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Dopo il compleanno di Pat (di Kevin Tillman)
by putino Sunday, Oct. 22, 2006 at 5:56 PM mail: putino@gmail.com

Kevin Tillman è entrato nell'esercito assieme a suo fratello Pat nel 2002, e hanno combattuto assieme sia in Iraq che in Afghanistan. Pat è stato ucciso in Afghanistan il 22 Aprile 2004. Kevin, invece è stato congedato nel 2005.

Il 6 novembre è il compleanno di Pat, e le elezioni si terranno il giorno dopo. Questo mi fa pensare ad una conversazione che ho avuto con Pat prima di entrare nell'esercito. Parlavamo dei rischi a cui andavamo incontro se firmavano il contratto con l'Esercito. Di come una volta firmato, saremmi stati alla mercè della leadership americana e del popolo americano. Di come la nostra vita avrebbe potuto prendere una direzione che rischiava di non essere di nostro gradimento. Di come combattere come soldati ci avrebbe lasciato senza voce... fino a quando non ne saremmo usciti fuori.

E' accaduto molto da quando ci siamo parlati:

In qualche modo siamo stati inviati ad invadere una nazione che veniva considerata una minaccia diretta al popolo americano, o al mondo, o che proteggeva terroristi, o che era coinvolta negli attacchi dell'11 settembre, o che aveva ricevuto armi basate sull'uranio dal Niger, o che aveva laboratori mobili per le armi chimiche, o che possedeva armi di distruzione di massa, o che aveva bisogno di essere liberata, o che avevamo bisogno di stabilire una democrazia, o di fermare una rivolta armata, o di fermare una guerra civile che noi abbia causato e che non può essere definita guerra civile sebbene lo sia. Qualcosa del genere, insomma.

In qualche modo i nostri leader eletti stanno sovvertendo le leggi internazionali e l'umanità intera, creando un sistema di prigioni segrete in tutto il mondo, sequestrando segretamente le persone, detenendole segretamente senza fine, non accusandole segretamente di nulla, torturandole segretamente. In qualche modo questa politica nascosta basata sulle torture è divenuta la colpa di poche "mele marce" dell'esercito.

In qualche modo qui a casa, il supporto per le nostre truppe in zona di guerra, significa avere bambini dell'asilo che disegnano con pastelli e inviano oltreoceano i loro disegni, oppure attaccare uno sticker su un automobile, o fare lobbying sul Congresso per ottenere una copertura extra per gli elmetti dei soldati. Sarebbe interessante capire quanto un soldato al suo terzo o quarto turno di combattimento possa interessarsi di un disegno di un bambino di cinque anni; o di uno sticker scadente attaccato sull'auto, mentre suoi amici muoiono tutto intorno a lui; o di una copertura extra per il suo alemetto, come se questa potesse servire a proteggerlo quando un IED (razzo della resistenza, ndr) colpisce il suo veicolo e lo fa volare per 50 metri in aria mentre il suo corpo esplode e la sua testa si mescola con la sabbia.

In qualche modo più soldati muoiono, più legittima diventa questa invasione illegale.

In qualche modo alla leadership americana, il cui unico credito è quello di aver mentito al suo popolo ed illegalmente invaso una nazione, è stato consentito di rubare il coraggio, la virtù e l'onore dei suoi soldati che combattono sul terreno in Iraq.

In qualche modo a coloro i quali avevano paura di combattere per una invasione illegale decine di anni fa è stato consentito di inviare soldati a morire per un'altra invasione illegale che loro stessi hanno iniziato.

In qualche modo è tollerato falsificare il temperamento, la virtù e la forza.

In qualche modo è tollerato fare profitti dalla tragedia e dall'orrore.

In qualche modo è tollerata la morte di decine, se non centinaia, di migliaia di persone.

In qualche modo è tollerato il sovvertimento del Bill of Right e della Costituzione americana.

In qualche modo si ritiene che la sospensione dell'Habeas Corpus serva a ritenerci più sicuri.

In qualche modo viene tollerata la tortura.

In qualche modo è tollerato mentire.

In qualche modo la ragione viene messa da parte a favore della fede, del dogma e del non senso.

In qualche modo la leadership americana ha creato un mondo anche più pericoloso di quello precedente.

In qualche modo la narrativa è diventata più importante della realtà.

In qualche modo l'America è diventata un Paese che progetta qualsiasi cosa per quella che non è e condanna qualsiasi cosa per quella che è.

In qualche modo il più ragionevole, fidato e rispettato Paese al mondo è diventato uno dei più irrazionali, belligeranti, impauriti e meno rispettati Paesi al mondo.

In qualche modo l'essere politicamente informati, diligenti, e scettici è stato rimpiazzato dall'apatia attraverso l'ignoranza attiva.

In qualche modo sempre gli stessi criminali incompetenti, narcisisti, senza virtù e vacui, sono ancora al comando del nostro Paese.

In qualche modo tutto questo è tollerato.

In qualche modo nessuno è considerato colpevole di questo.

In una democrazia, la politica dei leader è la politica del popolo. Così non dovete essere shockati quando i nostri nipoti considereranno gran parte della nostra generazione come traditori della nostra nazione, del mondo e dell'umanità. Più probabilmente, verranno anche loro a sapere che "in qualche modo" questa generazione è stata nutrita di paura, insicurezza ed indifferenza, lasciando il Paese vulnerabile ai parassiti senza essere capaci di poterli controllare o sfidare.

Per fortuna questo Paese è ancora una democrazia. Le persone hanno ancora una voce. Le persone possono agire prima che sia troppo tardi. E tutto potrebbe iniziare il giorno dopo il compleanno di Pat. Allora si che non sarebbe morto invano.

I fratelli e gli amici di Pat Tillman
Kevin Tillman

Tradotto da putino (putino@gmail.com)

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Ci sono 2 commenti visibili (su 2) a questo articolo
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ottimo lavoro grazie Sunday, Oct. 22, 2006 at 7:19 PM
ORA BASTA. morte e distruzione. Sunday, Oct. 22, 2006 at 6:47 PM
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