Chi è preoccupata dal sondaggio delle Iene sull'uso della droga da parte dei parlamentari, non può insegnare niente a nessuno. La Santachè vuole far togliere il velo alle donne islamiche perchè vuole sottometterle al modello consumistico segnato dal dollaro; dal dominio del Corano vuole sottometterle al dominio del ; dalla schiavitù religiosa vuole sottometterle alla schiavitù dell'estetista; vuole farle diventare delle puttane patentate, a sua immagine e somiglianza. Notate come utilizza lo stesso peloso vittimismo usato dai sionisti.

Roma, 24 ott. (Apcom) - "Il velo è un po' come era la stella gialla per gli ebrei, è uno strumento di sottomissione". E'quanto ha detto Daniela Santanchè, parlamentare di An, in una intervista all'emittente radiofonica RTL 102.5 sulla questione del velo usato dalle donne islamiche. "I musulmani vogliono far vedere come le loro donne siano sottomesse, vogliono far valere la loro cultura autarchica maschilista. Le donne non mettono il velo per convinzione, ma per costrizione, hanno paura, sono obbligate. Noi politici - aggiunge Santanchè - dobbiamo impegnarci non tanto per togliere il velo, ma perché non ci sia nessuna donna obbligata a metterlo." "La mia posizione nei confronti della questione velo - prosegue l'on. Santanchè - è molto semplice: io sono da anni in contatto con le donne delle comunità islamiche e credo che la vera integrazione parta proprio dalle donne, se noi riusciamo a liberarle. Sostengo che il velo non è un simbolo religioso, perché non c'è scritto in nessun versetto del Corano, è un simbolo politico e non è un simbolo di libertà. E io dico che bello poter dialogare con le donne islamiche guardandole negli occhi e non con la faccia coperta". A proposito dell'atteggiamento delle femministe nei confronti della questione del velo, Santanchè aggiunge: "C'è la paura di apparire non politicamente corrette, perché non va bene essere duri in queste tematiche, non va bene fare le denunce che faccio io, essendo anche disposti a fare delle battaglie che secondo me sono indispensabili in questo momento politico del nostro paese. A me non preoccupano le minacce, mi preoccupa questo silenzio assordante delle femministe che non hanno detto neanche una parola. Non capisco che cosa dobbiamo aspettare per mettere in campo delle azioni politiche, che cosa ancora deve succedere nel nostro paese?".


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