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IL CANDIDATO RAFAEL CORREA PROPONE UN SOCIALISMO MODERNO PER L'ECUADOR
by rivoluzionario/Stalinista Wednesday, Oct. 11, 2006 at 8:51 PM mail:

Il candidato presidenziale Rafael Correa, ha affermato oggi a proposito della sua volontà di vincere le elezioni d’ottobre, che vuole creare un socialismo moderno con cambiamenti fondamentali nel modello sociale ecuadoriano.


da Granma Cubaweb

http://www.granma.cubaweb.cu/2006/09/26/interna/artic04.html



Tolgo, 25 settembre



Rafael Correa ha esposto il suo programma politico per l’Ecuador in conferenza stampa con i giornalisti stranieri. Ha dichiarato: “..oggi in pieno secolo XXI i cittadini reclamano maggiore rappresentatività, perché i deputati non rappresentano nessuno ed i partiti politici sono mafie che rispondono solo ai loro interessi e alle loro tasche” Ha poi evidenziato la necessità di avanzare verso un nuovo tipo di sistema politico, con una democrazia in cui la società intera possa usufruire di servizi scolastici e sanitari gratuiti.

Secondo le inchieste pre-elettorali, quest’aspirante alla presidenza è al primo posto della preferenza elettorale, e dichiara di voler farla finita col sistema che ha trasformato tutto in merce.

In tal senso, ha dichiarato che l'Assemblea Costituente che dovrebbe essere attivata nei primi mesi del suo Governo, sarà rivolta a creare una nuova Magna Carta in cui siano rappresentati i diritti di tutti gli ecuadoriani.

Correa ha fato notare che se il Congresso unicamerale cercherà di boicottare quel processo, allora chiederà l'appoggio della popolazione la cui stragrande maggioranza appoggia il progetto di Costituente. Dice anche di voler una maggiore partecipazione dello Stato nello sviluppo del paese, respingendo qualunque pressione degli organismi finanziari internazionali, e ha già annunciato una rinegoziazione del debito estero.


Traduzione dallo spagnolo di FR per http://www.resistenze.org


http://www.resistenze.org/sito/te/po/ec/poec6l01.htm

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Chávez estende il programma di assistenza alle comunità povere degli Stati Uniti
by rivoluzionario/Stalinista Wednesday, Oct. 11, 2006 at 8:57 PM mail:



da rebelion.org

http://www.rebelion.org/noticia.php?id=38248




La Jornada

28/09/2006



Siamo abituati a scene in cui i dirigenti delle industrie petrolifere appaiono abbracciati con investitori, banchieri e politici - specie ora che godono di guadagni senza precedenti -, quindi è naturale che sia stupefacente vedere i dirigenti a capo di una delle principali industrie petrolifere venezuelane per le strade di Harlem, abbracciati con i poveri.

Eppure è successo; è successo fuori e dentro la chiesa battista Monte degli Olivi nel cuore di Harlem, quando Félix Rodríguez (presidente di Citgo Petroleum Corporation) e Rafael Gómez Abreu, si sono scambiati saluti e abbracci con la gente e i leader dei quartieri poveri statunitensi.

C’era anche Hugo Chávez, venuto per annunciare l'estensione del programma di solidarietà partito l’anno scorso, quello che offre combustibile venezuelano per riscaldamento a centinaia di case e abitazioni povere degli Stati Uniti.



Mentre i media e i politici hanno trattato in modo sprezzante il discorso del presidente venezuelano all'ONU, quando Chavez ha definito G. Bush un “diavolo”, ad Harlem Chavez è stato ricevuto dai rappresentanti delle comunità povere di varie località del paese con entusiasmo, affetto e gratitudine. Queste comunità non hanno bisogno di tanti discorsi per capire chi sono i diavoli negli Stati Uniti. C’erano le delegazioni degli indigeni dell'Alaska (vestiti in abiti tradizionali con cui hanno anche danzato) del Maine e del Minnesota, c’erano i rappresentanti d’organizzazioni comunitarie, afroamericane, latine ed anglosassoni, tutta gente che ha patito il freddo nell’emarginazione - ben occultata - del paese più ricco del mondo. Alcuni erano quelli che hanno già beneficiato del programma di solidarietà venezuelano che l’anno scorso, per tutto l'inverno, ha consegnato 40 milioni di galloni di combustibile a 180 mila case, decine di rifugi per i senza tetto ed istituzioni di aiuto comunitario in otto stati diversi.



Qest’inverno, ha dichiarato Chávez, il Venezuela attraverso la sua impresa statunitense Citgo, farà ben più che raddoppiare quell’impegno; saranno destinati 100 milioni di galloni di combustibile a 459 mila case in 18 stati! Il programma offre il 40 % di sconto per le abitazioni, e dona gratuitamente il combustibile per rifugi ed altre istituzioni di servizio sociale. Contemporaneamente, spinge per la consegna e distribuzione di questo combustibile senza intermediari, con la vendita diretta alle organizzazioni. Parte dei guadagni di Citgo saranno impegnati in questo meccanismo d’assistenza per le comunità povere degli USA.

Presentato dal famoso attore afroamericano Danny Glover, Chávez è stato ricevuto nella storica chiesa con un'ovazione e slogan bolivariani, dove c’erano politici locali, il filosofo Cornel West (uno dei più noti intellettuali afroamericani) e i leader comunitari.

Coi media statunitensi il presidente venezuelano ha tenuto il campo con i suoi discorsi articolati che trattano dell'imperialismo, passando per Mark Twain, Martín Luther King, Jr, l'indipendentista venezuelano Miranda, le lotte storiche dei popoli “indiani”, fino a Gesù Cristo e le lotte della “madre Africa", dell'uguaglianza come questione fondamentale della lotta umana, tutto in rapporto con gli USA.

“Chiedo a Dio”, ha detto: “che il popolo degli USA, prima o poi scelga un presidente con cui si possa parlare... uno che sia intelligente, lavoratore, impegnato, non questo che cammina come quel cowboy, John Wayne, e che non ha la minima idea della politica... - mi fa male dirlo -, un alcolizzato, in realtà, un complessato, ma pericoloso, perché ha molto potere.”

Chavez ha poi scherzato affermando che non avrebbe fatto nessun riferimento personale parlando del diavolo: “.. anche se a volte il diavolo assume l’aspetto di una persona, e ci sono persone che si comportano come il diavolo”, tra le risate del pubblico.

“Ci mettono l'etichetta del nemico per fare quello che vogliano. Non sono un nemico degli Stati Uniti, sono un nemico dell'imperialismo.. (..) Che il popolo degli USA si svegli, per il bene del mondo, per il bene di voi stessi.”

“Se Washington cercherà di aggredire il Venezuela, come ha fatto col fallito golpe, se questo paese commetterà un atto d’aggressione, solo in quel caso sarà sospesa la fornitura di petrolio. “

Chavez ha respinto l’accusa di aver minacciato gli USA di sospensione della fornitura di greggio come una classica menzogna mediatica.

“Alcuni mi chiamano tiranno, ma in Venezuela stiamo trasferendo il potere al popolo”, ha affermato dopo avere parlato delle numerose iniziative popolari in corso nel suo paese. Ha concluso, anche qui, raccomandando un'altra volta la lettura di Noam Chomsky, e dichiarato che “.. qui, ci sarà un mondo per tutti o non ci sarà un mondo per nessuno.”



Félix Rodríguez, il presidente di Citgo, ha rilevato che l'impresa statunitense è al 100 % dello Stato venezuelano, ma è anche un'impresa “latina”, con sette raffinerie e 14 mila distributori di benzina. “Per Citgo l'obiettivo non è soltanto far denaro, c’è anche posto per la solidarietà e la giustizia.”

Ha poi ripercorso la storia di questo programma, cominciato con l'offerta d’aiuto del governo venezuelano al governo statunitense dopo il disastro dell'uragano Katrina, programma che inizialmente ha coinvolto le comunità indigene del Maine e i quartieri del Bronx a New York con “una dimostrazione di solidarietà” stabilendo un esempio storico per le altre industrie petrolifere. Ha pure riferito delle minacce ricevute - per lo meno una al giorno -, di attentati contro l'impresa, di alcuni politici che parlano di boicottaggio, ma ha dichiarato con enfasi che il petrolio del Venezuela è “petrolio di pace.”



Un leader del Consiglio Inter - Tribale dell'Alaska, che conta circa 231 popoli indigeni, alcuni dei quali vivevano al nord del circolo artico, ha testimoniato che Citgo l’anno scorso li ha aiutati nella cosa più essenziale, cioè, con il riscaldamento e il combustibile per andare a pesca e a caccia per alimentare la sua gente. Ha segnalato che nonostante l'Alaska fornisca 10 % delle necessità petrolifere degli Stati Uniti, è lo stato coi prezzi più alti di combustibile del paese, più del doppio della media, fatto che ha gravi conseguenze per la popolazione indigena povera. Ha ringraziato Citgo per l’aiuto a nome di migliaia di nativi dell'Alaska, ed ha concluso abbracciandosi con H. Chavez Frias.

I rappresentanti delle varie comunità hanno poi firmato l'accordo per rinnovare il programma per il prossimo inverno, mentre l’attore Glover dichiarava: “Questo è il tipo di relazioni tra popoli che dobbiamo avere per democratizzare la politica estera”,



I media, naturalmente, si sono concentrati sugli attacchi verbali di Chávez contro Bush, e non hanno riferito il contenuto del suo discorso all’ONU e tanto meno di questo programma di solidarietà.


Traduzione dallo spagnolo di FR per http://www.resistenze.org


http://www.resistenze.org/sito/te/po/ve/pove6l05.htm

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Vogliamo distributori Citgo in Italia!!
by io ci vado!! Thursday, Oct. 12, 2006 at 12:53 AM mail:

Se mettono la benzina dell'impresa di stato bolivariana(basta che non costi più delle altre),io ci vado subito!!!!!!
VOGLIAMO DISTRIBUTORI DELLA CITGO ANCHE IN ITALIA!!!
BASTA DARE SOLDI A SHELL E TEXACO!!!
VIVA LA CITGOOO!!!

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