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ASSEMBLEA 21,22 OTTOBRE CONTRO LA GUERRA::FIRENZE
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by
assembleafirenzeottobre@yahoo.it Thursday, Oct. 19, 2006 at 6:04 PM |
mail:
assembleafirenzeottobre@yahoo.it |
Assemblea dei movimenti per la pace e contro la guerra.
Firenze 21-22 ottobre.
Da tempo il movimento contro la guerra, nella sua pluralità, non ha occasione di confrontarsi e discutere della situazione internazionale e della propria azione e mobilitazione. Dopo il “cessate il fuoco” in Libano si continua a sparare e a morire a Gaza, in Iraq e in Afghanistan. Oggi più che mai è necessaria una risposta forte e decisa del movimento per la pace e contro la guerra.
Non importa da dove veniamo, ma dove vogliamo andare: facciamo appello a tutte e tutti, persone e associazioni, reti e movimenti che lavorano e lottano contro la guerra perché partecipino all'assemblea di sabato 21 e domenica 22 Ottobre a Firenze, presso il Dipartimento di Matematica "Ulisse Dini", viale Morgagni 67/a, di fronte all’ingresso dell’ospedale di Careggi.
Come comitato promotore crediamo sia fondamentale recuperare nella discussione un forte senso di coralità e libero confronto fra reti, associazioni e movimenti. Per questo abbiamo definito alcune modalità di lavoro, che possano aiutare un confronto paritario e costruttivo all’interno dell'assemblea: sessioni a tema senza conclusioni; presidenze alle sessioni composte da membri del comitato promotore fiorentino (introduzione al tema e moderazione della sessione); tempi certi di intervento (6 minuti a testa); alternanza degli interventi secondo il genere; definizione di eventuali iniziative comuni attraverso il metodo del consenso.
Vi preghiamo di segnalare la vostra adesione e la vostra presenza all’assemblea inviando una email all’indirizzo assembleafirenzeottobre@yahoo.it.
Vi aspettiamo a Firenze.
Il Tavolo fiorentino per l’assemblea nazionale
per la pace e contro la guerra del 21-22 ottobre
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Programma dei lavori dell’Assemblea
Sabato 21 ottobre
Ore 11: inizio assemblea
Ore 11-14: assemblea plenaria
Guerra preventiva, Libano e “Grande Medioriente”: è in crisi la strategia Bush?
Iraq, Afghanistan e venti di guerra su Iran e Siria.
Ore 14-15 pausa
Ore 15 ripresa dei lavori:
Pace e giustizia in Palestina: si apre oggi una possibilità nuova?
Che cosa sta succedendo e cosa possiamo fare?
Ore 17: pausa
Ore 17,30-20,00 assemblea plenaria
Quali modalità d’intervento internazionale e di protezione dei civili nelle aree di conflitto? Contingenti Onu, interposizione, peace enforcing, peacekeeping, corpi civili di pace?
Domenica 22 ottobre
Assemblea plenaria
Ore 9,30-11,30
L’Italia e le scelte di pace: disarmo, spese militari e finanziaria smilitarizzata, ritiro dall’Afghanistan.
La cooperazione internazionale e la “ricostruzione sociale” dei paesi devastati dalla guerra.
Ore 11,30-13,30 sessione conclusiva:
Prospettive e proposte per il futuro del movimento.
Per l’intera 2 giorni saranno allestiti spazi informativi campagne e una sala video.
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Logistica
COME ARRIVARE:
IN TRENO
Dalla Stazione ferroviaria di Santa Maria Novella con gli autobus dell'ATAF:
Prendere la linea 14B o 14C in Piazza della Stazione 1 (Fermata Stazione FS SMN) in direzione Careggi - N. Da Tolentino e scendere dopo 11 fermate (Fermata Morgagni 09).
Dalla Stazione ferroviaria di Rifredi:
Uscire dalla parte di Via Reginaldo Giuliani. Raggiungere Via Reginaldo Giuliani e svoltare a destra. Raggiunto l'incrocio con Via S. Stefano in Pane imboccare questa strada (sulla sinistra). Svoltare a sinistra in Viale Morgagni. procedere in direzione dell'Ospedale di Careggi. Il dipartimento si trova sulla sinistra, immediatamente prima della rotonda.
IN MACCHINA
Seguire le indicazioni per Ospedale di Careggi ( zona Rifredi).
Uscita autostradale: Firenze Nord
MANGIARE
La sede è vicina a mense universitarie e casa dello studente, oltre ad essere in una zona ricca di ristoranti, pizzerie e punti ristoro.
Per i partecipanti abbiamo definito la possibilità di mangiare presso la mensa universitaria al costo di Euro 7.
INTERNET
L’intera sede è coperta da rete Wi-fi.
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non siete più credibili
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una pacifista Thursday, Oct. 19, 2006 at 6:07 PM |
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La lettera di una pacifista delusa che non andrà a Firenze il 21-22/10 Alla gente come me che al movimento ci aveva creduto
Siamo disposte/i ad accettare che il Se e il Ma cambino il nostro No alla guerra ? Voglio dire: ci va bene che Se il governo Prodi minaccia di cadere, dobbiamo rinnovare le truppe in Afghanistan ? E quando ci pongono il Ma dell'ONU, che autorizza l'invio di soldati in armi dentro lo Stato del Libano, già devastato da Israele ? Quando ci danno il casco blu dicendo "MA c'è l'ONU", ci va bene di inviare soldati in armi ad occupare il paese aggredito anziché far ritirare l'aggressore ?
Ci va bene che il nostro slogan "No alla guerra senza se e senza ma" sia diventato come ha scritto Lucio Manisco: "Ni alla guerra senza me e chissà. Tiritiritù?... Tiritirità !
Nel Forum del Movimento contro la guerra svoltosi a Firenze meno di due anni fa (ma sembrano due secoli) avevamo detto e poi scritto "Mai più missioni militari oltreconfine" e "Vogliamo che le nostre missioni all'estero siano solo civili e senz'armi. E non affiancate o aggiunte all'intervento militare ma ALTERNATIVE, SOSTITUTIVE." Adesso chiedo perché coloro che credevamo rappresentanti del nostro movimento, dirigenti e coordinatori fuori e dentro il Palazzo, sono riusciti a convincerci che va bene una missione militare in armi, che è una missione di pace e che è giusto affiancarla ai soggetti dell'umanitario, missioni civili, ong, cooperaz. internazionale e tutto quel mondo che aborrisce le armi e vorrebbe aiutare l'umanità.
Per cinque anni abbiamo fatto assemblee e gridato nelle piazze: DISARMO DISARMO.
Oggi ci troviamo con in mano soltanto un pugno di PROMESSE TRADITE .
Facciamo un bilancio rapido dopo cinque anni di lotte.
-LA PACE AL PRIMO POSTO- non vero, la compatibilità di governo al primo posto.
-RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE- obiettivo fallito perchè abbiamo rinnovato le truppe in Afghanistan in missione di guerra, abbiamo mandato nuove truppe in Libano, soldati in armi dentro un paese aggredito anziché missioni civili alternative dopo il ritiro dell'aggressore. Quanto all'Iraq, poi, il ritiro non è certo immediato come ci avevano insegnato gli spagnoli: deve necessariamente avvenire dopo le elezioni di conferma di Bush, affinché la defezione dell'alleato Italia sia invisibile e non disturbi il ponte di comando.
-RIDUZIONE DELLE SPESE MILITARI- obiettivo fallito perché abbiamo la nuova finanziaria di guerra con ben 1.700 milioni di euro destinati a nuove armi tecnologiche.
- ABOLIZIONE DELLE PARATE MILITARI- Obiettivo fallito non solo per la clamorosa riedizione del giugno 2006 con tanto di spilletta arcobaleno sul bavero di Bertinotti, ma perché dopo il voto bipartisan in Parlamento sulle missioni di pace italiane (compreso Iraq, Afghanistan e chi più ne ha più ne metta) il clima di fervore militarista produrrà nuovo plauso alle nostre forze armate e nuove sfilate di armi e militi per la pace.
-DISARMO DELLE PRODUZIONI DI ARMI.- Obiettivo fallito grazie alla nuova politica di riarmo, giustificata dal multilateralismo armato e dall'Europa potenza, e finalizzata a pompare risorse verso la Finmeccanica e le sue affiliate di guerra.
- DISARMO DELLE BASI MILITARI USA E NATO- Obiettivo fallito grazie all'intoccabilità della nostra obbedienza alla NATO e agli USA. le basi aumentano, vedi Vicenza e Taranto. Quanto poi alle basi in Sardegna, per ora non si toccano e si riconfermano le scellerate esercitazioni NATO (cui partecipa anche Israele) perché l'Italia è impegnata "nelle missioni di pace" in Medio Oriente (a detta del Ministro Parisi).
BILANCIO DELLA SVOLTA IN POLITICA ESTERA: SVOLTA ZERO, SPERANZA ZERO, FIDUCIA ZERO.
Adesso non credo più alle parole, non credo più alle piattaforme, non credo più alle assemblee.
Non credo più al gruppo dirigente del movimento perché nella sua maggioranza ha subìto, giustificato, coperto le scelte di guerra di questo governo, accettando, senza adeguate proteste, che si rinnovasse la missione di guerra in Afghanistan e che tutte le promesse di cui sopra venissero tradite.
Non credo più ai cosiddetti parlamentari amici che hanno usato i consensi del movimento per essere eletti e poi coi loro fatti hanno contraddetto le parole.
Non credo più al movimento in quanto tale perché per sfiducia, impotenza e mancanza di autonomia ha buttato nella spazzatura la propria piattaforma (leggete l'ultima della nostre piattaforme-quella del 18 marzo di quest'anno coi richiami a Caracas e Atene), senza insorgere quando essa veniva tradita e calpestata.
Non credo più alle parole perché i fatti contraddicono le parole e i fatti sono brucianti.
Sono stata invitata ad una ennesima assemblea a Firenze dove un tempo andavo con entusiasmo e speranza.
Ma perché dovrei partecipare oggi, per contribuire a scrivere una ennesima piattaforma che faccia la misera fine della precedente? Una piattaforma che si riveli solo retorica, che serva magari a coprire l'insipienza della sinistra radicale e il continuismo della politica di guerra del governo?
No grazie. E' venuta meno la radicalità delle nostre analisi e proposte. Così inevitabilmente è venuta meno l'unità del nostro movimento. Veniamo strumentalmente divisi in buoni e cattivi, giocoforza. I buoni andranno nell'abbraccio mortale della Tavola della Pace e poi andranno in paradiso. I cattivi invece all'inferno ci stanno già , ma è un inferno terrestre: è questo schifoso mondo che abbiamo rinunciato a cambiare.
Per forza, qualunque proposta radicale si infrangerà inevitabilmente sullo scoglio della compatibilità di governo, del patto di programma già firmato, dell'obbedienza alla NATO.
Sono troppo arrabbiata e troppo delusa per partecipare.
Mi prendo una pausa di riflessione.
Saluto con le uniche parole per me valide ancora oggi: quelle di Gandhi. " Non c'è una strada che porta alla pace, la pace è la strada.
Nella Ginatempo, terrificante autunno 2006.
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