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il miliardario De Cecco stoppato da Acerbo
by prcpe Tuesday, Sep. 19, 2006 at 3:17 PM mail:

non si farà la speculazione sulla spiaggia, ma prepariamoci alla mobilitazione come ai vecchi tempi

De Cecco: «Albergo sul mare, non mi arrendo»
L’imprenditore minaccia il ricorso al Tar e di non finanziare il nuovo teatro
ANDREA BENE

PESCARA. De Cecco non finanzierà la costruzione del nuovo teatro di Pescara. Lo ha rivelato ieri l’imprenditore, proprio nelle stesse ore in cui la commissione urbanistica, dopo un accordo in extremis raggiunto nella maggioranza (si veda l’articolo in basso), ha bocciato la sua osservazione alla variante del prg che mira a ripristinare il diritto di edificabilità sul suo terreno vincolato a verde, sul lungomare sud, su cui Filippo Antonio De Cecco avrebbe voluto costruire un albergo a cinque stelle, simile al Cala di Volpe della Sardegna.
In questa intervista il titolare del noto pastificio di Fara San Martino annuncia che darà battaglia. «Se in consiglio non passerà la mia osservazione» ha affermato «presenterò ricorso al Tar». Il piano regolatore è quindi a rischio e anche il sogno di Pescara di un nuovo teatro.
Dottor De Cecco, andiamo con ordine, vuole veramente presentare ricorso contro il prg?
«Tutto dipende da come andranno le cose in consiglio. Se l’aula non accoglie la mia osservazione, che punta a reinserire il mio terreno in un piano particolareggiato, allora sarò costretto a ricorrere al Tar per farmi riconoscere questo diritto. Sono sicuro che i giudici mi daranno ragione».
Ma il suo obiettivo è sempre quello di realizzare un albergo a cinque stelle?
«No, quella era un’idea che mi era venuta diversi anni fa, quando l’allora amministrazione comunale di centrodestra e la buonanima di Sospiri mi dissero che il lungomare sud sarebbe diventato una zona di alta ricettività turistica. Così non è stato. La riviera sud è diventata la zona più degradata di Pescara. L’albergo vado a costruirlo alle Canarie, non vicino allo stabilimento Le Canarie».
Su quell’area che ci farà?
«Non lo so, può darsi pure che decida di cederla al Comune. Una cosa è certa, l’albergo a cinque stelle non lo farò, perché non si può costruire un’opera del genere in una zona così degradata».
Insomma, la scelta di Rifondazione di vincolare a verde quel terreno ha fatto svanire il sogno.
«Rifondazione comunista è contro tutti quegli imprenditori che vogliono rendere più bella Pescara. Ora voglio precisare una cosa».
Dica pure.
«Né io e né il gruppo De Cecco finanzieremo la costruzione di un nuovo teatro comunale a Pescara».
Lo dice perché hanno bocciato la sua osservazione?
«Il gruppo De Cecco si occupa di pasta e non di teatri. Non ci sono le condizioni per realizzare un’opera così».
Eppure, era stata data per certa la sua partecipazione, insieme alla Fondazione PescarAbruzzo, al finanziamento del teatro.
«Il gruppo De Cecco non ha mai annunciato ufficialmente una cosa del genere. Ripeto, non ci sono le condizioni per fare una cosa del genere in questa città».





LO SCONTRO SUL PRG



Raggiunta l’intesa sul terreno del lungomare sud. Rifondazione vince la battaglia
La commissione: no all’hotel
Linea dura della maggioranza, bocciata l’osservazione
L’ACCORDO L’area farà parte di un nuovo piano
PESCARA. La maggioranza ha trovato l’accordo sul caso De Cecco. Così, ieri mattina, la commissione urbanistica ha bocciato l’osservazione alla variante del piano regolatore presentata dal noto imprenditore per la sua area situata a fianco della fondazione Papa Paolo VI e dello stabilimento Le Canarie, sul lungomare sud. «Abbiamo trovato una soluzione» ha annunciato nel pomeriggio il presidente della commissione, Vincenzo Dogali «è stato deciso di inserire il terreno di De Cecco, sulla riviera sud, nella Società di trasformazione urbana (lo strumento che verrà utilizzato per riqualificare il lungomare e il lungofiume, ndr), pur mantenendo il vincolo a verde pubblico». Insomma, non è stata accolta la richiesta di De Cecco di riportare quell’area di 5mila metri quadrati nel piano particolareggiato, per ripristinare il diritto di edificabilità. Il no della commissione ora dovrà essere confermato dall’aula.
La Società di trasformazione urbana (Stu), però, potrebbe consentire all’imprenditore di realizzare lo stesso un grande albergo non nella sua area, ma in un’altra all’interno della Stu, indicata dal Comune e da tutti gli altri soggetti pubblici e privati che parteciperanno all’iniziativa. Bisogna infatti ricordare che la Società di trasformazione urbana è una sorta di grosso contenitore, all’interno del quale enti pubblici e imprenditori conferiscono beni immobili e denaro, in cambio di quote azionarie. La Stu diventerà, quindi, proprietaria di tutto e i proventi verranno divisi dai partecipanti in base alle quote.
Questo tipo di soluzione servirà ad evitare lo scontro con De Cecco? Forse no, perché ieri l’imprenditore ha preannunciato un ricorso al Tar.
La commissione ha concordato la linea dura poche ore prima che cominciasse il consiglio comunale con all’ordine del giorno l’esame delle osservazioni alla variante. Ad imporla è stata Rifondazione comunista, che ha posto il suo veto sul ripristino del diritto di edificabilità sull’area di De Cecco. «Non consentiremo mai di far costruire alberghi sulla spiaggia», ha avvertito il deputato e capogruppo di Rifondazione, Maurizio Acerbo. La Margherita era di parere diverso.
Così, in commissione la proposta di accordo è cambiata due volte. La prima versione prevedeva l’accoglimento dell’osservazione. Poi, l’inserimento dell’area nella Stu con il ripristino del piano particolareggiato. Infine, il mantenimento del vincolo a verde pubblico, ma nella Stu. Su quest’ultima ipotesi è stata trovata l’intesa. La commissione ha anche bocciato l’osservazione di Di Properzio per trasformare un’area agricola di 5 ettari, ai Colli, in zona a verde filtro.
Intanto, ieri pomeriggio il consiglio non ha cominciato il lavoro di esame delle osservazioni per mancanza di tempo. La seduta è stata aggiornata a venerdì. Dal consigliere dell’Udc, Carlo Masci, sono arrivate dure critiche al centrosinistra. «Cosa farà la maggioranza in aula, eliminerà il vincolo di inedificabilità all’area De Cecco?» si è chiesto «In caso affermativo, Acerbo e la sua sinistra lasceranno la maggioranza?».


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