ex compagni confindustriali e avvoltoi al bar: - in ultimo, nessuno di noi ha messo in dubbio il buon nome della Cri italiana, non conoscendola, ma abbiamo solo parlato delle persone che gestiscono il Centro -.

Il Collettivo migranti di Ragusa e Catania annuncia una conferenza stampa in merito alle vicende che riguardano il Cpt ibleo e in particolare al caso della donna liberiana morta due mesi dopo la sua uscita dal Centro di Permanenza. Intanto, in risposta alle dichiarazioni del presidente provinciale della Croce Rossa Italiana, Giovanni Beretta (che ha inviato tutti gli atti del caso della donna in Procura), il Collettivo sottolinea in una nota che la notizia della trasmissione degli atti alla magistratura "ci ha reso felici e immaginiamo che questa notizia abbia reso felice lo stesso Giovanni Distefano che come tutti noi aspetta di veder fatta chiarezza su tutte queste vicende". "In ultimo, nessuno di noi ha messo in dubbio il buon nome della Cri italiana, non conoscendola, ma abbiamo solo parlato delle persone che gestiscono il Centro. Tra l'altro ci risulta che siano veramente pochi i dipendenti della Cri e piuttosto che siano tante le persone impiegate con contratto all'esterno. Quindi il buon nome della Cri non viene toccato, ed anzi, alcune delle pochissime persone che ne risultano dipendenti, sono state da noi elogiate, vedi il signor Distefano", si legge nel documento. A proposito del dipendente della Cri, che ha segnalato il caso della donna liberiana e che č stato anche coinvolto nel caso della rumena chiusa nel Cpt e separata dal suo cane, il Collettivo annuncia che il signor Distefano, che tiene e accudisce il cocker della donna da due settimane, partirą sabato per la Romania appositamente per portare Chelsea alla sua padrona. Il biglietto di viaggio di Distefano, č stato pagato grazie ad una colletta del Collettivo Migranti.