Solidarietà al centro sociale ORSO
by Segreteria Rapporti Internazionali aMpI Saturday, Oct. 14, 2006 at 8:38 PM mail:

Solidarietà al centro sociale milanese ORSO

solidarietà all'ORSO dalla Sardegna

Lo sgombero del centro sociale ORSO assume una valenza simbolica non indifferente in una Milano dove i fascisti hanno il permesso non solo di sfilare impunemente ma anche di aggredire con bastoni e coltelli, di bruciare centri sociali e di ammazzare. Ricordiamo infatti che il compagno Davide Cesare fu assassinato in strada dai fascisti e ricordiamo che questo compagno era un militante dell'ORSO. Ricordiamo inoltre che la polizia allora non solo ostacolò il trasposto d'urgenza del compagno ferito a morte (come si evince da testimonianze e filmati) ma addirittura caricò violentemente chiunque era accorso all'ospedale S. Paolo per assistere Davide. Sono passati alcuni anni ma siamo certi che a Milano questa ferita brucia e brucerà sempre, come brucia oggi il sequestro di molti antifascisti accusati di avere cercato di impedire una sfilata di una formazione fascista, proprio a Milano che è medaglia d'oro per l'antifascismo! Noi patrioti comunisti sardi siamo vicini a tutti quei compagni dell'ORSO che sono stati accerchiati da quattrocento polizziotti e che si sono fatti trascinare fuori dal loro centro sociale. Uno stabile abbandonato che non serve alla proprietà e che era diventato grazie al lavoro dei compagni un punto di riferimento importante per l'aggregazione e la cultura politica e per la difesa dei valori dell'antifascismo e dell'anticapitalismo progressivo e di sinistra.
E' un momento in cui la repressione colpisce su più livelli cercando di isolare e dividere il fronte di resistenza. A Milano dimostra di essere particolarmente feroce la repressione di piazza, in Sardegna, e in altri territori appartenenti allo stato italiano, vige invece l'uso spregiudicato dei reati associativi e del largo uso del sequestro preventivo in carcere (ricordiamo che 9 nostri militanti scontano ormai da tre mesi la custodia cautelare di cui 6 ancora in carcere e tre agli arresti domiciliari).
L'unica soluzione che vediamo è fare fronte comune contro la recrudescenza di meccanismi che anche storicamnete provengono dal fascismo e l'unità di tutte le componenti per difendere l'agibilità politica di base costruendo un fronte il più ampio possibile, democratico e antifascista, capace di arginare e rispedire al mittente questo tipo di operazioni.

Segreteria Rapporti Internazionali
din "a Manca pro s'Indipendentzia"
c.sabino@sns.it

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