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le convergenze rosso-nere
by Xmen Friday, Oct. 20, 2006 at 9:43 PM mail:

Le convergenze di "Legittima Difesa" di Moreno Pasquinelli e del "Fronte di Liberazione per un Socialismo Nazionale" fondato da Paolo Signorelli.


Basta semplicemente leggere per cogliere le oggettive convergenze.


"Noi concepiamo la battaglia contro l'imperialismo americano come una lotta internazionale di liberazione, di cui i popoli oppressi sono oggigiorno la vera forza motrice"

"Pur non essendo l'Italia un paese di prima linea, noi riteniamo che la costruzione qui ed ora di un movimento di resistenza all'impero americano e di un'alleanza con tutti quanti condividono con noi che che gli USA sono il nemico principale, sono i principali contributi che noi possiamo fornire ai popoli oppressi. La loro sconfitta sarebbe quasi certa se non in Occidente non sorgerà e rafforzerà una resistenza la più ampia e determinata.
Nella cornice della solidarietà stringente con le lotte dei popoli oppressi, noi dovremo rianimare la fiaccola della speranza, di una nuova saldatura tra Occidente e Oriente, tra i popoli resistenti del mondo, iniziando una lotta di lungo respiro per colpire senza esitazione i simboli e gli interessi nordamericani."

"Si può strappare l'Italia dal controllo nordamericano e riconsegnargli la sovranità nazionale, senza fare alcuna concessione al nazionalismo delle classi dominanti, cioè alle loro ambizioni imperialistiche.
Siamo dunque disposti a costruire un fronte di liberazione con chi, pur non condividendo tutte le nostre idee, voglia chiudere le basi militari USA, far uscire l'Italia dalla NATO, ritirare le truppe italiane dai paesi in guerra contro gli USA, battersi per la neutralità e il non allineamento, se necessario anche uscendo dall'Unione Europea. Chiedono dunque una radicale ricollocazione del nostro paese a fianco dei popoli del Sud del mondo coi quali vogliamo cooperare e non batterci per soggiogarli."


"Nel medio periodo la scena politica tenderà a cristallizzarsi in due schieramenti opposti, pro e contro gli USA: ogni corrente politica, necessariamente, sarà obbligata a schierarsi. Non si tratterà solo di combattere la supremazia nordamericana. Il nemico non è solo al di là dell'Atlantico. L'americanismo è qui, il nemico ce l'abbiamo anche dentro casa. E' il sistema bipolare o bypartisan, in cui destra e sinistra sono soci in affari, le due facce dello stesso blocco di potere dominante asservito alla medesima oligarchia capitalista che fa capo a quella USA."

(UN ALTRO MONDO E' IMPOSSIBILE, è questo che vogliamo liberare-doc di Legittima Difesa)


"Noi muoviamo da tre convinzioni: che le tradizioni storiche di questo paese (che i liberali liquidano con l’epiteto di “catto-comunista” intendendo in realtà l’egualitarismo sociale e un universalismo umanistico) sono refrattarie all’americanismo e chiedono di essere rappresentate; che si sta aprendo, fuori dal campo bipolare, uno varco che diventerà un vero e proprio spazio politico di massa; che questo spazio ora vuoto, prima o poi, sarà occupato."


"Quattro sono gli elementi principali dell’incipiente populismo:

1. la resistenza alla pauperizzazione e alla degradazione del proprio rango sociale;
2. il rifiuto della modernità realmente esistente e la renitenza davanti al mito della globalizzazione;
3. la rivolta contro il fatalismo che presenta la globalizzazione come fenomeno inarrestabile;
4. l’avversione verso il carattere iper-oligarchico del capitalismo, che è anche astio verso il sistema politico che protegge gli interessi di queste oligarchie.

Possiamo considerare queste istanze come reazionarie? No, non possiamo.Tra le istanze populiste inaccettabili due spiccano sulle altre: la xenofobia e la pulsione allo “Statofortismo”. Pur respingendo l’ideologia della “società multietnica” (che si traduce nei fatti nell’americano melting pot, ovvero nel sistema segregazionistico dei ghetti) e ogni feticismo parlamentare; noi vogliamo invece difendere i diritti degli immigrati, che sono le prime vittime della globalizzazione capitalistica, e le tradizioni e le norme democratiche che a caro prezzo il movimento operaio e le classi subalterne hanno strappato in lotte secolari."


"...ove assumessimo altri paradigmi e pietre angolari - una concezione antieconomicistica e anticonsumistica della qualità della vita umano-sociale, il creativo lavoro umano come principale forza produttiva, la salvaguardia della natura e delle biodiversità, la difesa di culture, costumi e tradizioni in cui si incardina un’intera civilizzazione, la difesa delle prerogative degli stati nazionali - saremmo effettivamente dei “conservatori”; in quanto bisogna “mettere al riparo” le basi della civilizzazione, ciò che resta di naturale e di umano, dallo schiacciasassi dello sviluppo imperialistico, in quanto effettivamente “salvaguardare” significa anche “conservare”. Senza questa preservazione nessun futuro storico di liberazione sarebbe possibile."


"Il fatto è che il populismo in fieri si va nutrendo non dentro gli angusti e improbabili confini del neofascismo, ma dentro il nostro universo, quello antiamericanista e antiliberista. Lo stesso nazionalismo di ritorno di cui il populismo si farà senz’altro interprete non può essere liquidato come “reazionario”. A certe condizioni è invece un fattore positivo, in quanto la richiesta di un maggiore interventismo nazionale e pubblico, non solo traduce la legittima richiesta di stato sociale (di tutela pubblica dalla globalizzazione liberista e dalle cieche leggi di mercato); esprime anche il rifiuto della supremazia americana e contesta la sovranità limitata a cui l’Italia e l’Europa soggiacciono con l’avallo delle classi e dei blocchi politici bipolari dominanti. Possiamo e dobbiamo accogliere, anche nel nostro paese, l’istanza di una piena indipendenza nazionale, declinandola in maniera antimperialista, coniugandola anzi con una politica estera di solidarietà coi popoli del sud del mondo, a partire da quelli del Mediterraneo e del Medio Oriente."

Oggi il conflitto fondamentale, ovvero quello che spiega e trascina tutti gli altri, non si manifesta nei paesi capitalisti più forti, nella fattispecie tra lavoro salariato e capitale: si manifesta su scala mondiale e oppone l’imperialismo, quello USA in primis, alla grande maggioranza dei popoli, che sono oppressi e la cui resistenza è il fattore più importante del cambiamento. Il proletariato occidentale non è oggi l’avanguardia della lotta contro l’imperialismo, chiunque si ostini a non vedere questo fatto ha la testa fra le nuvole. La tesi per cui occorre combattere il capitalismo in ogni sua forma e ad ogni latitudine, apparentemente rivoluzionaria, è infine una foglia di fico “massimalista” per camuffare una posizione di equidistanza tra i movimenti di liberazione dei popoli oppressi (a cui viene rimproverato di essere interclassisti) e l’imperialismo.





(Da "UNA FORZA POPOLARE DI LIBERAZIONE
Moreno Pasquinelli, Costanzo Preve, Leonardo Mazzei
Firenze, 22 febbraio 2004
I motivi e le idee della resistenza all’impero americano-doc di Legittima Difesa)









"La nostra strada non va né a destra né a sinistra.Va avanti dritta.":

Cita Ernst Junger Paolo Signorelli per sottolineare con forza uno dei punti cardine della linea politica del nuovo "Fronte di Liberazione per un Socialismo Nazionale (fondato dopo la fuoriuscita dal Fronte Nazionale di Tilgher) quello della " Comunità di Popolo" come "Idea-Forza per la Lotta di Liberazione dall’occupazione mondialista."


"Ritengo che il nostro compito storico sia quello di fare nostro l’impegno di liberazione del Popolo. Proporci come il Fronte di tutti gli Italiani, qualunque sia stato il loro passato politico, pronti a rimboccarsi le maniche per vincere le due grandi scommesse del nuovo secolo: il lavoro e l’identità nazionale.
Essere insomma torniamo a ripeterlo il riferimento dinamico di quanti siano disposti a dare vita ad un Movimento di Liberazione.
Liberazione, dunque, sociale ed etno-culturale del Popolo italiano e dei Popoli europei, nella previsione della loro Autodeterminazione in un quadro unitario di un’Europa che geopoliticamente si estende (Progetto Eurasia) da Lisbona a Vladivostok. Liberazione, ancora, dalle logiche del Mercato Unico Globale che manovra la disperazione e la miseria. Liberazione, infine, dall’ingerenza di tutti gli organismi internazionali e delle strutture politico-militari sopranazionali nella vita interna dell’Italia e dell’Europa."



Come egli stesso afferma: "I militanti usciti dal Fronte si sono, per lo più, riconosciuti nelle Comunità di Socialismo Nazionale, ormai radicate su tutto il territorio nazionale. Le Comunità non sono strutturate come Movimento: costituiscono un momento di aggregazione e fanno laboratorio politico. Cercando di dettare le giuste cadenze per la creazione del Movimento di Liberazione Nazionale, utilizzando strumenti di comunicazione dinamica e d’intervento sociale sul territorio"

Le "Comunita' di Socialismo Nazionale" si posizionano "al di là della destra e della sinistra". Concetti che secondo Signorelli sono superati:
"laddove la destra rappresenta un’acritica accettazione di valori ritenuti tradizionali e che, invece, inverano la conservazione di un mondo di cui nulla può essere salvato, perché esso coincide con la difesa dell’Occidente che è nemico dichiarato non soltanto del pensiero eretico nel quale ci si riconosce ma di qualsivoglia tensione ideale diretta a rifiutarlo ed a scardinarne l’assetto politico,.sociale ed economico
Inoltre la morte delle ideologie e l'omogeneità in senso liberaldemocratico delle categorie concettuali politiche e delle vecchie forme di partito, non consentono neppure di poter più parlare di destra e di sinistra. Al più si può parlare di contrapposizioni di comodo. Tra servi. Negli ultimi anni abbiamo assistito ai pellegrinaggi alla City, a Wall Street e in Sinagoga di personaggi che - dismessa la camicia nera o la casacca rossa - andavano alla ricerca di un’ investitura da parte dei signori del Dominio. Tutti figli e tutti servi del Pensiero Unico che sa di oro e di usura."


"I termini dello scontro epocale non possono essere concepiti come contrapposizione tra destra e sinistra (espressioni concettuali prive di significato reale) ma come riaffermazione di Idee Forza capaci di creare forme autentiche di resistenza al dominio mondialista e globalizzante. Idee che possono rinvenirsi soltanto nel comunitarismo, con la riaffermazione delle Comunità di Popolo e, quindi, della riscoperta delle identità e delle culture negate. Mi si chiede cosa significhi essere al di là della destra e della sinistra. La risposta è nelle cose già dette. Ma per essere ancora più puntuali e sgombrare, quindi, il campo da fraintendimenti spostiamoci per analogia sullo scenario internazionale. Oggi all’artificiosa dialettica Occidente-Oriente si è sostituito il rapporto reale politico e non geografico - Nord-Sud. Bisogna sapersi collocare al Sud di un’Idea, contro l’idea del Nord industrializzato e progressista, che coincide come topos con l’Occidente, ed in collegamento, non soltanto ideale ma anche operativo, con i Popoli che si battono per la loro autodeterminazione e per la loro indipendenza contro il disegno mondialista delle centrali di Superfinanza. Dall’Irlanda, alla Palestina, all’Irak, alla Siria, all’Iran, a tutto il cosiddetto Terzo Mondo ovunque nel Sud c’è chi ancora si ribella e combatte creando antagonismi contro l’arroganza mercantilistica . Questo, anche questo, avrebbe dovuto rappresentare il Fronte."

Noi, invece, indichiamo nelle Comunità di Popolo l’Idea-Forza per la Lotta di Liberazione dall’occupazione mondialista.
- Il cittadino e la Comunità sono i soggetti politici, social ed economici della Comunità Nazionale. Di qui discende una nuova articolazione dei rapporti e delle potestà che preveda la partecipazione diretta alle scelte politiche e di organizzazione della vita sociale ed all’edificazione di un assetto economico non incentrato sul principio del profitto e dell’utile ma su quello organico della funzione produttiva orientata verso il Valore di Servizio della Comunità.
- I cittadini liberi sono quelli che posseggono un Reddito di Cittadinanza che è un diritto inalienabile che va assicurato a chi opera e produce nella comunità e per la Comunità
- Sono i Popoli in quanto espressione delle esigenze comunitarie i proprietari delle risorse economiche e dei mezzi di produzione
- La Banca e la grande impresa sono Funzioni di Servizio della Comunità ai cui cittadini spetta la proprietà della moneta.
- Gli strumenti finanziari ed economici debbono servire a realizzare il benessere della Comunità e non a soddisfare le esigenze di usura e di profitto dei groups locali e multinazionali su cui si fonda il potere mondialista e globalizzante.
- Gli Uomini e i Popoli che noi difendiamo non sono quelli che producono e consumano merci ma quelli che sono la Comunità e che se hanno lo hanno nella Comunità e per la Comunità."






http://www.corrierediaversaegiugliano.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1018&Itemid=45

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oh perbacco! casualmente Sunday, Oct. 22, 2006 at 8:52 PM
cari topi viscidi Scrat Sunday, Oct. 22, 2006 at 8:10 PM
Convergenze oggettive ... Saturday, Oct. 21, 2006 at 9:45 PM
Mentre voi spalate merda... Comunista Saturday, Oct. 21, 2006 at 4:32 PM
tu sei 1 merda x quello sopra Saturday, Oct. 21, 2006 at 1:49 PM
merda questa è Saturday, Oct. 21, 2006 at 10:26 AM
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