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Lettera alla Commissione sui Cpt
by libertà di circolazione Wednesday, Sep. 20, 2006 at 11:54 AM mail: nocpt@libero.it

La lettera dei Movimenti contro i Cpt alla Commissione di valutazione ministeriale, diffusa prima della loro visita.

No alla commissione truffa: un CPT non è mai umanitario.

Lettera ai componenti della Commissione di inchiesta sui Cpt in visita a Bari


A quanto pare verrete a Bari, a visitare alcune delle strutture detentive che l’Italia, usando falsamente l’Europa e gli Accordi di Shengen, ha costruito su queste terre ed ha chiamato Centri di Permanenza Temporanea ed Assistenza, o centri di identificazione o centri di accoglienza o "centri", senza aggettivazione alcuna.
Supponiamo che, a seconda delle sensibilità dei singoli componenti, sarete alla ricerca di elementi che possano confermare i vostri dubbi sull’esistenza di questi mostri giuridici oppure di elementi che li legittimino. Chi cercherà e dichiarerà della pulizia di una struttura rispetto all’altra, chi del contrario; chi dell’adeguatezza agli scopi che si prefiggono queste orribili strutture, chi dell’inutilità, chi del rispetto dei diritti, chi della loro violazione ...
Immaginiamo che cercherete le convenzioni, che indagherete gli appalti ed i subappalti stipulati dal Ministero dell’Interno, dalla Prefettura, dagli enti gestori delle nuove galere, quel falso privato sociale che scopre l’umanità solo quando dietro di essa si cela il profitto.
Vi troverete certamente a disagio nel constatare che la struttura di Bari Palese non è un Cpt, né un centro di identificazione né un carcere, né un manicomio, né un ospedale da campo. Accerterete, infatti, che quel centro, tra l’altro, si muove al di fuori di qualsiasi legge che permetta il trattenimento delle persone ivi recluse. Vedrete che il CPT nel quartiere S. Paolo detiene molte meno persone di quelle che potrebbe contenere e che la sua pulizia è eccellente. Forse vi rallegrerete di questo.
A quanto pare vi siete dichiarati disponibili ad ascoltare le voci dei senza voce, dei reclusi, e, accanto ad esse, le voci della società civile e anche di chi su questi temi ha manifestato la propria contrarietà.
Comunque non avrete la possibilità di ascoltare le voci e le istanze di coloro che sono stati già deportati, o espulsi collettivamente verso la Libia per poi finire morti nel deserto, coloro che giacciono sul fondo di uno dei mari più insanguinati della Terra.
A queste assenze si aggiungerà quella di coloro che dichiarano sin d’ora che non accetteranno di discutere con voi di come abbellire o superare i Cpt; di coloro che non credono che una Commissione in gran parte ministeriale possa essere indipendente: dubitiamo fortemente della legittimità e della utilità dell’istituzione della vostra commissione.
Ma se chiederete in giro verrete a sapere che queste stesse persone, queste voci che vengono dal basso vi hanno già fornito tutte le informazioni di cui avete bisogno per svolgere il vostro lavoro: convenzioni, appalti con giardinieri e ristoratori, informazioni sul lavoro irregolare a favore degli enti gestori, uso di psicofarmaci senza prescrizione o nel cibo, deportazioni illegali, autolesionismo, fughe e desiderio di libertà.
Queste informazioni voi e, prima di voi, il Governo italiano, le ha da sempre, perché da sempre ci battiamo contro la detenzione amministrativa e la negazione della libertà di circolazione delle persone. Pubblicamente. Vi abbiamo già fornito nomi di fornitori, cifre, fotografie, interviste, denunce, documenti scritti, video...Lo abbiamo fatto quando la lotta contro le politiche di detenzione e di esclusione era condivisa da chi ora è al governo. Il governo che vi ha istituito e che finge di non sapere come si vive e come si muore là dentro.
Quello che vi manca, strutturalmente, è la visione d’insieme.
Ma questa visione non la troverete nella visita da voi annunciata ai "centri", bensì nei sottoscala delle periferie delle regioni del Sud Italia, nelle fabbriche del nord, nelle campagne pugliesi, campane, siciliane. Le troverete nelle guerre sparse per il mondo. Le troverete solo indagando diseguaglianza e povertà, schiavismo e sfruttamento, precarietà e lavoro nero.
I Cpt e le strutture detentive in un modo o nell’altro esistenti in Italia ed in Europa sono solo ed esclusivamente l’epifenomeno di tutto questo. Volete andare al "centro"? Cambiate, allora, i vostri obiettivi e, per il momento, ritenete esaurito il vostro compito che cela, in realtà, la volontà di addolcire l’esistenza della reclusione illegittima dei migranti.
Rifiutatevi di essere parte di un sistema di controllo e sfruttamento delle vite altrui.



Per la libera circolazione delle persone
nocpt@libero.it

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Rassegna stampa sulla visita della commissione di verifica di CPT e CPA a Bari
by xxx Wednesday, Sep. 20, 2006 at 7:56 PM mail:

Italia. Commissione De Mistura: Cpt di Bari e' fuori norma
19 Settembre 2006 (ADUC http://www.aduc.it)
http://www.aduc.it/dyn/immigrazione/noti.php?id=155326

Il centro di prima accoglienza di Bari "e' una struttura molto, molto, insoddisfacente, non a norma ed incapace di sostenere qualunque tipo di verifica sulle roulotte del 1980-1982 ormai inutilizzabili". Lo ha detto il presidente della Commissione di verifica dei Centri di permanenza temporanei (Cpt) e Centri di prima accoglienza (Cpa), Steffan De Mistura, dopo la visita di oggi nei Cpt e Cpa di Bari. La struttura del Cpt, invece, completata e aperta da pochi mesi e' "moderna": vi si constata che - ha detto De Mistura - e' stata data grande importanza alla realizzazione delle opere ed all'organizzazione".
La commissione e' stata istituita dal ministro dell'interno Giuliano Amato, perche' verifichi le condizioni dei centri esistenti (Cpa e Cpt) per gli immigrati clandestini.
Il Cpa di Bari e' una roulottopoli nata negli anni Novanta per fronteggiare le emergenze degli arrivi in massa dall'Albania, prima nel '91 e poi nel '97: fu creata allineando vecchie roulottes sulla pista in disuso dell'aeroporto militare di Bari Palese. Negli anni ha avuto vari adeguamenti soprattutto per evitare a immigrati e volontari condizioni di profondo disagio causate dall'assoluta mancanza di ombra nell'area.
Il Cpa barese fu poi riutilizzato nel '99 quando la guerra in Kosovo favori' un nuovo esodo dai Balcani. Negli ultimi anni sembrava non dovesse essere piu' utilizzato ma e' stato di recente ristrutturato e rimesso in funzione per gli arrivi in massa di clandestini in Sicilia.



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I commissari del governo a cena con gli immigrati
Cambiare i Cpt idee e proposte partono da Bari
Lorenza Pleuteri (Repubblica - Bari http://www.bari.repubblica.it)
http://tinyurl.com/gun8a

Pasta al pomodoro, mozzarella e fagiolini, frutta fresca. Sotto il tendone del Centro di prima accoglienza di Palese, la roulottopoli da 600 posti riaperta a luglio, i circa 400 immigrati presenti ieri hanno pranzato con il presidente e con i membri della Commissioni ministeriale sui Cpt. Il rappresentante dell´Onu Staffan de Mistura e i colleghi, a Bari per una due giorni di visite mirate, a tavola hanno dialogato con profughi e stranieri sbarcati in Italia dall´Etiopia, dall´Eritrea, dal Bangladesh, dall´Iraq. Trecentocinquanta uomini, dice l´ultimo censimento interno, più 39 donne e nove bimbi. «La cosa che ci stava maggiormente a cuore - accenna Gianfranco Schiavone, uno dei commissari in missione in città, esponente della Associazione studi giuridici per l´immigrazione - era parlare con i diretti interessati, avere da loro le risposte ai nostri quesiti, sentire le loro storie e le loro ragioni». I commissari hanno avuto colloquiato anche con i gestori della struttura, i funzionari e gli operatori della Croce rossa coordinati dal direttore regionale Nicola Trentadue. Poi, a sera, in una saletta dell´aeroporto hanno incontrato il sindaco Michele Emiliano, l´assessore all´Accoglienza Pasquale Martino, il presidente del consiglio comunale e i capogruppo della maggioranza. In contemporanea, al Cpa di Palese, si è presentato un altro visitatore di primo piano: il presidente della provincia Vincenzo Divella.
Oggi la commissione ministeriale sarà al Centro di permanenza temporanea del San Paolo, la struttura dove vengono rinchiusi gli stranieri da identificare e i clandestini da espellere. E, prima di rientrare a Roma, terrà una conferenza stampa per zoomare sulla situazione barese. Il presidente e i collaboratori, tra i quali il regista Gianni Amelio e dirigenti di enti e associazioni, sono al lavoro da luglio. Entro fine anno, è il mandato del ministro dell´Interno Giuliano Amato, dovranno formulare proposte sul futuro dei contestati Cpa e Cpt e sulle possibili riforme alla Bossi-Fini. Bari dovrebbe dare un contributo importante: «La nostra città - anticipa un comunicato del comune - collaborerà alla modifica della legge». Visitatori e padroni di casa sono sulla stessa lunghezza d´onda. Il sindaco Emiliano, parlando di «unicità di vedute», ha ribadito il no al Centro di permanenza temporanea, «nel convincimento che i Cpt siano stati creati per la detenzione di soggetti che non hanno commesso reati, ma che qui giungono in fuga da persecuzioni o alla ricerca di una esistenza libera e dignitosa». E la bocciatura del Cpa di Palese, «a oggi inadeguato alla funzione che svolge».
(19 settembre 2006)



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Immigrazione: Commissione verifica, Cpa Bari e' fuori norma
Sopralluogo di De Mistura, Cpt e' invece struttura moderna
2006-09-19 15:51 (ANSA http://www.ansa.it)
http://tinyurl.com/hhp7l

(ANSA) - BARI, 19 SET - Il centro di prima accoglienza di Bari (Cpa) 'e' una struttura insoddisfacente'. Cosi' il presidente della Commissione di verifica dei Cpt. E' una roulottopoli nata negli anni Novanta per fronteggiare le emergenze degli arrivi in massa dall'Albania. Il presidente De Mistura ha oggi visitato anche il Cpt del capoluogo pugliese, completato e aperto da pochi mesi, constatando invece che e' una struttura 'moderna'. La commissione di verifica e' stata istituita dal ministro Amato.



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«La roulottopoli è fuori norma»
Visita dei commissari del Viminale: anche nel Cpt problemi da risolvere
I risultati dell'ispezione a Bari illustrati dal presidente Staffan De Mistura, inviato Onu
Enrica Simonetti (La Gazzetta del Mezzogiorno - Bari http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it)
http://tinyurl.com/f68j7

20/09/2006
La marea di roulotte in cui vivono gli immigrati è visibile a chiunque passi nei pressi dell'aeroporto di Palese: uno spazio aperto alle intemperie d'inverno e al caldo torrido d'estate. Nessuna meraviglia quindi se un nutrito gruppo di commissari scelti dal Ministero dell'Interno per un'ispezione, abbiano subito definito la roulottopoli «una struttura molto, molto, insoddisfacente, non a norma, incapace di sostenere l'inverno e con roulotte degli anni '80-'82 ormai inutilizzabili». Le parole sono state pronunciate dal presidente della Commissione di verifica dei Centri di permanenza temporanei (Cpt) e Centri di prima accoglienza (Cpa), Staffan De Mistura, ieri mattina, dopo la visita alla roulottopoli di Palese e al Centro del S. Paolo. Su quest'ultimo, invece, De Mistura ha detto che la struttura «è molto moderna, nessun dubbio dal punto di vista strutturale ma andrebbe organizzata l'opera di orientamento legislativo che in questo caso appare totalmente inesistente». La commissione è stata istituita dal ministro dell'Interno Giuliano Amato, perchè verifichi le condizioni dei centri per gli immigrati clandestini in tutta Italia. E i commissari entrano nei centri, contattano gli immigrati, parlano con loro e con le autorità, mangiano ciò che viene servito agli ospiti di queste strutture. De Mistura, svedese, è direttore del Centro alti studi delle Nazioni Unite ed inviato del segretario generale dell'Onu in zone di guerra. Nella commissione, ci sono rappresentanti del volontariato internazionale, ma anche personalità come il regista Gianni Amelio che ieri però era assente alla visita barese. De Mistura ha elogiato il lavoro delle forze dell'ordine, ha sottolineato la «trasparenza» da parte delle autorità prefettizie e l'attenzione - ha detto - della Croce Rosa e delle Misericordie. Un impegno organizzativo che non esclude però problemi: per il Cpa (la roulottopoli di Palese), De Mistura ha richiesto «un segnale di cambiamento radicale: ci auguriamo che nel 2007 non ci sia più questa situazione strutturale». E il nodo non è solo quello delle vecchie roulotte: il presidente ha anche sottolineato che «c'è una questione di ambiguità sullo status giuridico del Cpa che va chiarito e c'è la questione dell'accesso su cui la commissione ha una proposta operativa basata sulla convenzione con la Croce Rossa Italiana. Vorremmo che operatori umanitari, con il coordinamento del Comune di Bari, fornissero nella struttura l'orientamento legale». In particolare, grazie al coordinamento del Comune, ci sarà un'attività di orientamento legale svolta dagli operatori e questo è già un primo passo in avanti. Quanto ai numeri, De Mistura non ha sottolineato preoccupazione: nel Cpa ci sono attualmente 371 persone su 600 posti disponibili e nel Cpt 42 persone su 196 posti, dove - ha detto il presidente - c'è un buon coordinamento strutturale tra l'Ausl ed i medici presenti nella struttura». La Commissione continua il giro in Puglia tra i centri di accoglienza e dopo Bari è stata a Brindisi e Foggia. I risultati di tutta l'indagine saranno resi noti a dicembre e ufficialmente vengono date soltanto alcune indicazioni che - ha aggiunto il presidente - a volte servono ad aggiustare alcuni problemi in corsa. Quindi, solo un «ne prendiamo atto» di fronte alla dichiarazione del sindaco Michele Emiliano sulla necessità di chiudere il «Cpt». Ma - dice De Mistura - «Bari è stato l'unico posto in cui abbiamo sentito un'identità totale tra la società civile, il Comune, la Provincia e la Regione sulla necessità di superare la situazione dei Cpt per motivi costituzionali». Una dichiarazione sicuramente importante, da leggere tra le righe. E ieri da Bruxelles si è appreso che, tra i nuovi fondi stanziati dalla Commissione europea per l'accoglienza di clandestini, ci sono 425mila euro destinati anche al centro di prima accoglienza di Bari. E alle vecchie roulotte che da decenni sono «case» esposte alle intemperie.



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FOGGIA, martedì 19 settembre 2006 - ORE 18.33
L’ambasciatore dell'Onu Staffan De Mistura al Cpt di Borgo Mezzanone
Damiano Bordasco (Teleradioerre http://www.teleradioerre.it)
http://www.teleradioerre.it/news/articolo.asp?idart=20787

E' iniziata oggi pomeriggio al Centro di permanenza temporanea di Borgo Mezzanone la visita della commissione mista d’ispezione, guidata dall’ambasciatore dell’Onu Staffan De Mistura. Quest’ultimo, da oltre trent’anni impegnato nell’Organizzazione delle nazioni unite, è stato incaricato dallo stesso ministro dell’Interno, Giuliano Amato, di prendere visione della situazione dei Cpt in Italia, per poi proporre delle soluzioni che possano superare l’attuale fase. L’organismo guidato dallo svedese De Mistura avrà sei mesi di tempo per tracciare una relazione approfondita sulle condizioni dei centri per immigrati. Della commissione fanno parte esponenti del ministero dell’Interno, i prefetti Pasquale Piscitelli e Nicola Prete, esponenti dell’Associazione nazionale comuni italiani, nonchè rappresentanti di numerose associazioni umanitarie italiane ed internazionali, come Caritas, Arci, Amnesty international e Medici senza frontiere. Al Cpt di Borgo Mezzanone sono presenti circa 360 gli immigrati; un argomento “caldo”, quello dell’immigrazione, in provincia di Foggia, specialmente dopo le polemiche sollevate dal settimanale “L’espresso”, sulle condizioni di vita degli stranieri impegnati nei lavori agricoli. All’incontro odierno sono intervenuti anche i vertici delle forze dell’ordine del territorio, i comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza, il questore ed il Prefetto, Sandro Calvosa. “E' stata una riunione molto produttiva – ha sottolineato Calvosa – e la commissione in questo suo lavoro ispettivo sta assumendo informazioni importanti per la redazione della relazione finale al ministro Amato. Come istituzioni locali – ha concluso il Prefetto di Foggia – abbiamo dato il nostro contributo per acquisire informazioni in merito al centro di Borgo Mezzanone ma anche in relazione dell’attuale situazione dell’immigrazione in Capitanata”.

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Rassegna stampa 2
by antennasud Wednesday, Sep. 20, 2006 at 10:59 PM mail:

"IL CPA DI PALESE E' FUORI NORMA"
[ 19/09/2006 15:22:19 ]
di Gian Vito Cafaro
http://www.antennasud.com/index.php?action=open&id=notizie&op=vis&id_news=26414

[VIDEO http://www.antennasud.com/index.php?action=open&id=notizie&op=video&url_video=http://test.antennasud.com/filmati/filmati_destinazione/conf_stampa_su_visita_cpt_e_cpa.rm.rpm]

Poche parole, misurate, quelle del capo delegazione della commissione ministeriale per i centri di permanenza in Italia. Ma dalla conferenza stampa di Staffan De Mistura dopo la visita al Cpa (il Centro di prima accoglienza) e del Cpt di Palese (il centro di permanenza temporanea, la struttura per ospitare clandestini in attesa di espulsione) emergono chiaramente due valutazioni opposte sulle strutture.
Nessuna sentenza, spiega De Mistura. Le valutazioni finali si faranno solo a dicembre al termine delle visite nei centri per immigrati sparsi in Italia. Qualche decisione, però, già c'è. Il capo della commissione risponde all'appello del Comune di Bari di essere coinvolto nell'assistenza ai profughi nel Cpa di Palese.
Prendiamo atto della contrarietà del Comune di Bari al Cpt, ma non possiamo fare di più, ha detto poi De Mistura, lasciando intendere che la posizione dell'amministrazione comunale comunque finirà nel rapporto finale. Le decisioni, però, spettano ad altri.

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Rassegna stampa 3
by il manifesto Thursday, Sep. 21, 2006 at 12:39 AM mail:

Cpa e cpt, luci e ombre a Bari
La commissione del Viminale accusa: il centro di Bari-Palese è insoddisfacente e fuori norma. Assolto il nuovo cpt, anche se «qui sono tutti contro»
20/09/2006 - Antonio Massari (il manifesto http://www.ilmanifesto.it)
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/20-Settembre-2006/art40.html

Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, quando due giorni fa ha incontrato i vertici della Commissione ministeriale di controllo sui cpt, ha subito ribadito: «Auspico la chiusura dei cpt, e non per motivi ideologici, ma costituzionali». E il presidente della commissione, Staffan De Mistura, ne ha preso atto: «Bari è stato l'unico posto in cui abbiamo sentito un'identità totale tra la società civile, il Comune, la Provincia e la Regione sulla necessità di superare la situazione dei cpt per motivi costituzionali». Poi ha invitato il sindaco a collaborare nell'innovazione della Bossi-Fini. «Constatiamo - ha replicato Emiliano - che il nuovo governo ha mantenuto la promessa: avevamo chiesto di inserire nel programma la ridefinizione delle politiche nazionali sull'immigrazione, individuando alternative credibili alla logica detentiva dei cpt. Oggi una Commissione è già al lavoro su questi temi».
Già. Al lavoro: stando al programma dell'Unione, s'inizia a percorrere il sentiero del «superamento» dei cpt, termine che può significare tutto. E anche niente. Ieri la Commissione ha oltrepassato un recinto sorvegliato, alte mura di cinta, e avrà notato che - almeno per i 42 immigrati detenuti (su 196 posti a disposizione) - dal centro è impossibile entrare e uscire liberamente. Tuttavia, se le parole hanno un significato, registriamo che - diversamente da Emiliano - per il cpt di Bari la commissione non ha mai usato il termine «detenzione».
Per De Mistura invece il cpt è «una struttura molto moderna. Di grande attenzione organizzativa. Farebbe senza dubbio invidia a molti paesi europei». Qualche rilievo sull'orientamento legale: «Non ci risulta che esista. Andrebbe decisamente iniziato». Comunque, conclude De Mistura, «c'è un buon coordinamento tra l'Ausl e i medici presenti». Insomma, tutto bene o quasi. Incluse le sbarre: anche se - per chiunque voglia superare un cpt - dovrebbero costituire un problema. Almeno di ordine logico.
Pessimo, invece, il giudizio della commissione sul centro di prima accoglienza di Bari-Palese: «Una struttura molto insoddisfacente. Non è a norma. E' incapace di sostenere qualunque tipo di verifica sulle roulotte del 1980, ormai inutilizzabili». Negli anni Novanta, per fronteggiare le emergenze degli arrivi in massa dall'Albania, le piazzarono sulla pista in disuso dell'aeroporto militare. «Ci auguriamo che nel 2007 questa situazione strutturale, non ci sia più», continua De Mistura, sottolineando che «esiste una questione di ambiguità, sullo status giuridico del cpa, che va chiarita». Anche qui, infatti, gli immigrati sono stati spesso trattenuti. Non ufficialmente. Ma di fatto non potevano uscire: a quale titolo, però, non s'è mai capito. Comunque la commissione annuncia che «il rapporto sarà pronto a dicembre, quando esprimeremo le nostre conclusioni e raccomandazioni», e ringrazia «il prefetto di Bari e tutte le autorità, che sono state totalmente trasparenti, ci hanno facilitato il lavoro, rendendoci possibile visitare qualsiasi luogo volessimo vedere». Ci mancherebbe: le prefetture sono sottoposte al ministero dell'Interno. Inoltre: visitare un cpt su appuntamento, più che a una attività di controllo effettiva, somiglia a una (beffarda) rappresentazione. E infatti il movimento pugliese che lotta contro i cpt parla senza mezzi termini di «commissione truffa».
In una lettera, firmata «per la libera circolazione delle persone», due giorni fa avevano scritto, quasi profeticamente: «Supponiamo che sarete alla ricerca di elementi che possano confermare i vostri dubbi: sull'esistenza di questi mostri giuridici, oppure su elementi che li legittimino. Tra voi ci sarà chi parlerà della pulizia di una struttura rispetto all'altra. O dell'adeguatezza agli scopi, o della loro inutilità. Chi del rispetto dei diritti, chi della loro violazione. Vi troverete a disagio nel constatare che la struttura di Bari-Palese si muove al di fuori di qualsiasi legge che permetta il trattenimento delle persone recluse. Vedrete che il cpt nel quartiere S. Paolo detiene molte meno persone di quelle che potrebbe contenere. E che la sua pulizia è eccellente. Forse vi rallegrerete di questo. Queste informazioni voi e il governo le avete da sempre: perché da sempre ci battiamo contro la detenzione amministrativa, contro la negazione della libertà di circolazione delle persone. Pubblicamente. Vi abbiamo fornito nomi di fornitori, cifre, fotografie, interviste, denunce, documenti scritti, video. Da quando la lotta, contro le politiche di detenzione e di esclusione, era condivisa dal governo attuale, che vi ha istituito, e finge di non sapere come si vive e si muore là dentro». E' andata esattamente così.



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«Sarà pure efficiente, ma è una prigione da chiudere»
Il presidente della Puglia Nichi Vendola: in quei centri non si rispettano i diritti umani, perciò vanno chiusi
20/09/2006 - Ant. Mas. (il manifesto http://www.ilmanifesto.it)
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/20-Settembre-2006/art39.html

«Moderno ed efficiente, da far invidia ad altri paesi europei». Così s'è espresso Staffan De Mistura visitando il centro di Bari. Ne parliamo con il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.
Che pensa di questa dichiarazione?
Certo, rispetto alla baraccopoli di Bari-Palese il cpt brilla: sono frasi che mi ricordano i giudizi sui vecchi manicomi. Nel Sud erano sporchi ma a Trieste, per esempio, erano in perfetto stile austro-ungarico, puliti ed efficienti. Ma l'orrore non stava nel sudiciume sui pavimenti. L'orrore era in sé, nel concetto stesso della loro struttura: una prigionia senza ragione. Esattamente come per i cpt.
L'anno scorso ha indetto un forum contro i cpt. Nel frattempo c'è stato un grande silenzio: non ha cambiato idea, resta sempre contrario.
Chiaro. L'ordine e la pulizia non mi mettono al riparo dai dubbi. Primo su tutti: quello che nei cpt si violino i diritti umani. E tutto questo mi sembra inaccettabile. Il nostro no ai cpt, quindi, resta tale e quale.
Adesso, con il centrosinistra al governo, quali novità si augura, riguardo i cpt e la politica sull'immigrazione?
Mi aspetto una modifica significativa della Bossi-Fini, e per significativa non intendo una politica di emendamenti, ma un vero e proprio rovesciamento. L'intero impianto va capovolto. Un esempio: per ogni cinque euro destinati all'immigrazione, il centrodestra ne destinava 4 ai cpt o alla repressione, e soltanto uno all'integrazione. E' una filosofia cattiva, oltre che fallimentare, ma i cpt sono soltanto la chiusura di un cerchio: un cerchio che fa dell'immigrato, in maniera strumentale, soltanto una persona di cui avere paura.
In Puglia, nelle campagne, sono gli immigrati ad avere paura. Paura di morire ammazzati.
Fabrizio Gatti, il giornalista dell'Espresso che ha svelato la durezza, la violenza delle condizioni degli immigrati nelle nostre campagne, ha svolto un lavoro eccezionale. Se uno degli immigrati schiavizzati, poi, viene trovato senza permesso di soggiorno, finisce in un cpt e viene espulso. La Bossi-Fini è tutto questo: ti obbliga alla clandestinità, ti costringe al lavoro nero, ti consegna nelle mani della criminalità organizzata, ti sfrutta e poi ti espelle. Il paradosso è che l'imprenditore schiavista si becca una denuncia, mentre lo schiavo viene rimpatriato. E si cancella così la prova vivente della schiavitù. Il danno è incommensurabile, sotto il profilo umano, culturale e giuridico: con quella persona svanisce anche l'unica fonte di prova, quella che potrebbe denunciare e incastrare lo schiavista.
Lei che propone?
E' semplice: a chi, essendo vittima della tratta, denuncia il proprio schiavista, si offra un permesso di soggiorno. Almeno provvisorio. Non possiamo distinguere la lotta ai cpt dalla lotta contro le «campagne» di concentramento, in cui hanno trovato la morte decine di immigrati. C'è una stretta parentela culturale tra queste due realtà: il cpt priva l'immigrato della libertà per un illecito amministrativo, il caporalato stritola la sua libertà in nome del mercato del lavoro. E mi riferisco, in particolare, al lavoro nero. Purtroppo, ho l'impressione che l'attenzione su questo fenomeno si stia già spegnendo.
La Puglia come si sta organizzando?
Il 4 agosto abbiamo varato il nostro piano sull'immigrazione: prevede il recupero di alcuni casolari di campagna per destinarli ad albergo diffuso. Ospiteranno i lavoratori stagionali. A ottobre sarà varata la nostra legge contro il lavoro nero e in questi giorni incontrerò l'associazione Medici senza frontiere. Lo denunciamo come dato imprescindibile: non è possibile alcuna riforma se non ripartiamo dalla bonifica di queste zolle di terra, dove il caporalato continua a mietere vittime.

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by ..... Friday, Sep. 22, 2006 at 3:34 PM mail:

no cpt!
si lager!

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