Marco Rallo da Marsala.
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Domenico Mimmo Di Caterino:
Quanto la tua opera è figlia della globalizzazione culturale ipersistemica?
Marco Rallo:
Nella stessa misura di quanto una vittima/martire lo può essere del suo carnefice. Il mostro di Frankenstain ti suggerisce qualcosa?
Mimmo:
Agli artisti in galleria che cosa si chiede se non di mettere a disposizione del marketing privato globale i propri sentimenti e le proprie capacità di comunicazione artistica?
Marco:
Come dico sempre gli scemi la fanno e gli scemi se la mangiano. Una volta si "vendeva" il proprio stile e gusto per il committente, in una epoca post-umana, dove l'arte e corpo sono in simbiosi, il culo o la figa di un'artista dovrebbe essere l'optimum per vendere! Ormai si parla dell'arte come della moda, del salame, del prendi 2 e paghi 1, meglio come fai da tempo tu svendere tutto. Creare una TABULA RASA , e ripartire da zero!
Mimmo:
Il tuo lavoro come denuncia questo stato di cose?
Marco:
Io sono un artista martire lottatore ad oltranza, evidente nei movimenti veloci, sono una grida ferita di una cultura sottomessa dall'estabilishment ed una interferenza di immagini che contrasta le immagini patino/shermaniane. Sono il frutto di tale cocktail finto/multimediale , "sporco" il falso anarchismo/denuncia delle Biennali. Io con il mio lavoro, voglio, vomitare in faccia ad Oliva tutto il sangue/nevrotico dell'artista socialmente/diseredato.
Mimmo:
Cosa è che ti fa sentire un artista socialmente diseredato?
M.R.:
Un disagio non tanto culturale, culturalmente anche la gente di strada senza troppe "dogane" è disposta a condividere. Io dichiaro la condizione di sicialmente diseredato, la condizione di "cacciata" e di ripudiato, disagiato e diseredato è considerata fastidiosa (bannato dal web), sono un diseredato conscio, lucido, e tale lucidità mi consente di smontare tali fantocci.
Mimmo: Etimologicamente la parola crisi significa cambiamento, questo sistema arte è in crisi?
M.R.: Si può parlare di crisi latente, c'è ma non lo vuol far vedere. Gli artisti sanno leggere, conoscono, e anche parlare.
Mimmo:
In questo sistema oggi ha più potere il Nord America o i capitalisti transnazionali unificati?
Marco:
Fra poco non esisterà il vecchio impero nord americano, ma un impero capitalistico transnaz/unificato che farà a capo l'impero new/global. Nego assolutamnte il capitalismo Americano global/busheriano, come quello ex Ceausesco, e NewCinese. Grandi grattacieli e gallerie dovrebbero pulire meglio le loro vetrate, guardare chi è fuori e dare più trasparenza. Assurdo, in un'epoca piena di pareti a vetro, c'è ancor più muro e cemento di prima
Domenico Di Caterino
www.mariopesceafore.ilcannocchiale.it
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