A pagare sono sempre i lavoratori!
APPELLO ALLA CITTADINANZA! STRINGERSI ATTORNO ALLA LOTTA DEGLI OPERAI DELLA SOFIM!
La SOFIM IVECO di Foggia è uno dei pochi siti industriali della zona e, con oltre 1850 operai, è sicuramente il più produttivo. Fino a 6-7 mesi fa era proprio la SOFIM di Foggia ad essere portata come fiore all’occhiello dal gruppo FIAT perché quando il mercato dichiarava di essere in crisi, gli operai la sostenevano colpo su colpo. Ora, mentre i padroni fanno i loro giochi, chi ci rimette sono i lavoratori. È stata programmata la cassintegrazione per 1500 operai di cui 150 a zero ore e aumenteranno fino a un esubero di 500-600 unità. Per gli 1350 è annunciata la cassintegrazione 5 giorni al mese. Come scusa l’azienda ha presentato lo svuotamento dei macchinari di un’officina ma la realtà è che i padroni hanno usato i finanziamenti statali riservati a Foggia per l’impianto di Vallate. L’azienda ha deciso di risparmiare sui costi e, come al solito, preferisce fare economia sugli stipendi! Infatti, chi resta a lavorare dovrà comunque mantenere alta la produzione, con aumento di ritmi e sfruttamento. E inoltre, nessuno accenna a quanto durerà questa situazione! In questo scenario il ruolo dei sindacati si è mostrato servile. Già un anno fa sapevano che si sarebbe arrivati alla cassintegrazione! Eppure hanno preteso gli straordinari fino al giorno prima; quest’estate hanno richiesto ai lavoratori 3 settimane di ferie invece che 4; hanno rinnovato il contratto agli interinali, nascondendo così la situazione che si prospettava. Hanno fatto passare di tutto, succhiando il sangue agli operai fino all’ultimo giorno! Anche se oggi fuori dei cancelli in zona industriale sono presenti le bandiere di tutte le sigle confederali (eccetto la FISMIC, sindacato del padrone), gli operai sanno che oltre al clientelismo, questi personaggi sono abituati a camminare sempre a braccetto con l’azienda. La situazione è drammatica. Sono messe allo sbaraglio intere famiglie con nuclei familiari numerosi e non si è tenuto conto neanche delle categorie protette. Da uno stipendio base di 1000 euro da oggi i lavoratori percepiranno appena il 78% e la percentuale potrebbe diminuire.
Dal 23 settembre sono partiti gli scioperi e altre forme di protesta ma la battaglia è appena iniziata. Solo l’unità dei lavoratori, la loro determinazione e la capacità di dare una loro direzione alla lotta, potrà fermare l’arroganza padronale! Per questo gli operai hanno bisogno della solidarietà degli altri lavoratori e di tutta la cittadinanza.
NESSUN POSTO DI LAVORO VA PERDUTO!
I compagni del centro di documentazione Filorosso Via miracoli, 11 (III parallela c.so Cairoli)– aperto tutti i giorni 19.30-23.30
|