NO BORDER (bologna)-Lettera aperta al questore, alle istituzioni e alla citta'
by teleimmagini Saturday, Oct. 07, 2006 at 5:54 PM mail: teleimmagini@insiberia.net

La lettera aperta dei migtanti bolognesi al questore, alle istituzioni e alla cittadinanza che promuove la manifestazione di sabato 7 ottobre davanti la prefettura.

LETTERA APERTA AL QUESTORE, ALLE ISTITUZIONI E ALLA CITTÀ

La pesante situazione di strisciante razzismo istituzionale all’Ufficio stranieri della questura di Bologna (vedi sotto il comunicato del 28 settembre) ha infine spinto il Questore a pronunciarsi pubblicamente. Era ora!
Sono anni che il Coordinamento Migranti denuncia la gestione dei rinnovi dei permessi di soggiorno, del rilascio delle carte di soggiorno e dei ricongiungimenti famigliari da parte della Questura di Bologna. E’ vero, come ha ricordato il Questore, ci sono già stati degli incontri, ma proprio l’esperienza consiglia prudenza.
Facciamo un esempio. Da sempre centinaia di lavoratori denunciano che, di fronte al cedolino, agenzie interinali e padroni si rifiutano di assumere. Avevamo ottenuto che la Questura rilasciasse una lettera di accompagnamento che chiarisse cosa si poteva fare col cedolino. Abbiamo verificato che oggi, se i migranti la chiedono, si sentono rispondere che questa lettera “non esiste”. Nonostante la circolare ministeriale di agosto, che ribadisce la validità del cedolino al pari del permesso di soggiorno (eccetto che per l’espatrio), ancora oggi avere il cedolino significa non avere niente. Le agenzie interinali e i padroni ci chiudono le porte in faccia. Come se non bastasse, i tempi di attesa sono senza precedenti. Per un permesso di soggiorno ci vogliono anche cinque mesi, da sei a nove per la carta di soggiorno.
La disponibilità del Questore Cirillo è benvenuta, ma visti i precedenti ci piacerebbe sapere: quali fatti possiamo aspettarci questa volta dopo le parole?
Abbiamo appreso dai giornali che presto l’Ufficio Stranieri sarà trasferito in via Bovi Campeggi in locali più grandi. Tiriamo un sospiro di sollievo, perché da tempo chiedevamo spazi almeno decenti. Vogliamo poi sperare che questi nuovi spazi pongano rimedio alla grave situazione di stress e di esaurimento che i sindacati dei lavoratori hanno così prontamente denunciato. Le nostre condizioni di lavoro di solito sono pessime. Di rado vediamo il sindacato. E mai possiamo permetterci di farle pesare su altri. Nemmeno noi possiamo essere tanto rilassati chiedendo il rinnovo del permesso di soggiorno o rischiando l’espulsione tra un contratto settimanale e l’altro. Quindi, per evitare inutili stress da parte di tutti:

- Noi vogliamo che il rilascio della lettera di accompagnamento sia riattivato subito e, per evitare che di nuovo una volta passata l’attenzione dei giornali i funzionari facciano orecchie da mercante, vogliamo che sia rilasciato automaticamente a ogni richiesta di rinnovo: quella lettera serve a tutti, e quindi va rilasciata a tutti. Questura e Prefettura non possono girarsi dall’altra parte, perché il problema è causato dalla legge e dalla sua gestione.

- Noi vogliamo che nella lettera di accompagnamento sia specificato che la validità della ricevuta riguarda non solo il lavoro, ma l’assistenza sanitaria, la possibilità di stipulare contratti o di accendere un mutuo: non ci interessano le parole al vento del ministro Amato, noi vogliamo qualcosa che dica chiaramente quello che ci spetta.

- Noi vogliamo che sia affrontato e risolto il problema dei tempi dei rinnovi. Un servizio on-line che non funziona come quello che c’è ora non serve a niente.

- Noi vogliamo che sia verificata al momento della consegna della domanda di rinnovo (o della carta di soggiorno, o del ricongiungimento famigliare) la completezza dei documenti e che siano rispettati i tempi stabiliti.

- Noi vogliamo che siano stipulati o entrino in funzione gli accordi con i comuni per l’attivazione dei servizi decentrati di raccolta e consegna dei documenti, per evitare che i lavoratori che vivono sull’Appennino e in provincia debbano recarsi in città per ogni cosa.

- Noi vogliamo rispetto, e che finisca definitivamente l’arbitrio di chi lavora agli sportelli: oggi chi osa lamentarsi per ‘punizione’ viene rimandato alla settimana successiva, oppure gli viene ridotta la durata del permesso, anche se il permesso è già pronto ed è lì oltre il vetro!

- Noi vogliamo che questi problemi siano conosciuti ed affrontati dalla città nella quale viviamo e lavoriamo, e che le sue istituzioni non si sentano esentate dal dare risposte mentre pensano ai dehors o a campi da golf sui colli.

Contro questa situazione, noi migranti saremo di nuovo in piazza il 7 ottobre, per un presidio davanti alla Prefettura a partire dalle 10.30 (vedi sotto il comunicato del 26 settembre). Se davvero il Questore Cirillo intende dare seguito alle sue parole, se non sono state solo una risposta di facciata alla gravità delle nostre accuse, e se la stessa intenzione fosse espressa dal Prefetto, siamo pronti ad incontrarli il prossimo 7 ottobre, insieme agli uomini e alle donne che saranno in piazza con noi e che con noi aspettano da mesi di vedere le parole seguite dai fatti.


Coordinamento Migranti Bologna e Provincia; Aiab – Ass. Immigrati dell’Appennino bolognese; Comunità peruviana Bologna; Ass.ne senegalese Cheik Anta Diop; Ass.ne senegalese Jappo – Sant’Agata; Ass.ne senegalese Kokk Barma - Calderara; Ass.ne Sopra i ponti; Ass.ne Bangladesh Community Bo.; Ass.ne Donne senegalesi; Ass.ne “Hilal” Sportiva e culturale marocchina – Baricella; Ass.ne la Jeunesse Marocaine – S. Vincenzo di Galliera; Comunità congolese in Emilia Romagna; Ass.ne socio culturale Fratellanza – Sant’Agata

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