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La sfida di Chiamparino "Sulla Tav mi gioco la maggioranza" Gino Li Veli Il sindaco in Sala Rossa: antepongo alle alleanze l´interesse della città Il sindaco Sergio Chiamparino è così convinto della necessità di realizzare la linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione che vorrebbe salire sul Musinè con una scritta «Sì Tav», ma soprattutto sarebbe pronto a sacrificare quella parte della sua coalizione contraria all´opera: «Spero, in questi cinque anni, di non dover mai arrivare a contrapporre da un lato la mia maggioranza e dall´altra la realizzazione della Tav. Se dovesse avvenire, io privilegerò l´interesse della città e quindi il progetto strategico della Torino-Lione, con tutti i rischi che può comportare». Chiamparino lo dice nel corso della discussione generale in Sala Rossa, promossa dal capogruppo Udc Antonello Angeleri, sul tema della Torino-Lione. Un dibattito di quasi tre ore in cui sono state riconfermate le posizioni note, con le divisioni del centrosinistra (Rifondazione, Verdi e Comunisti italiani contrari all´intervento), i timori del centrodestra, che dopo aver abbandonato il governo, si preoccupa che il progetto, viste le difficoltà, venga abbandonato dalla Ue. «Sarebbe un dramma per Torino e il Paese» dice l´ex ministro Rocco Buttiglione. Osserva Chiamparino: «La situazione è seria, ma non allarmante. Non abbiamo alcuna mannaia sulla testa, ci sono sei mesi di tempo prima che la Ue ci richieda i progetti per inserirli nel bilancio 2007-2013 durante i quali è necessario mettere il tavolo politico in condizioni di fare il suo mestiere, cioè esaminare tutte le opzioni e le alternative al progetto, senza preclusioni ideologiche. Bastano tre mesi. E l´uomo giusto alla guida potrebbe essere Enrico Letta. Poi la Conferenza dei servizi deve tradurre in pratica queste indicazioni, senza necessariamente all´unanimità. Ma attenzione: non c´è alcuna decisione da prendere. La decisione c´è è già, presa dai parlamenti di Italia e Francia, dai governi. Ma visto il ‘cul de sac´ in cui il progetto era finito otto mesi fa, gli enti locali hanno cercato una soluzione per riaprire il dialogo, all´interno però di un progetto che preveda il tunnel di 53 chilometri e possibili variazioni del percorso nella Bassa Valle». Il sindaco ribadisce poi i dubbi sul referendum promosso dalla presidente regionale Mercedes Bresso: «Se ha un senso, lo si può fare alla fine del percorso che ho indicato. E comunque limitarlo alla Val di Susa sarebbe una presa in giro». Le perplessità sul referendum gli valgono, per una volta, il consenso di Agostino Ghiglia (An) che lo indica persino come referente del tavolo politico. Ma le parole di Chiamparino non bastano secondo Buttiglione: «Bisogna drammatizzare di più la situazione. Rischiamo di arrivare in ritardo» mentre il resto del centrodestra ribadisce quanto sia fondamentale l´opera. Lo sostiene anche Andrea Giorgis (Ulivo) e il resto dell´ala riformista della maggioranza mentre Domenico Gallo (Comunisti italiani) insiste sulla necessità di un accordo con le popolazioni della Val di Susa. Luca Cassano e Beppe Castronovo (Rifondazione) pongono l´accento sugli alti costi, sui rischi per la salute e citano i dubbi di Bruno Manghi e Giuseppe Berta , collaboratori del sindaco e ricordano che nel programma del centrosinistra comunale «non si dice che si debba realizzare l´opera». Il dibattito sulla Tav non si limita alla Sala Rossa. L´ex presidente regionale Enzo Ghigo sostiene «che nella Finanziaria i fondi per la Tav arrivano dal tfr prelevato alle imprese e che la Ue boccerà» mentre i senatori di An Ugo Martinat, Andrea Fluttero e Giuseppe Menardi chiedono che il «governo decida al più presto». Ma i sindaci della Val di Susa, riuniti in assemblea ieri sera, non cambiano idea. Ribadiscono il no ai progetti di Rfi e Ltf che non hanno preso in considerazione le loro osservazioni e in una lettera contestano la presidente Bresso che in un convegno aveva definito le loro posizioni non rappresentative del parere della popolazione. «E´ un atteggiamento irrispettoso». (10 ottobre 2006) ....................................................................................................................................................................................... Tav: sindaco Chiamparino, "Tra sei mesi la decisione"
TORINO - A Torino si torna a parlare del Treno ad Alta Velocita', che dovra' collegare il capoluogo piemontese a Lione, in Francia. Il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, ha ricordato nel corso del consiglio comunale che la scadenza per la conclusione definitiva e' solo tra sei mesi. ''Non c'e' nessun allarme, o allarmismo giustificato - ha detto Chiamparino - non abbiamo la mannaia sulla testa". Rispondendo alle obiezioni della sinistra, da sempre contraria alla realizzazione della ferrovia, ha detto: ''La decisione sulla Torino-Lione e' gia' presa, ma dopo che la situazione era finita, otto mesi fa, in un imbuto senza via d'uscita, la politica ha voluto vedere se ci sono spazi di negoziazione. (Agr) ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- TORINO TORINO-LIONE, OGGI DIBATTITO IN SALA ROSSA. LE OPPOSIZIONI: I RITARDI COLPA DEL CENTROSINISTRA DIVISO Tav, il sindaco bacchetta Prodi «E’ ora che il governo si muova» Chiamparino vuole Enrico Letta a coordinare le trattative 9/10/2006 di Maurizio Tropeano
«Il tempo dei tatticismi sulla Torino-Lione è finito. Ci vuole qualcuno nel Governo che si assuma la responsabilità di coordinare il lavoro tra Osservatorio e Conferenza dei Servizi. Prodi deve individuare una figura politica. Nel precedente Governo era stato individuato Gianni Letta. Adesso quel ruolo lo potrebbe ricoprire Enrico Letta». Il sindaco Sergio Chiamparino formalizzerà oggi questa richiesta nel corso del dibattito sulla Torino-Lione che si svolgerà nel pomeriggio in sala Rossa. L’occasione del nuovo confronto tra maggioranza e opposizione arriva dall’interpellanza generale presentata dai capigruppo dell’Udc (Antonello Angeleri), Forza Italia (Daniele Cantore), An (Agostino Ghiglia), Lega Nord (Mario Carossa) e indipendenti (Dario Troiano) i quali chiedono di sapere quale sarà l’atteggiamento della giunta alla Conferenza dei Servizi in programma per il 12 ottobre. Il tentativo del centrodestra è di mettere in difficoltà l’Unione. L’Ulivo, la Rosa nel Pugno e l’Italia dei Valori, infatti, sono per realizzare la Tav «con tutte le garanzie di carattere ambientale e di salute per i cittadini», precisa il capogruppo dell’Ulivo, Andrea Giorgis. Prc, Verdi e Pdci sono contrari al progetto del megatunnel e nei giorni scorsi hanno chiesto l’istituzione di una commissione d’inchiesta sui costi di tutta la rete ad alta velocità italiana. Una richiesta che Giorgis si dice interessato ad approfondire e che potrebbe diventare il terreno di un’intesa tra le varie anime del centrosinistra. La Casa delle Libertà parte da queste divisioni e dagli allarmi lanciati da esponenti istituzionali del centrosinistra per cercare di arrivare ad una presa di posizione chiara dell’Assemblea sul sì alla Tav. Il centrodestra vuole la Torino-Lione e chiede di vedere le posizioni dell’Unione anche perché in queste ultime settimane sono aumentati i potenziali concorrenti. «I tempi di una scelta sono stretti - dicono i capigruppo della Cdl - e se verranno prediletti i territori al di sopra delle Alpi ci sarà un rischio reale di débâcle per il nostro paese». Il centrodestra si lamenta anche del fatto che il sindaco non ha dato l’attenzione che meriterebbe all’allarme lanciato dal senatore Rocco Buttiglione sul rischio di non costruzione della Torino-Lione. Per questo la Cdl chiede che sia tutto il Consiglio comunale a dare una risposta «su una questione che può rappresentare molto per il futuro occupazionale e lo sviluppo del nostro paese». Oggi, comunque, non è prevista la votazione di documenti e mozioni. Il sindaco, comunque, oltre alla richiesta di intervento di Prodi spiegherà anche che «la città è favorevole ad una modifica del percorso e del progetto di attraversamento della Bassa Val di Susa fermo restando la necessità di realizzare il tunnel di base». Chiamparino, però, ribadirà anche la richiesta alla Rete Ferroviaria Italiana di «realizzare un intervento di piattaforma logistica forte sul nodo di Torino». Comune, Provincia e Regione hanno indicato l’interporto di Orbassano. La posizione del sindaco è più flessibile di quella di Saitta e Bresso: «Si possono anche valutare le richieste delle Ferrovie di realizzare la piattaforma a Chivasso». In ogni caso «la città non può accettare che le Ferrovie possano bypassare il nodo di Torino per creare un hub delle merci a Novara». +++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++ http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/economia/200610articoli/11797girata.asp
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