana per i risultati nonostante
un’affluenza alle urne del 20%.
5. Truffe: in alcune elezioni furono distribuiti volantini che
minacciavano fino a 10 anni di prigione per chi andasse al voto senza
averne diritto, inventando divieti inesistenti. La truffa migliore
nella contea di Franklin, Ohio: il partito di Bush informò i cittadini
che, secondo la legge elettorale, gli elettori Repubblicani avrebbero
votato nell’Election Day (la data prevista per le elezioni) e i
Democratici il giorno dopo, per facilitare le operazioni di voto. Il
volantino si concludeva con: “Grazie per la vostra collaborazione, e
ricordate che il voto è un privilegio”.
6. La suddivisione dei collegi: Democratici e Repubblicani tracciano
i confini dei collegi in modo da suddividersi l’elettorato nel modo più
sicuro possibile. Alle ultime legislative, il 95% dei deputati sono
stati riconfermati.
7. Il divieto di voto per i pregiudicati. Chi ha ricevuto condanne
non può votare. Ma le liste sono piene di errori, che spesso vengono
commessi ad arte.
8. Riforme elettorali anti-afroamericani. Negli Stati del Sud,
tradizionalmente razzisti, le leggi elettorali vengono cambiate in
corsa per impedire l’elezione dei candidati di colore.
9. L’esclusione degli studenti fuori-sede. Molti studenti
universitari americani vanno a studiare in stati diversi da quelli
d’origine. Nonostante vi risiedano, a molti di loro viene impedito di
votare con pretesti e minacce.
10. Le mancate iscrizioni alle liste elettorali. Per votare negli
USA, occorre iscriversi, e i formulari vengono smarriti con facilità.
In alcuni casi, è stato dimostrato che molti formulari compilati da
elettori democratici furono deliberatamente distrutti. In un altro
caso, nell’Ohio, gli uffici elettorali introdussero una nuova norma: i
formulari dovevano essere redatti su carta pesante almeno 80 g/cmq,
pena l’esclusione dal voto.
orcocane.wordpress.com/2006/09/12/brogli-made-in-usa/
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