basta politici di professione nel movimento
Sabato 14 ottobre si è tenuta una assemblea regionale a Padova convocata dal Comitato "Stop Precarietà ora". Erano presenti circa 200 persone, di cui una parte,composta da funzionari e quadri di partito e del sindacato, e un’altra, quella peraltro in maggioranza, composta di giovani precari, disobbedienti, rappresentanti del sindacalismo di base e della rete IWW. Dopo l’intervento introduttivo fatto dal segretario regionale della FIOM, vi è stato un intervento che ha posto immediatamente in chiaro che, dal precedente incontro che si era svolto a Roma l’8 luglio, quella prospettiva di lotta, si era profondamente modificata. Di fatto, il 4 novembre sta diventando la manifestazione di Rifondazione Comunista, Comunisti italiani e di parte della CGIL a sostegno del Governo. E’ evidente che, dopo la proposta di legge Amato e dopo la presentazione della legge finanziaria, che non produrranno né l’abrogazione della legge Bossi-Fini, né delle altre due – la legge 30 e la Moratti - , l’obiettivo della manifestazione del 4 novembre non può più essere l’abrogazione di quelle tre leggi, ma l’azione di questo Governo che continua nelle missioni di guerra in giro per il mondo e sul fronte della precarietà riproduce esattamente le stesse logiche del governo precedente, riconfermando peraltro i CPT e l’impianto generale della Bossi-Fini. [ audio ] A fronte di queste semplici considerazioni, ribadite da altri interventi, tra cui quello di Mustapha del Coord. Migranti di Verona e della rete IWW, si è assistito ad un penoso tentativo di funzionari di partito e della CGIL, quadri di RC e C.I. di fare la difesa d’ufficio della finanziaria e del governo, sostenendo che la manifestazione dovrà semplicemente fare da sponda alle forze di sinistra del governo stesso. Ascolta gli interventi: Mustapha –Rete IWW [ audio ] Stefano Pieretti-ADL Padova [ audio ] E’ stata quindi posta la necessità di mettere ai voti una mozione per uscire dall’assemblea con qualcosa di chiaro. Davanti a questa legittima richiesta, la "presidenza" – non si capisce nominata da chi e a che titolo - si è arrogata il diritto di non far presentare una mozione, provocando una vivace protesta contro questa immotivata decisione e decidendo di dichiarare sciolta l’assemblea. La parte del funzionariato di partito e delle burocrazie sindacali è quindi uscita dalla sala e in sala sono rimasti i precari, i giovani, i lavoratori del sindacalismo di base. La maggioranza dell’assemblea ha quindi approvato la mozione presentata
|