Avanti miei Prodi! Tante promesse da marinaio...
A Telefono Antiplagio stanno giungendo indignate proteste da parte dei cittadini – che generalmente chiamano la nostra associazione per denunciare gli abusi dei ciarlatani – a proposito della legge finanziaria 2007 e, in particolare, sulle nuove aliquote irpef e la promessa elettorale di Romano Prodi di dare alle famiglie 2.400 euro all’anno per ogni bambino da zero a 3 anni, fino al compimento dei 18 anni. Mentre molta stampa ripete a pappagallo ciò che dice il Governo, e cioè che ci sarà una riduzione delle imposte per i contribuenti che vivono con meno di 40.000 euro all'anno, si viene a scoprire che chi guadagna da 15.000 a 26.000 euro all’anno pagherà il 4% in più: dal 23 al 27%. Non è forse questa la classe media italiana? Inoltre, gran parte dei contribuenti che hanno stipendi da 15.000 a 26.000 euro appartiene, guarda caso, al pubblico impiego, ovvero alla categoria che nel 2007 dovrà rinnovare il contratto di lavoro: molti cittadini sono pronti a scommettere che gli aumenti di stipendio saranno poco superiori al 4%, per non farla troppo sporca. Pagherà di meno, invece, la classe media che guadagna di più: da 26.000 a 28.000 euro il 27% anziché il 33, da 33.500 euro a 55.000 il 38% anziché il 39. Per ciò che concerne l’assegno mensile di 200 euro ai nostri bambini e ai nostri ragazzi, Romano Prodi in campagna elettorale non aveva accennato ai limiti di reddito. Ma volendo ragionevolmente ammettere una limitazione, perché il Presidente del Consiglio non ne ha parlato prima del voto? Per assicurarsi i consensi della classe media e poi prenderla per il cuneo… fiscale? Riguardo la lotta agli evasori, se non verranno introdotte le detrazioni per tutti, il Governo non si illuda: molti contribuenti preferiscono lo sconto alla fattura, inutile pezzo di carta. E non si illuda anche il ministro Bersani: se per pagare prestazioni superiori a 100 euro dovremo usare le transazioni bancarie, non potrà impedire ai cittadini di incassare lo stipendio in contanti e dare 100 euro al giorno al professionista o all’artigiano di fiducia, senza chiedere la ricevuta. Infine un’indiscrezione: pare che la finanziaria 2007 non preveda contributi per l’editoria televisiva privata. Ecco perché, nonostante il divieto dell’Authority, avvalorato dal Consiglio di Stato, molte tv locali stanno intasando i palinsesti di astrologi, cartomanti e lottologi, alias ciarlatani, sia di notte che di giorno. Come mai il Governo fa finta di non vedere? Forse perché, venendo meno i contributi pubblici, le televisioni possono recuperare risorse dalle tasche dei cittadini in difficoltà? Sarebbe questa per un Governo di centrosinistra la difesa dei ceti più deboli? Ufficio Stampa Telefono Antiplagio 338.8385999 Prof. Giovanni Panunzio, coord. naz.
|