La comunita' internazionale fa mancare fondi per 60 milioni di dollari e il World Food Program (Programma alimentare mondiale) e' costretto a tagliare gli aiuti ad almeno 4,3 milioni di persone "cronicamente vulnerabili" in sette Paesi dell'Africa australe.
L'ultimo buon raccolto agricolo aveva permesso all'organizzazione dell'Onu di concentrarsi sulla fascia di popolazione malata di Hiv/Aids o segnata da patologie come la tubercolosi. Nell'area dell'Africa australe, ha spiegato Amir Abdullah, Direttore regionale del WFP, "ci sono i piu' alti tassi di Hiv nel mondo e la gente muore per cause collegate all'Aids. Sicuramente avrebbero potuto vivere piu' a lungo con un'alimentazione adeguata. La terapia anti-retrovirale non funziona a stomaco vuoto. I sieropositivi nelle comunita' povere hanno poco o nessun cibo perche' non possono coltivarlo o pagarlo. Se possiamo aiutarli ora, eviteremo di dover fronteggiare crisi piu' ampie in seguito. L'aiuto alimentare da' loro la possibilita' non solo di vivere piu' a lungo ma anche di lavorare e provvedere alla famiglia". A causa del mancato sostegno dei donatori, gia' da settembre i rappresentanti del WFP nella regione cominciarono a ridurre il livello dell'assistenza alimentare nei centri nutrizionali materno-infantili, ai progetti di alimentazione scolastica e ai pazienti in cura per l'Hiv/Aids o tubercolosi. Paesi come il Malawi, la Namibia e lo Swaziland hanno subito drastici tagli che oscillano tra l'ottanta e il cento per cento. La regione e' colpita anche da una grande poverta' e da malattie come la malaria, la tubercolosi e la pellagra. Nonostante le piogge abbondanti di quest'anno, milioni di persone restano troppo povere per acquistare sementi e fertilizzanti per coltivare o per comprare il grano del raccolto. Inoltre, alcune aree registrano livelli di pioggia insufficienti o, in alcuni casi, si sono verificate inondazioni che hanno distrutto i raccolti. Nel solo Zimbabwe 1,4 milioni le persone hanno assoluto bisogno di assistenza alimentare. Nonostante cio', in ottobre il WFP e' stato obbligato a ridurre i propri interventi nel paese, assistendo solo meta' dei 900.000 beneficiari previsti. "Saremo obbligati a fare ulteriori tagli se i livelli di finanziamento non cresceranno", ha detto Abdullah. Secondo le ultime cifre, il WFP ha bisogno di almeno 17 milioni di dollari per assistere il solo Zimbabwe durante la stagione secca quando prevede di dover sfamare circa 1,9 milioni di persone. Lo Zimbabwe e' uno dei sette paesi che partecipa a un programma regionale cominciato a gennaio 2005 e che dovrebbe continuare sino a dicembre 2007. Gli altri paesi inclusi in questa operazione, e che fronteggiano analoghi tagli finanziari, sono: Lesotho, Malawi, Mozambico, Namibia, Swaziland e Zambia.
http://www.wfp.org/english/?ModuleID=137&Key=1855
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