Questa mattina, su diverse linee AMT, abbiamo distribuito i nuovi biglietti del trasporto pubblico, quelli senza scadenza e gratuiti per studenti, precari, disoccupati, pensionati. Anche le obliteratrici degli autobus su cui siamo transitati, per oggi, si sono rifiutate di funzionare, bloccate temporanemante da chi stava già utilizzando il nuovo biglietto che, fra l'approvazione della gente, passava di mano in mano e si diffondeva nel caotico lunedì mattina genovese.
Dal primo novembre le tariffe di AMT subiranno un rialzo notevole a partire dall'aumento del biglietto di corsa semplice che arriverà a costare un euro e venti centesimi.Questa è solo una delle conseguenze della svendita di AMT ai francesi di Transdev, che a provocato un peggiormento del servizio sia per chi l'autobus lo usa quotidinamente, sia per chi l'autobus lo guida. Vengono tagliati chilometri di corse e intere linee come il 7, il 42, il 32, il 3 e il 15 nonostante l'opposizione dei cittadini che subiscono lo stravolgimento del servizio nei quartieri.
Amt deve tornare pubblica. Questa mattina, insieme alla gente incontrata sugli autobus, lo abbiamo affermato uno volta di più, praticando e diffondendo uno sciopero del biglietto e un blocco generalizzato delle obliteratrici. Non pagheremo un solo centesimo ai francesi e al comune di genova se il diritto ad una mobilità gratuita per precari, disoccupati, studenti, pensionati non verrà garantita.
Laboratorio sociale Buridda
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